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MASCHIETTO ALFA – REDUCE DAL SUCCESSO DI “A ME MI PIACE”, CHE E’ STATA LA CANZONE PROTAGONISTA DELL’ESTATE, ALFA RISPONDE A JERRY CALÀ CHE IN UN’INTERVISTA HA DETTO CHE I GIOVANI NON FANNO PIU’ L’AMORE: “JERRY SBAGLIA: SIAMO PIÙ SPAVENTATI DAL RIFIUTO, PERÒ DAI, NON È VERO CHE NON FACCIAMO L’AMORE. MAGARI PER I SUOI STANDARD, MA IO MI SENTO MOLTO SODDISFATTO. JERRY CALA’ DICEVA ANCHE DI VEDERE GRUPPETTI SEPARATI, MASCHI E FEMMINE? QUESTO È UN PUNTO DI VISTA SUPER BOOMER..." - VIDEO
Barbara Visentin per il “Corriere della Sera” - Estratti
Venticinque anni festeggiati «come mai nella mia vita».
Per Alfa ci sono le soddisfazioni professionali: la sua A me mi piace , insieme a Manu Chao, è stata la canzone protagonista dell’estate. Ma per Andrea De Filippi ci sono anche i bilanci personali, il vedersi crescere e prendere coscienza dei cambiamenti.
Come si sta a un quarto di secolo?
«Il 22 agosto, quando ho compiuto gli anni, è stata la prima volta in cui mi sono sentito felice che fosse il mio compleanno».
Prima non le piaceva?
«Zero. Non mi è mai piaciuta l’idea di festeggiare per una cosa di cui non avevo merito, quasi ne soffrivo. Invece ho proprio cambiato mentalità e ho fatto tre giorni di festa con i miei amici di sempre, in barca in Liguria. Ci sono persone che non vedo spesso, ad esempio il mio migliore amico vive in Belgio, e vederli scendere per me mi ha fatto sentire pieno d’amore. Sono stati tre giorni fra i più felici della mia vita».
Jerry Calà, in un’intervista al Corriere, ha detto che i giovani oggi non sanno più divertirsi e non fanno l’amore. È vero?
«Jerry Calà è una leggenda: rispetto ai suoi tempi non saprei, ma non credo sia così. Siamo più spaventati dal rifiuto, questo sì, con i social siamo più attenti all’apparenza e fatichiamo a lanciarci: è una cosa diversa dalla timidezza, proprio generazionale. Io da ragazzino ci ho lavorato tanto, la paura che una ragazza mi potesse rifiutare mi impediva di andare a parlarle.
Però dai, non è vero che non facciamo l’amore. Magari per i suoi standard, ma io mi sento molto soddisfatto e i miei amici non li vedo minimamente bloccati sull’argomento».
Diceva anche di vedere gruppetti separati, maschi e femmine.
«Ma no, questo è un punto di vista super boomer, eppure lui canta spesso nelle discoteche, dovrebbe vedere le serate dei g-g-giovani! Io credo proprio che si sappiano ancora divertire, quindi visto che lui è spesso in Liguria mi piacerebbe invitarlo a fare una serata con me e i miei amici. Sono sicuro che cambierà idea».
Torniamo ai suoi 25 anni.
«È un’età strana, mi sento proprio in cambiamento fisico, mentale, di priorità. Iniziano a esserci cose che non succederanno più, ad esempio ormai non posso più vincere le Olimpiadi, non posso più giocare in serie A. Non ci avevo mai pensato».
Il riferimento al calcio è casuale?
«Giocare per il Genoa sarebbe stato bellissimo, ma ero veramente scarso. Quello dello sportivo è uno stile di vita che mi piace, ma anche quello dell’artista, che spesso viene visto come pieno di eccessi, in realtà oggi più che mai richiede metodo e impegno».
Lei non si ubriaca mai?
«Ma certo, mi ubriaco, al mio compleanno, appunto, ho fatto tre serate di fila “importanti”, mi sono divertito un botto. È che ho questa immagine di bravo ragazzo…».
Dà quell’idea, sarà la sua gentilezza.
«Ne sono orgoglioso ma anche un po’ no, perché temo a volte di essere un po’ frainteso e percepito come bidimensionale, come “il bravo ragazzo che fa musica”. Lo sento un po’ limitante, ma starà anche alle mie canzoni future dimostrare di essere un po’ più di questo, probabilmente non l’ho ancora dimostrato».
Ha anche lei dei lati oscuri?
«Sono un ragazzo normale: come tutti sbaglio, cado, faccio cazzate. A 20 anni è normale. Solo che nella musica preferisco la luce alle sfumature più scure. Però non significa che non abbia i miei difetti».
(…)
«Sono single, ma mi piacerebbe un sacco innamorarmi. Durante un tour è difficile, sei sempre in giro, ma appena mi calmo un po’ mi piacerebbe trovare qualcuno».
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