1- DOPO AVERCELA MENATA PER QUINDICI ANNI SUL FAMOSO “MODELLO LOMBARDIA”, CON LA SANITÀ AFFIDATA A FINTI PRIVATI E LE GRANDI OPERE AGLI AMICI DEGLI AMICI, VIENE FUORI CHE IL VOTO DI UN ELETTORE DEL CELESTE FORMIGONI VALE SOLO CINQUANTA EURO 2- ULTIME DALL’ITALIA DEI MALORI: NON VANNO MEGLIO LE COSE IN CASA DI PIETRO, L’EX PM NOTO PER IL FIUTO CON IL QUALE SI SCEGLIE COMPAGNI DI PARTITO (DA DE GREGORIO IN POI) 3- IRPEF E IVA, TAGLIA E SCUCI. RIGOR MONTIS FA LA SOLITA MANOVRA DI DESTRA, COLPENDO DOVE GLI VIENE PIÙ FACILE. PER UNA VOLTA D’ACCORDO “IL FATTO” E “IL GIORNALE” 4- SUL CORRIERE È FINALMENTE PARTITA LA PREVEDIBILISSIMA CAMPAGNA “DACCÒ LIBERO!”

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a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- MODELLO LOMBARDIA (UN VOTO=50 EURO)...
Dopo avercela menata per quindici anni sul famoso "Modello Lombardia", con la sanità (buona, per carità) affidata a finti privati e le grandi opere agli amici degli amici, viene fuori che il voto di un elettore di Formigoni vale solo cinquanta euro. Ma come, il Celeste girava tutto il Pianeta rivendendosi di essere il "governatore" di una regione che ha un pil più grande della Danimarca e una ricchezza pro-capite superiore alla Francia, e adesso si scopre che quegli affamatori della ‘ndrangheta scambiavano pacchetti di voti a prezzi di saldo? Poi, certo, ci sono 14 indagati al Pirellone ma "è tutto un complotto".

Titolo choc sulla Repubblica delle cliniche e di Sorgenio: "La ‘ndrangheta al Pirellone. Manette a un assessore di Formigoni. Ultimatum della Lega" (p.1). Risponde il Corriere a Rotelli: "Assessore in cella, Formigoni in bilico. L'accusa: ‘Zambetti pagò 4 mila voti alla ‘ndrangheta" (p.1). Dentro, Luigi Ferrarella racconta le intercettazioni dei boss: "Ci darà lavoro per l'Expo'. I ricatti e i soldi impacchettati" (Corriere, p. 3).

Per le carte, basta leggere il pezzo di Paolo Colonnello sulla Stampa: "Affari, favori e ricatti. Mimmo in mano ai boss. Il sistema dei calabresi per conquistare i lavori dell'Expo. Il pizzino inviato: ‘Hai visto la lettera che gli abbiamo mandato? Gli si sono incriccate le orecchie dalla paura'. L'incontro: ‘Piangeva per la miseria. Ogni tanto anche noi possiamo prenderci qualche soddisfazione'. La strategia: ‘Gli dicevamo: Mimmo guarda che c'è quel lavoro, ce lo devi dare. Ci guadagniamo tutti'. Le richieste a Crespi: ‘Vuole i voti? Per gli amici che si disturbano serve un pensiero: una cinquina di mila euro" (p. 3).

Intanto sul Corriere è finalmente partita la prevedibilissima campagna "Daccò libero!". Oggi titolone strappalacrime: "Non ho più nulla, aiuti dagli amici per far vivere la mia famiglia" (p. 6). Nei prossimi giorni si punterà sulle "precarie condizioni di salute". Poi ci sarà l'intervento "umanitario" di qualche Cicciopotamo, seguirà animato dibattito tra garantisti pelosi (per soli Vip) e vai con il solito film già visto della vittima dei pm "perché non consegna gli amici".

2- ULTIME DALL'ITALIA DEI MALORI...
Non vanno meglio le cose in casa Di Pietro, l'ex pm noto per il fiuto con il quale si sceglie collaboratori e compagni di partito (da De Gregorio in poi). "Lazio, cade anche il capogruppo dell'Idv. ‘Sottratti al partito 780mila euro'. Indagato per peculato, Maruccio si dimette. Decine di bonifici in un anno per dirottare i fondi sui suoi sette conti correnti personali" (Repubblica, p. 9). "Spariti 700mila euro, nei guai il Batman Idv. Indagato per peculato Maruccio, collega dello studio legale di Di Pietro" (Giornale, p. 7). Ma cosa studiavano, nello studio legale?

Cetriolo Quotidiano in lutto: "Lo choc di Tonino: ‘Vincenzo come un figlio'. Militanti furiosi sul web. Il videomessaggio sofferto e l'ultimatum. Le accuse di Donadi sul partito" (p. 9)

3- QUELLI CHE CI PROVANO SEMPRE...
"La politica del malaffare coincide con una devastante crisi economica che nell'ultimo anno ha creato 350 mila nuovi disoccupati, il crollo verticale dei consumi e un danno morale incalcolabile che si chiama perdita di futuro per le nuove generazioni (...) Oggi c'è un'Italia che non ha più nulla da perdere, ma che può ancora vincere con le armi della democrazia e, perché no, con l'immensa forza della Rete. Liste pulite con candidati competenti e credibili. E, attraverso il web, controllo collettivo e immediato di come viene usato il pubblico denaro con denuncia immediata dei saccheggiatori. Le elezioni sono vicine, bisogna provarci. Chi l'ha detto che dobbiamo morire prigionieri dei banchieri, dei ladri e del parolai?". Antonio Padellaro, in prima pagina sul Cetriolo Quotidiano.

4- E QUELLI CHE VOGLIONO IL CHINOTTO...
I curatori di questa modesta rassegna si sforzano di votare ogni giorno. Al supermercato, dal benzinaio (andandoci meno possibile), in banca, sul web, in edicola, in libreria, nella scelta di come impiegare il tempo libero. Depositare una scheda ogni cinque anni in una roba che non a caso si chiama "urna" serve poco o niente. Come dicono i libertari americani, "Non voglio scegliere tra Coca e Pepsi. Voglio qualcosa di completamente diverso".

5- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Irpef e Iva, ecco cosa cambia. Il taglio delle aliquote vale fino a 280 euro, ma qualcuno ci rimetterà. Penalizzato chi ha detrazioni. Pane, pasta, casa: si salvano solo i beni di prima necessità. L'aliquota più alta arriva al 225, la seconda all'11%. Questa volta colpiti anche cinema, stadi, alberghi e ristoranti" (Messaggero, p. 1 e p. 6). Il governo del Rigor Montis fa la solita manovra di destra, colpendo dove gli viene più facile. Per una volta d'accordo il Cetriolo Quotidiano e il Giornale.

"Irpef e Iva, taglia e scuci. Alla fine pagheremo più tasse: il premier riduce le aliquote basse, ma aumenta l'imposta sui consumi e rivedrà le detrazioni" (CQ, p. 6). "Il ‘meno tasse' di Monti è soltanto un trucco. Il taglio dell'Irpef viene mangiato dall'Iva: alla fine lo Stato incasserà 4 miliardi in più" (Giornale, p.1).

6- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
"Monti, taglio dell'Irpef, primo sollievo. Il premier: ‘La disciplina di bilancio alla fine paga. Aiutare la ripresa della domanda, favorire i redditi bassi" (Corriere delle banche salvate, p. 10)

7- LINGOTTI IN FUGA...
Nuovo complotto del grande capitale internazionale contro i successi del Marpionne: "Moody's declassa Fiat. ‘Ce lo aspettavamo'. L'agenzia: mancano nuovi modelli. Marchionne: non è vero, giudizio per il calo di mercato" (Repubblica, p. 27). "Moody's a Fiat: ‘Troppo Italia-dipendente'. L'agenzia: ‘Più della metà delle vendite europee nel Paese' e abbassa il rating" (Giornale, p. 22). "Moody's declassa la Fiat: mancano nuovi modelli" (Messaggero, p. 19).

E in combutta con quell'altro vincente del mago Dalemix, il Furbetto in pulloverino fa la pipì fuori dal cantone di Zug, sua residenza fiscale: "Renzi è il sindaco di una povera e piccola città". Il rottamatore gli aveva dato del "traditore", descrivendolo come "uno che ha preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto" (Repubblica, p. 18). "Renzi e lo scivolone di Marchionne: ‘Firenze? Una città piccola e povera" (Messaggero, p.1). Penosa censura del padroncino sbroccato su Illustrato Fiat: "Marchionne boccia il sindaco: ‘Non può guidare il Paese'. Renzi reagisce a D'Alema: ‘Intimidazione contro di me' (Stampa, p. 13).

Riassunto del Cetriolo Quotidiano: "Renzi: ‘Marchionne bugiardo'. Marchionne: ‘Renzi governa una piccola e povera città'. Bersani: ‘Marchionne offende l'Italia'. Si erano tanto amati" (p.1).

8- AMICI DI RISPETTO IN FUGA (ANZI NO)...
Lo statista di Santo Domingo, Dell'Utri Marcello, manda a dire: "Sono pronto a creare un'altra Forza Italia. Con B. Il nuovo partito sarà basato sui Circoli del Buon governo, ma Silvio aspetta i risultati siciliani per decidere se candidarsi". Poi, già che c'è, a Beatrice Borromeo annuncia: "Santo Domingo è bellissima, ma dopo dieci giorni mi rompo. Non c'è proprio niente da fare lì. Gliel'ho detto: mi sa che mi tocca ricandidarmi" (CQ, p. 12).

9- MA FACCE RIDE!...
su Repubblica, "Pressing di Confalonieri e Doris: ‘Silvio, adesso lascia davvero" (p. 17).

10- GRILLI CHE MANGIANO ORSI...
Rischia di finire nel ridicolo l'avventura di Giuseppe Orsi ai vertici di Sfig-meccanica. Secondo Repubblica, l'uomo che amava straparlare al ristorante con Lin-Gotti Tedeschi ha in mano da un mese una carta che scagionerebbe il ministro Grilli sulla storia dell'ex moglie, ma se la tiene religiosamente in saccoccia. "Finmeccanica, il governo accelera su Orsi. L'audit interno rivela: nessun rapporto commerciale con la moglie di Grilli" (p. 29). Ma Orsi è stato zitto. Nella convocazione al Tesoro di martedì prossimo rischia grosso.

11- TRONCHETTI E SCHERZETTI...
Nuova puntata delle avventure di Tronchetto e Scherzetto. Corriere: "Camfin riconvoca il consiglio. Oggi nuova riunione, il nodo dell'esposto di Malacalza. Un bond convertibile in azioni da 170 milioni di euro. Ieri board di un'ora" (p. 34). Ma "board di un'ora" che cavolo di notizia è?

12- PER LIBERARVI DI NOI. MA ANCHE NO...
colinward@autistici.org

 

 

ROBERTO FORMIGONI ZAMBETTI E FORMIGONI DOMENICO ZAMBETTILuigi e Ambrogio CrespiPIERANGELO DACCO'ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpegVINCENZO MARUCCIOANTONIO PADELLARO Mario Monti MOODYS RATING SERGIO MARCHIONNE renzi d'alema e il camperMATTEO RENZI