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Nanni Delbecchi per “il Fatto Quotidiano”
zanzara selfie con parenzo cruciani e kyenge
Giuseppe Cruciani è come il mago di Sanremo: comincia dove gli altri finiscono. Quando un mendicante mediatico le ha provate tutte per attrarre l’attenzione si di sé, dalla D’Urso a Paragone, a Porro, e nonostante ciò non ha tolto un ragno dal buco; ebbene, può sempre giocare la carta Cruciani come in Giochi senza frontiere ci si giocava il jolly. E state sicuri che troverà nella Zanzara, il programma di Cruciani su Radio 24, un porto sicuro.
È singolare che sia proprio una radio – la radio della Confindustria – a ospitare un simile refugium peccatorum, ma è proprio questa l’intuizione vincente, avere trasformato la radio, tradizionale antitodo al trash, nella prosecuzione con altro mezzo del trash televisivo, nel microfono in cui abbandonarsi senza freni al proprio delirio; anzi, pompato a dovere da Cruciani e dalla seconda voce del programma David Parenzo (apparentemente in contrasto tra loro, ma come lo sono il Gatto e la Volpe).
Il Parterre de rois è impressionante, Mario Borghezio, l’avvocato Taormina, Massimo Ferrero detto Viperetta sono di casa, l’Adriano Pappalardo del giornalismo Paolo Barnard è protagonista di un duello rusticano a puntate con il conduttore, gli stessi ascoltatori del programma, eccitati dall’odore del sangue, telefonano solo per dire le parolacce.
Là dove c’è un turpiloquio, un insulto, una maledizione, un moccolo, ci sono anche Cruciani e Parenzo con il megafono pronto; così La Zanzara è il luogo da cui partono quotidianamente bombe e bombette mediatiche, ultima in ordine di tempo l’affermazione di Mario Adinolfi secondo cui “La moglie sottomessa cristiana è la pietra fondante su cui si edifica la famiglia.”
razzi cruciani maglietta per gli operai
Ma questa vendemmiata di scoop è davvero così spontanea? Ma va. La verità è che Cruciani ha brevettato un vero e proprio metodo, di cui bisogna dargli atto: volete spararla grossa? Venite da me. Se fosse l’impresario di un circo equestre, o volesse girare il remake dei cinepanettoni con Parenzo al posto di Boldi, gli faremmo i complimenti. Ma il metodo Cruciani ha ben più subdole ricadute nel sistema dei media.
Ammettiamo per esempio che Mario Adinolfi, ex Dc, ex Ppi, ex Pd, ex candidato a sindaco di Roma e alla segreteria Dem, voglia lanciare il suo nuovo, semisconosciuto giornale La Croce Quotidiana; ammettiamo che per scongiurare l’ennesimo flop abbia deciso, da abile pokerista qual è, di giocarsi un all in, ossia di spararla più grossa che può. È evidente che andrà alla Zanzara, la trasmissione-casinò dove le puntate più sono alte e meglio gira la roulette.
Adesso ammettiamo – solo per un istante – di vivere in un paese normale: chi le spara troppo grosse verrà silenziato ed escluso all’istante dal circuito dei media, perché delle due l’una: o deve cambiare pusher, o ha sparato solo per farsi pubblicità, e in ogni caso inquina il sistema della comunicazione.
Ebbene, nei nostri media funziona esattamente al contrario, e da qui nasce il successo del metodo Cruciani. Solo gli ingenui ormai dicono quello che pensano, mentre sempre più aspiranti opinionisti non ci dormono la notte per escogitare quello che farà più casino, scatenerà la rissa, frutterà altri inviti e altra pubblicità, a cominciare dallo spot al programma da cui la bomba è partita. Ecco perché il primo e più soddisfatto utilizzatore del metodo Cruciani è proprio Giuseppe Cruciani.
CARLO TAORMINA
mario adinolfi direttore di la croce quotidiano
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