DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
“La D’Urso? Qualche domenica fa sul caso Ceste ha toccato un punto che nessun essere civile può accettare. Con quei particolari sulla vita privata ha oltraggiato i morti e spezzato la vita delle bambine. Basta”. Lo dice Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, a La Zanzara su Radio 24 dopo la denuncia alla procura della Repubblica contro la conduttrice Mediaset.
“Sono incivili – spiega Iacopino – alcune affermazioni che fa, quelle che mettono insieme denaro e sentimento. Poi c’è l’esercizio abusivo della professione”. “La D’Urso – continua Iacopino – era iscritta all’ordine, poi è andata via ma continua a far finta di fare la giornalista non rispettando le regole. Per esempio non può dire ‘i miei inviati’ quando fa i collegamenti. Potrebbe riprendere la tessera, certo. Ma poi non farebbe più pubblicità. E quella rende, rende…Renzi intervistato? Non lo può fare, francamente no”.
“La vita dei figli – dice ancora Iacopino – non può essere regolata dall’audience. Va interrotto il ‘guardonismo’, la conta degli amanti nelle scuole medie della Ceste. Se capita ai nostri figli cosa faremmo? Ma non c’è solo la D’Urso. Sono pronti i richiami ai direttori di rete, Mediaset e Rai, per comportarsi secondo le norme deontologiche”.
2. IACOPINO (ODG): "DOPO D'URSO, ANCHE CUCCHI GIORNALISTA ABUSIVA? CI STIAMO RAGIONANDO"
Massimo Galanto per www.tvblog.it
Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, appare più determinato che mai. Dopo la denuncia presentata nei confronti di Barbara d'Urso per esercizio abusivo della professione che tanto fa discutere in queste ore, potrebbero arrivare a breve nuove iniziative. Iacopino, intervistato da Giulio Pasqui e Simona Sassetti a 'TeleFatti - La tv in radio' (la puntata andrà in onda alle ore 20 su Antenna Radio Esse) ha annunciato:
Abbiamo messo sull'avviso tutti i direttori di rete e delle testate perché possono essere chiamati a rispondere a titolo di omesso controllo per porcherie che vengono mandate in onda.
A proposito del caso d'Urso è tornato a chiedere:
Se la 14enne figlia di Elena Ceste fosse stata figlia di qualcuno di noi avremmo permesso e consentito che la madre venisse descritta come viene stabilmente fatto in tante trasmissioni, non solo della d'Urso?
A Iacopino è stato chiesto se anche un'altra non giornalista Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, potrebbe subire lo stesso trattamento della conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live (del suo caso se ne parlerà oggi in Commissione di Vigilanza Rai). Ecco la sua risposta:
Stiamo per assumere delle iniziative, d'intesa con gli avvocati perché vogliamo fare una valutazione serena, non vogliamo ragionare per mucchi. Stiamo ragionando anche su questo. Senza preclusioni. L'obiettivo è uno: tutelare i diritte della persona. Si possono dare informazioni, senza essere reticenti e senza maramaldeggiare.
Nel corso dell'intervista Iacopino, che ha tenuto a precisare che da parte dell'Ordine dei giornalisti non c'è voglia di censura, per quella di tutelare "un dovere di rispetto per le persone", ha commentato un articolo pubblico da Il Giornale nel quale viene ricordato che in passato l'odg denunciò per abuso della professione anche il direttore della tv antimafia Telejato, Pino Maniaci:
Pino Maniaci è stato assolto grazie alla mia testimonianza. Ragionare così per accreditare la voglia di ghigliottina e censura è piuttosto sgradevole. Ma io passo sopra questa caduta di stile.
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