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Giuseppe Cruciani per Libero Quotidiano
Il settimanale Espresso, dell' omonimo gruppo editoriale, vorrebbe rifilare a Milano un bel bidone: trasferire la capitale italiana nel capoluogo lombardo detronizzando Roma. La provocazione lanciata via web ci sta tutta, per carità. Da romano, ormai residente a Milano da quasi vent' anni, meno metto piede nella mia (ex) città meglio mi sento e le poche volte che ci vado mi tappo il naso e scappo appena possibile, nauseato. Inutile che spieghi ai lettori di Libero i motivi di questo disgusto.
Chiunque viva a Roma o chiunque vi capiti solo per qualche giorno può fare un lungo elenco degli orrori che è costretto a sopportare, soprattutto quei cittadini costretti per lavoro a girare in macchina o con i mezzi pubblici. Nella classifica sulla qualità della vita nelle grandi città Roma è piombata all' ottantesimo posto, secondo una classifica di un quotidiano economico, mentre Milano (dice il Sole24Ore) è al secondo. Ma lasciamo perdere le classifiche.
Esiste persino un blog «Roma fa schifo» che da anni descrive ogni giorno tutte le brutture che si devono sopportare dovendo campare quotidianamente nell' Urbe. Esiste una cosa simile per altre capitali europee? Non risulta. Infatti la realtà è proprio questa: Roma è straordinariamente bella, ma fa schifo.
Non è una contraddizione: è una schifezza viverci, è straordinario ammirarla. Ma ai poveri cristi che non girano in auto blu e non sono residenti nei quartieri chic, dei monumenti e dei tramonti non frega nulla. Sopportano invece: sosta selvaggia senza fine, auto e bus in trappola a ogni ora del giorno, una sporcizia che avverti sin da quando metti piede alla Stazione Termini, che rivaleggia con quella di Calcutta.
D' altra parte, la città è in bancarotta ormai da anni. Se fosse un' azienda normale avrebbe già portato i libri in tribunale e cominciato a licenziare. Invece si legge che l' azienda dei trasporti, la famigerata Atac, pur essendo sull' orlo del crac ha distribuito 2 milioni di premi a 50 dirigenti, mentre netturbini e manager dell' Ama (l' azienda che dovrebbe pulire la città con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti) dal primo gennaio guadagneranno di più con aumenti a pioggia, dopo aver contribuito a trasformare Roma in una latrina.
Oggi, se qualcuno avesse intenzione di organizzare una grande manifestazione sportiva in Italia, solo un pazzo può pensare di farla a Roma. Di fatto, Milano è già la capitale per meriti acquisiti sul campo. Dunque, capisco che all' Espresso avendo la sede a Roma sognano di sbolognare un po' di problemi qui al Nord. Però, no, grazie.
I ministeri, gli statali, le migrazioni quotidiane verso i vecchi palazzi del centro, il Cnel, ecco tutte queste cose qui le lasciamo volentieri a Roma. Al limite, si potrebbe portare una parte di ministeri nella zona ex Expo, ancora inutilizzata. La sede del governo potrebbe essere quello che fu il Padiglione Italia, che è ancora in piedi. Così, invece degli immigrati e dei rom, potremmo mandare in periferia i politici e funzionari. Non troppi però, che a Milano si sta bene così.
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