
DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! - SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA…
LA FINE DEL MATRIMONIO CON CHIARA FERRAGNI, LE RISSE INSIEME A GHALI, LE BORDATE A SELVAGGIA LUCARELLI E IL TENTATO SUICIDIO: FEDEZ CONFESSIONS NEL SUO LIBRO "L’ACQUA È PIÙ PROFONDA DI COME SEMBRA DA SOPRA" - IL RAPPER RICORDA LE SERATE CON GLI AMICI FIGHETTI DELL'EX MOGLIE: "SONO UNA CONFEZIONE BELLISSIMA. MA DENTRO PUZZAVANO TUTTI. NON NE POTEVO PIÙ, ERANO NOIOSI" - LE RISSE GIOVANILI INSIEME A GHALI: "ALLA PRIMA PAROLA STORTA SI LANCIAVA E SI ANDAVA A PICCHIARE. HA UN SUPERPOTERE: SANGUINARE DAL NASO ANCHE AL TOCCO PIÙ LEGGERO" - LE FREQUENTAZIONI CON GLI ULTRAS DEL MILAN: "NON MI SONO MAI MACCHIATO DI CRIMINI, MA MI CAPITA DI FREQUENTARE PERSONE CHE NE HANNO COMMESSI" - L'ATTACCO A SELVAGGIA LUCARELLI, AUTRICE DELLO SCOOP DEL "PANDORO-GATE" ("CERCA COSE CONTRO DI TE E LE UTILIZZA PER FARTI DEL MALE") E IL PROVINO, MENTRE ERA FATTO DI MD, PER FARE IL GIUDICE A "X-FACTOR" - VIDEO!
Estratto dell'articolo di Andrea Silenzi per www.repubblica.it
FEDEZ - L ACQUA E PIU PROFONDA DI COME SEMBRA DA SOPRA
“Le persone credono che io decida, pianifichi, organizzi: io sono il manipolatore, lo stratega, io sono la falena. Ma la verità è che, dall’inizio, c’è una parte di me che non ha deciso quasi niente. Sin dal principio è stata una corsa, una fuga. Assecondare tutti gli impulsi, specie quelli sbagliati”. Come catalogare L’acqua è più profonda di come sembra da sopra, il nuovo libro di Fedez (Mondadori, da oggi nelle librerie) Una biografia? Una confessione? Un chiarimento totale su tutti gli aspetti della sua vita pubblica e privata?
Pur confessando una certa reticenza (la scelta è stata dell’editor, spiega all’inizio), Fedez parte dalla sua infanzia difficile ma non troppo per spiegare al mondo chi è realmente Federico Leonardo Lucia. […]
Della sua adolescenza scrive: “È stata terribile. Ho frequentato le peggiori compagnie di Milano. Che erano anche le più belle, per altri versi. Ho collezionato esperienze, ho fatto conoscenze che mi hanno portato dove sono ora. Ma erano ambienti pericolosi. Se oggi sapessi che mio figlio esce e va a fare quello che facevo io, sarei molto preoccupato per la sua incolumità.
I miei mi lasciavano libero e non si rendevano effettivamente conto di cosa facessi: avevano una visione parziale, non sapevano che frequentavo dei giri importanti, un ambiente non molto sano. Microcriminalità, spaccio, e non solo. Anche se poi è vero che, se nasci in un contesto di quel tipo, devi farci i conti. Credo sia inevitabile”.
Ci sono racconti di vita divertenti e provinciali, sinceri nell’analisi dell’evoluzione di vita di un ragazzo che ha vinto la sua sfida grazie al talento, dalla prima rissa all’addio alla scuola alle gare di freestyle. Uno che ha sempre fatto di testa sua, che ha litigato con tanti colleghi diventati ex amici, che è caduto nel baratro della depressione e degli psicofarmaci, del tumore fortunatamente sconfitto ma non senza conseguenze, fisiche ma soprattutto psicologiche, che ha pensato molto concretamente al suicidio e che non si risparmia nella narrazione dei suoi demoni.
FEDEZ NELLA VILLA DEL CAPO ULTRA DEL MILAN LUCA LUCCI A SCANZOROSCIATE
"A completare un anno di merda, nella primavera del 2024 è scoppiato il caso Iovino. È dall’adolescenza che frequento cattive compagnie: se mi beccano a delinquere con loro, pagherò il prezzo e risponderò dei reati. Ma ricordo che si può delinquere anche con le buone compagnie. Bisognerebbe giudicare le azioni, non se le facce con cui mi accompagno sono quelle giuste o quelle sbagliate....
Sono libero di uscire con chi voglio. Non mi sono mai macchiato di crimini, ma mi capita di frequentare persone che ne hanno commessi: dunque? Se, per ipotesi, dei tizi della curva vanno a picchiare della gente, e Luca Lucci è ai domiciliari, cosa ne sa lui di cosa combinano queste persone?
Fedez con Christian Rosiello e Islam Hagag alias Alex Cologno
Luca Lucci non sapeva nulla di cosa facevano queste persone. Ci sono intercettazioni in cui Luca Lucci cazzia alcuni della curva quando scopre che facevano risse e cose del genere, perché si stavano ripulendo. E comunque non erano solo miei amici: erano amici di tutti”.
"Ghali, devo dire grande amico, non si risparmiava mai se qualcuno mi insultava. Alla prima parola storta si lanciava e si andava a picchiare. E aveva questo strano superpotere: sanguinare dal naso anche al tocco più leggero. Bastava guardarlo per farlo sanguinare. Una spinta? Sangue. Nuotare? Sangue. Qualunque cosa facessimo, sanguinava a secchiate".
Quando parla di Chiara Ferragni, a ben guardare, non lo fa in modo rivelatorio, ribadendo che al fondo di tutta quella vicenda non ci fosse altro che una differenza sociale, una totale diversità di approccio nei confronti dell’esistenza: “Le nostre differenze emergevano come iceberg pronte a far affondare la nave. Faccio un esempio: durante il matrimonio ho subito, per osmosi, le frequentazioni di mia moglie.
Avevo accettato passivamente di stare a quel tipo di pensiero lì, di accettare l’architetto superfancy di Milano, quello della moda iperinserito e un’altra serie di figure insopportabili. Una confezione bellissima. Ma dentro, per me, puzzavano tutti.
Preferisco frequentare uno che vedi subito quanto fa schifo, piuttosto che un pacchetto stupendo di cui però a poco a poco ti accorgi che puzza di marcio. Meglio chi si presenta per quello che è, piuttosto che per quello che dovrebbe essere. L’azienda di mia moglie io la vedevo come il Rotary Club, e di conseguenza trattavo tutti come tratto gli snob. Ovvero peggio di come loro trattano gli altri”.
E ancora: “Trovavo tante cose patetiche. Oggi, se mi invitano a una cena parlo con la gente: sono una persona più o meno normale. All’epoca stavo tutto il tempo a fissare il cellulare. Non li guardavo nemmeno in faccia. Li trovavo insopportabilmente noiosi. Convintissimi in modo immotivato. Dopo sette anni di pettegolezzi del mondo della moda – chi va a letto con chi, il designer che viene licenziato… – alla fine davvero non ne potevo più”.
"Poi, intendiamoci, fanno schifo tutti, la politica è quello che è, e la destra forse ha fatto più danni della sinistra (o se la pareggiano). Ma quando puzzi di merda quelli di sinistra si allontanano da te, invece quelli di destra, dato che alla puzza di merda ci sono abituati, riescono a continuare a rivolgerti la parola, non spariscono. E poi si sanno divertire molto di più degli altri. Sono oggettivamente più simpatici. E, per quanto siano delle merde, sono più pane al pane e vino al vino, se ti devono dire una cosa te la dicono, sono meno melliflui”.
scazzo tra selvaggia lucarelli e carlo rienzi a far west su fedez 10
"E anche con Zan il discorso è complesso: tutti mi hanno descritto come “paladino arcobaleno”, perché purtroppo, in questo Paese, ormai ogni cosa viene ridotta a un’etichetta. Ma se si va a riprendere il motivo per cui ho difeso la legge Zan, si scoprirà che non mi riferivo ai contenuti del disegno di legge: la mia critica era più verso il fatto che un singolo – il leghista Andrea Ostellari – stesse ostruendo il processo democratico (...). Tornando alla lotta per la legge Zan, è sempre stata attribuita a me come se io fossi “Federico Arcobaleno”, ma la verità è che non ho mai detto:
“La legge Zan è una bomba”. Per me era un provvedimento scritto male. Non ho grande stima di Alessandro Zan, credo che reciti una parte e, quando gli chiedi di partecipare a un confronto con Adinolfi, lui non lo fa: “Non devo avvicinarmi a questa gente sennò gli do popolarità”. Invece è perché lo teme. Dialetticamente, Adinolfi lo uccide. E quindi apprezzo più Adinolfi, che nonostante abbia idee totalmente diverse dalle mie non si tira mai indietro di fronte a un confronto”.
Fedez racconta la sua fascinazione per i 5 Stelle, “il movimento di Grillo e Casaleggio che prometteva di incanalare la rabbia popolare in forme democratiche. Inizialmente vedevo in loro una speranza, una possibilità di cambiamento autentico. Col passare del tempo, la mia visione è mutata. Oggi credo che la presenza dei 5 Stelle abbia contribuito a sopire quella rabbia, anziché renderla il presupposto per una reale trasformazione. Il mio primo contatto diretto con il Movimento, da personaggio pubblico, avviene subito con Gianroberto Casaleggio.
È lui ad avvicinarmi, vuole conoscermi, così vado alla sede del Movimento, che è nel cuore pulsante del lusso milanese di via Montenapoleone, lontano anni luce dall’immaginario di chi veniva dalla periferia e dai centri sociali. Casaleggio mi aveva colpito per le sue teorie: era un complottista bello estremo, ma con delle intuizioni geniali.
Un po’ il nostro Elon Musk, ma senza quella capacità imprenditoriale (...). Il mio discorso in piazza del Popolo, davanti a centomila persone, fu così un tentativo di ricordare l’importanza di un’azione condivisa, libera dai simboli di partito, dalle tifoserie. Grillo si incazzò. Quella sera capii che il Movimento era già troppo immerso nelle dinamiche del potere per poter rappresentare un reale cambiamento...”.
“Perché proprio a me? È tutto ovattato, è tutto lentissimo, ma è anche velocissimo. Sei al tempo stesso scosso dall’adrenalina, ma anche anestetizzato. Tumore neuroendocrino del pancreas, per la precisione. È una forma molto rara, la stessa di Steve Jobs, notizia non molto rassicurante quando anche uno degli uomini più ricchi del pianeta, che aveva accesso alle migliori cure del mondo, non è sopravvissuto. Però essere riuscito a parlare subito con Gianluca Vialli mi ha aiutato. La sua serenità, la sua pacatezza, il suo essere sincero senza retorica mi hanno dato sollievo dopo quella notizia devastante”.
Dopo la crisi successiva al caso Balocco (2022) e alle tante polemiche, Fedez tentò il suicidio. "Io ci sono arrivato dopo aver mollato gli psicofarmaci di botto come si butta via un pacchetto di sigarette vuoto. Uno dice: “Sono solo pillole.” Ma quelle bastarde erano diventate la mia pelle, la mia lingua, il mio pensiero. E appena le ho interrotte il cervello ha cominciato a urlare. Come quando ti disintossichi dall’eroina. Dieci giorni. Crampi.
Le gambe come blocchi di carne molle...Il mio cervello gridava per avere la sua dose e non c’era nessuno a rispondere. Passavo le giornate sul divano. Mi sono ritrovato in ospedale: sai, quando tenti di suicidarti scattano tutti quei protocolli. I carabinieri ti piombano in casa. Grazie a un dottore amico, ho evitato che venisse fuori il vero motivo del mio ricovero”.
“Perché nessuno risponde mai a Selvaggia Lucarelli, non l’avete notato? Lei ama instaurare questo regime del terrore. La visione che ha di sé stessa è quella di una monarca. E, da una che è diventata una ghostbuster delle truffe, una truffbuster, un baluardo del giornalismo d’inchiesta, insomma, io un modo di fare del genere non me lo aspetto. Mi aspetto tutto un altro atteggiamento. Integerrimo.
Lei, invece, ha un modus operandi che ho imparato a conoscere nel tempo: Selvaggia Lucarelli non attacca e non fa scoop perché trova la notizia. Selvaggia Lucarelli cerca cose contro di te, e le utilizza per farti del male, perché sei il suo nemico. E ce l’ha quasi fatta anche con me. Ma non lo fa con tutti”.
"Tra le tante discussioni, quella che mi ha più deluso è stata quella con Marco Travaglio che io, specialmente da ragazzo, ho stimato molto. Col Fatto Quotidiano, fino a un certo punto, avevo avuto un ottimo rapporto. Il giornale mi voleva pure come editorialista: scrissi un articolo, dopo la strage alla redazione di Charlie Hebdo, che fu messo in prima pagina. Mi sono accorto però che Travaglio ha un problema: non puoi contraddirlo, ha bisogno di essere incensato, e non puoi non pensarla come lui...
fedez e lo scherzo a chiara ferragni 6
È talmente megalomane e narcisista che, in un’intervista tv, è arrivato a dire: «Spero che Fedez non abbia lasciato Chiara Ferragni per colpa mia». Come se io potessi chiudere un matrimonio di sette anni a causa sua. Gli mando un messaggio dicendogli, in sostanza, che è un mitomane.
Da lì tutta una serie di messaggi folli in cui parliamo di Chiara, Selvaggia Lucarelli, Wanna Marchi e del fatto che non ho finito gli studi per colpa di una dislessia molto complessa. Gliene mando uno anche molto lungo, in cui cerco di spiegargli con calma e per bene il mio punto di vista. Lui mi risponde senza la minima empatia. E io, in quel momento, mi sono chiesto: “Ma io, finora, in cosa ho creduto?”. Da lì non abbiamo più avuto rapporti.
Il rapper racconta nel dettaglio il suo primo impatto con X Factor: un provino per una serata da quinto giudice dopo una nottata segnata dall’MD. “Alle dieci avevo appuntamento in Sony per parlare con la curatrice di X Factor, Eliana Guerra. Il problema è che mi sveglio ed ero ancora fatto, con le iridi completamente nere (come a Sanremo, ma non per via delle lenti a contatto), alteratissimo. In quel periodo la sede della Sony Music era in via Larga.
Gli ascensori erano veramente piccoli e stretti, mentre saliamo per andare all’appuntamento il mio manager di allora, Franco Godi, mi guarda in faccia e mi dice: “Federico, ma che occhi neri che hai”. Era il provino per fare il quinto giudice in una puntata speciale, solo l’anno dopo sarei entrato nel cast fisso del programma. Arrivo, mi siedo, vedo Eliana Guerra, ed ero veramente teso: non volevo sembrare fatto. Per avere l’aria di un ragazzo intelligente, sagace, adatto al ruolo, la prima cosa che mi viene da fare è gridare: “Comunque Amici di Maria fa cagare”.
Poteva finire tutto lì, invece quelli del programma accolgono con grande entusiasmo questa mia uscita. La situazione prende una piega positiva, solo che io non riesco a stare fermo. Avevo le mani esagitate, continuavo a far roteare il telefonino con un dito. L’ho fatto girare così velocemente che a un certo punto mi è volato via. È andato a sbattere contro il muro e si è sfasciato. Comunque, gli sono piaciuto”. […]
scazzo fedez e marco travaglio a muschio selvaggio 8
giulia honegger fedez foto di chi 1
tweet sulla separazione tra fedez e chiara ferragni 5
scazzo fedez e marco travaglio a muschio selvaggio 11
chiara ferragni
fedez e chiara ferragni 19
fedez e il padre franco lucia 4 ph claudio mangiarotti
fedez suona al suo matrimonio
fedez e chiara ferragni 2
chiara ferragni e fedez 2
DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! - SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA…
FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI…
FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE…
DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO…
DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN…
DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E…