SERRA, APPELLO AI GIOVANI: “PER PIACERE, NON DIVENTATE STRONZI COME NOI” - ARBASINO: “QUESTA CLASSE EMERGENTE DAVVERO ABOMINEVOLE NON VIENE FORSE PRECEDUTA E IMITATA DALLE VASTE MASSE DI GIOVANI CHE SI PROCLAMANO RIBELLI, TRASGRESSIVI, PROVOCATORI, INDISCIPLINATI? - BONCO: “CELENTANO QUANDO PARLA È COME PETER SELLERS IN “OLTRE IL GIARDINO’’. MA QUANDO CANTA...”

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1 - L'AMACA...
Michele Serra per "la Repubblica"


Ragazzini che passano in corteo, liceali. E siccome è perfettamente vero che la storia ristagna, e noi adulti la occupiamo per lungo e per largo, e per levarci di mezzo non basterebbe una ruspa, è ovvio provare simpatia per quegli esseri nuovi che scalpitano e chiedono strada. Poi sento lo slogan: "Camerata, basco nero, il tuo posto è al cimitero". Un colpo al cuore.

Come vedere un cantante esordiente, dal quale ti aspetti sconvolgenti novità, che intona "Granada" di Claudio Villa, per giunta proprio alla maniera di Claudio Villa, vestito come Claudio Villa. Come vedere un writer molto d'avanguardia che piazza sul muro davanti a casa tua una veduta di Venezia con gondola di quelle che ormai rifiutano anche le peggiori pizzerie.

Ragazzi: è uno slogan molto vecchio e molto triste, quello. Andava di moda quando ci si spaccava la testa a sprangate e ci si sparava nelle strade. Rimettetelo nei bauli dai quali lo avete estratto, per piacere. Inventatevi qualcosa di nuovo e possibilmente di più intelligente, per piacere. Non diventate stronzi come noi, per piacere.

2 - SE IL DEGRADO È UN'INTENZIONE...
Lettera di Alberto Arbasino a "la Repubblica"

Naturalmente Asor Rosa ha ogni ragione là dove depreca degrado, disgregazione, sfascio dilagante in un popolo senza una nazione e una nazione senza un popolo. Ma questa classe emergente davvero abominevole non viene forse preceduta e imitata dalle vaste masse di giovani che si proclamano ribelli, trasgressivi, provocatori, indisciplinati, insofferenti, impietosi e scomodi? A partire dall'abbigliamento: non certo giacche e cravatte come Asor Rosa e l'anziano sottoscritto. E il degrado o il disagio non risultano forse "look" e intenzioni per i più?

Le "cattive ragazze" elogiate dai media saranno emergenti o dilaganti? O non sarà magari il caso di riandare ai "corsi e ricorsi" o alle "costanti antropologiche", per risalire a certi deplorevoli connotati nazionali e popolari tipo Guelfi e Ghibellini, Bianchi e Neri danteschi, Capuleti e Montecchi con stragi pittoresche ai tempi di "levare gli scudi" e "spezzare una lancia"? Da quanto tempo i vicini europei ci considerano pittoreschi e fanfaroni, fra degradi e sfasci caratteristici?


3 - COMPLIMENTI - AI SIGNORI GIARDINIERI
Gianni Boncompagni per "il Fatto Quotidiano"

Guardando il programma di Celentano in tv, che peraltro ha ottenuto un ascolto stellare, mi è venuto in mente il film Oltre il giardino, con Peter Seller nella parte di Chance Giardiniere. Celentano era proprio lui, Chance Giardiniere. Quando parlavano i politici, del resto molto criptici, si vedeva che lui capiva poco o niente. Non parlava, aveva assunto un'espressione particolare con un leggero sorriso enigmatico.

Proprio come Chance Giardiniere. Poi però quando cantava era un'altra cosa. Canzoni mitiche che tutti conoscono, vecchi e bambini. E così ha battuto alla grande lo sceneggiato rumeno con la Ferilli che guardandolo molti hanno pensato fosse un parodia fatta da Crozza.

 

MICHELE SERRAALBERTO ARBASINO GIANNI BONCOMPAGNI