massimo giannini twitter

MASSIMO GIANNINI STRIGLIA L’EGO DEI GIORNALISTI DELLA “STAMPA” CHE PASSANO LE GIORNATE SU TWITTER: “DOPO LE ULTIME PERFORMANCE DI DIVERSI NOSTRI COLLEGHI SUI SOCIAL, MI VEDO COSTRETTO A INTERVENIRE, E A RICHIAMARVI ALL’ORDINE. NESSUNO PUÒ VIETARE A UN PRIVATO CITTADINO DI ESPRIMERSI COME VUOLE NELL’AGORÀ DIGITALE, MA C’È UN LIMITE. IL PROFILO DI CIASCUNO DI VOI IN RETE NASCE PRIMA DI TUTTO DALLA VOSTRA “APPARTENENZA” A “LA STAMPA”…” – MA CON CHI CE L’AVEVA? FORSE CON ALESSANDRO BARBERA, CHE IN UN TWEET AVEVA SCRITTO…

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Da www.startmag.it

 

LA LETTERA DI MASSIMO GIANNINI, DIRETTORE DEL QUOTIDIANO LA STAMPA, AI GIORNALISTI:

 

massimo giannini a otto e mezzo

Care amiche e cari amici,

 

dopo le ultime performance di diversi nostri colleghi sui social, mi vedo costretto a intervenire, e a richiamarvi all’ordine.

 

Nessuno può vietare a un privato cittadino di esprimersi come vuole nell’agorà digitale, ormai purtroppo infestata di haters e spesso trasformata in tavola calda per antropofagi.

 

ALESSANDRO BARBERA - LA STAMPA

Dunque non sarò io a vietare alcunché, né a conculcare diritti di libertà di espressione del proprio pensiero garantiti persino dalla Costituzione. Non sarebbe giusto e non avrebbe alcun senso.

 

Ma c’è un limite. Vi ricordo che il profilo di ciascuno di voi in rete nasce prima di tutto dalla vostra “appartenenza” a “La Stampa”, grazie alla quale ciò che scrivete assume un rilievo ben diverso da quello che avrebbe un tweet o un post di un internauta qualsiasi.

 

Di recente, come gruppo Gedi, abbiamo diffuso un apposito Codice Aziendale, etico e pratico, ad uso dei giornalisti del gruppo. Tra i tanti altri punti che tratta, ce n’è uno che riguarda proprio l’utilizzo dei social. Avete l’obbligo di rispettarne i dettami.

 

massimo giannini a dogliani

Quando scrivete su quelle piattaforme dovete rammentare comunque che siete giornalisti di questo giornale. E che i giudizi che date, di qualunque “segno” essi siano, finiscono sempre per riguardare l’intera nostra comunità.

 

Quindi vi rinnovo l’invito a mantenere un profilo alto e rispettoso del ruolo e della funzione che abbiamo. Ad essere equilibrati e a non tranciare giudizi un tanto al chilo, specialmente se quei

 

TWEET DI ALESSANDRO BARBERA DELLA STAMPA

giudizi non riflettono quello che voi scrivete sul giornale o quello che il giornale adotta come “linea”. Ad evitare soprattutto di ingaggiare indecorosi “corpo a corpo” con gli interlocutori e/o gli odiatori occasionali e/o istituzionali, che quasi sempre finiscono per sconfinare nella triviale deriva politico-culturale di certi tipici anfratti del Web.

 

massimo giannini

Un dibattito serio, anche in Rete, fa ricchezza. Dunque siate seri. E ricordatevi ciò che dovete a La Stampa: se quello che twittate o postate ottiene risposte e riscontri, in definitiva, questo dipende molto dal brand che avete alle spalle. E che per questo dal vostro attivismo digitale può subire conseguenze dirette e indirette. Tenetene conto.

 

Un caro saluto e buon lavoro a tutti

 

Il Direttore

 

Massimo Giannini