DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
A togliere la patria potestà a Elton John dovrebbe essere più che sufficiente il parrucchino.
DM
Lettera 2
Per comprendere la sentenza Pistorious bisogna leggerla alla Tramp ovvero senza il "politically correct" che si usa col Sudafrica: la giustizia anche li funziona a "modo suo" oppure la delinquenza è talmente estesa che è "normale" aprire il fuoco al minimo rumore anche in casa !
amandolfo (StC)
Lettera 3
Caro Dago,
in Italia (dati ufficiali) l'economia va bene e cresciamo dello 0,2 %, in Grecia invece l'economia va male e crescono dello 0,8 %... cosa c'è che non torna ? Meglio Tzipras del ducetto ?
Recondite Armonie
FRANCESCA PASCALE AL MARE A VILLA CERTOSA
Lettera 4
Caro Dago, se nelle foto in costume la Pascale si è vista "piallatissima e androgina", cosa dovrebbe allora dire la Boschi di tutti quegli "scavi" sul lato B?
Mark
Lettera 5
Gentil Dago,
Per un Letta che, non serenamente, va a Parigi, e medita vendetta, una Fregonara in Letta, che mitraglia Matteo dalle colonne, anzi dalla...Fontana del Corrierone.
Gentil Renzi, sentenzia donna Gianna, bartalianamente, sulla scuola, è tutto sbagliato, tutto da rifare...Ossequi
Pietro Mancini
Lettera 6
Caro Dago, se "Non siamo secondi a nessuno", perché Renzi ha fatto nominare sette stranieri alla guida di altrettanti Musei italiani?
Antonello Risorta
Lettera 7
Caro Dago, ma il ministro Martina lo tengono nel freezer per tirarlo fuori solo in occasione dell'Expo?
L.Abrami
Lettera 8
francesca pascale alessia ardesi
Caro Dago,
per quanti sforzi faccia, anche avendo venti Ardesi al suo servizio, la Pascale non riuscirà mai a togliersi quella patina di cafonaggine e burineria, se ne faccia una ragione.
C'e' una differenza incredibile infatti fra il "quando si veste" e il "quando la vestono", e se dopo anni non ha ancora capito.... non capirà mai.
Lele
Lettera 9
Caro Dago, migranti giunti a luglio in Ue triplicati rispetto ad un anno fa, 107.500. La realtà smentisce le "percezioni" di monsignor Galantino: è invasione!
Fabrizio Mayer
Lettera 10
Caro Dago, Renzi poteva incartare gli "Uffizi" e far sì che la Merkel se li portasse a Berlino già lunedì.
Tommy
Lettera 11
Caro Dago, qual è il patto di Renzi con la Merkel per i tre tedeschi piazzati a dirigere tre importanti musei italiani (tra cui gli Uffizi): chiuderà un occhio sullo sforamento dei conti?
Daniele Krumitz
Lettera 12
Caro Dago, obbligare i bambini a leggere libri sui gay è come obbligare le donne a portare il burqa: una norma talebana. I libri sono disponibili in libreria, chi vuole farli leggerli ai propri figli se li compra.
P.F.V.
Lettera 13
Caro Dago, è salpata dall'isola di Kos la nave greca "Venizelos", con a bordo 1.700 migranti. Coi soldi avuti dalla Ue, Tsipras ha subito organizzato una crociera per i clandestini!
Salvo Gori
Lettera 14
Caro Dago, il premio Strega 2009 Tiziano Scarpa prima accusa il sindaco Brugnaro di rappresentare quella parte di società che ritiene che non si debba essere "inclusivi". Poi si lamenta perché l'affare grandi navi è in mano a persone "non del tutto veneziane". Questa si che è tolleranza!
Ennio Pirolo
Lettera 15
Caro Dago, prima abbiamo ceduto la sovranità economica (Ue), poi quella del territorio (migranti), e adesso cediamo anche quella culturale con sette direzioni di importanti musei consegnate in mani straniere (concorrenti). Il caterpillar sfascia-Italia Renzi avanza senza sosta.
U.Delmal
Lettera 16
Caro Dago, ma 'sti uomini di Curia vicino al Papa sanno ciò che dicono? Leggo: "Il Vangelo sta sempre all'opposizione e mai col potere!" Maddechè? Più all'opposizione di Salvini e Grillo ci sta solo mio nonno in carriola e questi uomini di Curia vicino al Papa da giorni li infilzano come totani! Eppoi, io ho studiato solo fino a terza pipa, ma 'sto Vangelo non è il libro sacro della Chiesa Cattolica? Manco nel mio sussidiario di 50 anni fa ce sta scritto che la Chiesa nun sta col potere: ma che me stanno a cojonà 'sti uomini de Curia vicino ar Papa?
Saluti
Gino Celoria
Lettera 17
Caro Dago,
Ho appena letto la lettera del grande Mughini in risposta all'appello di Scalfari. Mughini, da par suo, affronta con serietà un argomento ancora tabù per l'Italia, la Resistenza. Non ho vissuto quegli anni ma sull'argomento ho letto molto , il quadro è controverso, autocelebrativo, poco chiaro , a partire proprio dall'anno di inizio, quando tutto ormai era deciso.
In merito alle "sfilate" Mughini centra un aspetto che mi ha sempre colpito; mi riferisco alle centinaia di foto dei partigiani che appaiono sulle pubblicazioni e che ogni anno vengono riproposte nelle giornate delle ricorrenze; i partigiani, anche ripresi in azioni di battaglia sono sempre ben vestiti, con impermeabili e cappello, molti in cravatta . Molto diverso, solo per esempio, dall'abbigliamento sdrucito, approssimativo, degli uomini di Castro che combattevano per la liberta dell'isola,
grazie - FB
Lettera 18
Caro Dago
Ho letto il tuo commento all'articolo sul problema dell'avviso di reato all'amministratore di RFI per aver tolto uno dei due macchinisti. Non sono un giuslavorista ma se le procure cominciano a sindacare come organizzare la produzione in una società privata, forse c'è qualcosa che non torna. Ci sino dei procuratori capi, a mio avviso, che dovrebbero valutare meglio la giuridicità di certi provvedimenti che il loro impatto mediatico che, purtroppo, tende sempre a far scadere ogni discussione su un problema anche serio a livello di Roma - Lazio.
Non solo, l'incipit del tuo articolo sembra far capire che anche tu ritieni che di macchinisti ce ne debbano essere sempre almeno due. Domanda: come mai tutte le grandi società ferroviarie europeee, e non solo, ne hanno solo uno senza grida di scandalo e minacce giudiziarie? Ah, saperlo!
Con la stima di sempre
Escamillo
Lettera 19
Povero Pegaso Nero (colorem omen), patito tanto caldo questa estate? Si irrita perché Renzi dà il cinque all’Expo e lo definisce un clown e il peggiore presidente del consiglio avuto. Sempre lo stesso problema di certi italiani: la labilità della memoria. Dopo soli pochi mesi, il Ns.cavallo alato diversamente bianco si è già dimenticato: il cucù alla Merkel,le corna nelle foto UE, il verso del mitra vs.giornalista, la barzelletta della mela,……, Previti, Galan, Dell’Utri, Scajola, Cosentino…..,la dama bianca, Ruby, Minetti,…..,legge ex Cirrielli,lodo Alfano,Legittimo Impedimento… Sono stati 3340 giorni persi .
Si dovrà rassegnare a un presidente del consiglio che almeno fa il presidente del consiglio.
Sanranieri
Lettera 20
Caro Dago,
se tutti i responsabili italiani, dei nostri musei o siti archeologici, dovessero essere dello spessore della Melandri, allora sto con Franceschini nel preferire gli stranieri.
Cordiali saluti.
Annibale Antonelli
Lettera 21
Caro Dago,
Non leggo giornali e guardo la tv da diversi anni tanto è lo schifo per i media mainstream. La rete e te (ahime) siete le uniche fonti dove scava scava si può trovare (ancora per quanto?) qualcosa di verosimile.
Giorni fa mi è capitato di sfogliare Repubblica, non lo facevo da anni-Giuro- e mi sembrava di leggere il bollettino del Rabbinato di Gerusalemme. Come è possibile che in una democrazia piccolissime lobby detengano un potere cosi influente su un paese intero? Non ci sono armi di autodifesa, controllo, o la democrazia- come molti sospettano- è solo una totale finzione? Lo so non è pubblicabile sennò ti danno dell'antisemita neonazista etc etc etc.
Leonardo
Lettera 22
Gentile Direttore,
ho letto con attenzione la lettera pubblicata su La Repubblica dell'insegnante Napoletana che non ha compilato la domanda di assunzione per uno degli 80mila posti messi a disposizione nella scuola, scegliendo di rimanere precaria.
Premetto che non sto difendendo né Renzi, né la Sua riforma, né chi accusa e giudica la scelta della donna.
Mi voglio complimentare con Lei perché è una privilegiata e invece crede di essere una vittima, perché si è concessa un lusso e invece crede le sia stato negato un diritto, perché poteva scegliere di cambiare, accettare una sfida, mettersi alla prova, combattere per far valere la Sua preparazione e la Sua voglia di fare e invece sceglie di no. Sceglie per principio. Io questa possibilità non ce l'ho. Ho 44 anni anch'io, anch'io non ho figli e mutuo e genitori disabili da accudire che mi imporrebbero, quello si, una scelta obbligata.
Sono napoletana anch'io, ex giornalista che ha capito 25 anni fa quanto non ci fosse spazio per lei nelle redazioni dove sognava di lavorare, ex specialista marketing per l'arte e lo spettacolo che 10 anni fa ha capito fa quanto l'arte e lo spettacolo dal vivo fosse il settore il più bistrattato, ignorato e ritenuto superfluo in un paese che tanta arte, teatro, musica, spettacolo ha prodotto e regalato nei secoli alla cultura mondiale.
Ho una laurea anch'io, e un master, e nel 2006 decido che voglio capire se fuori dall'Italia se la pensano e se l'organizzano diversamente da qui: voglio vedere coi miei occhi se ho possibilità, opportunità, se posso capire qualcos'altro di me e me ne vado a Londra.
Senza amici o contatti, mi spendo nei primi 3 mesi che mi servono per perfezionare la lingua (da sola con libro di grammatica e dizionari) tutti i miei risparmi poi trovo lavoro (pagato benissimo, in ufficio, stressantissimo, bellissimo), lo lascio perchè lo giudico non adatto a me (lì si può fare) mi arrangio coi sussidi di disoccupazione (lì si può fare) poi scopro per caso che mi piace lavorare nei ristoranti e inizio una carriera di management che proseguo anche in Italia, dove ritorno per problemi di famiglia.
La restaurant manager qui in Italia non si può fare. Nel paese del gusto, della buona cucina, dell'accoglienza (così dicono) il mio lavoro è ritenuto indignitoso, pagato male, gestito peggio, in mano a incompetenti deliranti e disorganizzati.
Ho dovuto lasciare nell'autunno 2014 l'ultimo ristorante che ho diretto altrimenti mi sarei ammalata. letteralmente. Sto mandando curriculum da mesi, ho fatto colloqui, ancora ne farò, se e quando mi faranno una singola offerta di lavoro dovrò accettarla ovunque sia.
Ripeto: ovunque sia.
Lavoro da quando avevo 18 anni, un mese fa mio fratello è emigrato in Gran Bretagna per trovare lavoro, mia madre campa con la pensione di reversibilità di mio padre.
DEVO accettare ovunque mi si proponga di andare. Qualsiasi distanza debba coprire, problemi di adattamento, gente che mi giudica, computer che attribuiscono un punteggio alla mia competenza, io NON posso ritenere che sia ingiusto, anzi, devo sperare che succeda.
Dovrò lavorare senza orari, essere responsabile di risorse e personale, garantire standard di servizio, incrementare la revenue della struttura, lavorare di sabato e di domenica e feste comandate fronteggiando ondate di persone, sempre col sorriso e raccomandando ai miei collaboratori di sfoderarlo.
NON AVRO' Alternativa, come non ce l'ha chi lavora nel privato, mentre invece l'insegnante l'alternativa di rimanere precaria ce l'ha se non le sta bene mettersi alla prova in un territorio che non conosce a tanti chilometri lontano da casa. Quando e se riceverò un'offerta di lavoro io sarò precaria e vivrò di precariato perché questo è il malconcio settore del turismo e accoglienza nel nostro paese. Adesso sono una morta di fame.
Abbiamo entrambe 44 anni gentilissimo direttore, siamo italiane, siamo governate da Renzi, dal suo Job Act e dalla sua riforma della scuola. La signora ha la tutela di una professione punteggi, graduatorie e possibilità di scelta, noi nel privato no.
La signora che non ha presentato la domanda di assunzione per i posti liberi, si è spinta lontano da casa al massimo 50 km, la donna che è morta di fatica e stenti raccogliendo pomodori andava tutti i giorni dalla Basilicata in Puglia, io ne ho fatti 3000, e in quella distanza tra distanze coperte c'è il succo della faccenda: non è il lavoro che fai che ti definisce come essere umano, ma sei tu che ti definisci, e una delle operazioni di definizione di chi sei è anche il rischio, il salto nel buio che sei disposta a fare, ogni qualvolta che se ne presenta l'occasione.
Auguro alla signora di trovare una Sua dimensione lontano da quello che lei ritiene giustizia lavorativa e opportunità di carriera decenti, io di auguri non ho bisogno, ho bisogno di un'opportunità, che, come ho imparato tanto lontano da casa in una lingua non mia, va afferrata al volo, al resto ci penso con la pancia piena e dopo aver pagato l'affitto del tetto che ho sulla testa.
Cordiali Saluti,
Marina Mercaldo
Restaurant and Events Manager
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