DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Tiziana Paolocci per “il Giornale”
Inseguono la moda, innamorati dei capi hype, pochissimi pezzi messi in vendita da brand di punta, ma in edizione limitata. E hanno dei veri e propri miti, giovani influencer come Federico Barengo e Vlad, che spopolano su Youtube e Instagram, dettando la tendenza.
È il popolo degli appassionati di streetwear, 300mila ragazzi che dalla cima alla punta della penisola si distinguono indossando cinte di Off-White, felpe di Supreme, Sneakers come le Adidas Yeezy Boost 350 o Nike x Off-White, Balenciaga e altri capi unici.
E, quando riescono ad acquistare queste rarità, possono rivenderle poco tempo dopo riuscendo a guadagnare anche mille euro in 5 minuti. Il nuovo universo, dove si muovono i giovani hypebeast, nasce dallo streetwear, la moda di strada, comoda, fatta di tute, cappellini e felpe.
Ma poi il fenomeno cresce e in molti si tuffano in questo mondo, affascinante, dove indossare significa essere. Tra i primi a portare lo streetwear in Italia sono stati i rapper all' inizio degli anni Novanta. Ma sono Federico Barengo, romano ma di adozione milanese, e Vlad, di nazionalità russa ma trapiantato a Milano, che su Youtube affascinano, conquistano, migliaia di ragazzi, a caccia di consigli su abbigliamento e sneakers. I brand, da parte loro, intuiscono la tendenza e promuovono drop, uscite di release sul mercato. Rigorosamente in edizione limitata.
Così schiere di hypebeast passano nottate fuori dagli store, per accaparrarsi un capo o delle scarpe introvabili. Talvolta decidono di rivenderli per trarne profitto: una pratica chiamata resell. I campout davanti ai negozi ricordano quelli del lancio degli iPhone. Insomma, una caccia al tesoro. «Le collezioni stagionali vengono rilasciate con il contagocce - spiega Denny Lahome, della Hedmedia, manager di Barengo e Vlad - ma anche le case della moda iniziano a strizzare l' occhiolino allo streetwear. Sono nate così collaborazioni come Louis Vuitton x Supreme e Ralph Lauren Polo x Palace».
Chi riesce ad aggiudicarsi gli oggetti giusti li può rivendere anche a dieci volte di più. I resellers, spesso improvvisati, possono essere anche ragazzini giovanissimi. Dietro a questo mondo nascono negozi come Drop Out a Milano e Big Soup a Roma, dove si può comprare quel «gioiello», che su internet è sfuggito, ma a prezzi di gioielleria. Molti hypebeast alla ricerca di pezzi unici e rarissimi, che fanno guadagnare su Instagram valanghe di like, finiscono per accordarsi con i genitori, migliorando la pagella per avere qualche soldo in più.
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