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L'informazione e la guerra in Ucraina, la parola pace scomparsa. Michele Santoro, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, nella puntata del 20 maggio, non usa mezzi termini: "In Rai ci sono 1700 giornalisti, quanti hanno preso posizione critica sulla guerra? Te lo dico io, quasi nessuno".
E ancora, attacca il giornalista: "Siamo più americani o più russi? Poniamoci questa piccola domanda. Se l'informazione ufficiale, il servizio pubblico, è così omogenea e così militarizzata cosa resta per contrapporsi a questo? La rete". Sulla rete, prosegue Santoro, "i pareri sono molto diversi, ognuno crea e si riconosce in una certa community".
Adesso, si chiede il giornalista: "Io dovrei bombardare le community che sono contrarie al pensiero dominante? Ma che domande mi fate? Siete caduti dal letto. Ma bombardiamo l'informazione che fa la Rai", tuona Santoro.
"Metaforicamente", lo interrompe quindi la Merlino. "Una metafora che vale per tutti", ribatte il giornalista. Che continua: "Cerchiamo di aprire un dialogo ma quando tu ti rivolgi al Pd e al M5s che gestiscono la Rai, perché è così, senza ipocrisie, e cerchi di aprire un ponte, loro nemmeno ti rispondono. Non rispondono a un milione di persone".
"Ma che cosa dobbiamo fare?", conclude Santoro: "Queste posizioni andranno all'assalto del pensiero unico. Io non dirò mai Orsini sì e Orsini no".
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