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DOPO VESPA, IN RAI ARRIVA LA “VESPINA” – COME GIA’ FATTO DA BRU-NEO, MONICA MAGGIONI SI FA FARE UN CONTRATTO DA “ARTISTA” DALLA RAI E RADDOPPIA MAGICAMENTE LO STIPENDIO: DA 250 A 500 MILA EURO L’ANNO – L’ACCORDO HA UNA DURATA DI CINQUE ANNI, ESATTAMENTE QUANTO MANCA ALLA GIORNALISTA PER ANDARE IN PENSIONE – UN’ANOMALIA, VISTO CHE I CONTRATTI RAI DI SOLITO NON VANNO OLTRE I DUE ANNI – IL M5S ANNUNCIA UN’INTERROGAZIONE SUL CASO MAGGIONI IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI
RAI, M5S: INTERROGAZIONE IN VIGILANZA SU CASO MAGGIONI
(ANSA) - "Presenteremo un’interrogazione in Commissione Vigilanza per fare piena luce sul caso di Monica Maggioni, che va in scia ad altri casi analoghi come i precedenti di Bruno Vespa e di altri giornalisti diventati "artisti" e proseguendo a fare ciò che già facevano in Rai ma con stipendi molto più gonfiati.
Monica Maggioni infatti si è dimessa dal suo incarico e, senza alcuna soluzione di continuità, ha proseguito la propria attività in Rai come “artista”. Il risultato? Un contratto di cinque anni, con un compenso quasi raddoppiato, per continuare di fatto a fare lo stesso lavoro di prima.
Tutto questo accade mentre l’azienda accumula ritardi nei pagamenti e decine di giornalisti seri e competenti vivono nell’incertezza, con contratti rinnovati di anno in anno e nessuna prospettiva di stabilità.
È inaccettabile che chi manda avanti la Rai con professionalità debba vivere nella precarietà, mentre per pochi privilegiati si trovano scorciatoie e condizioni di favore. È per questo che chiediamo trasparenza e chiarezza: la Rai appartiene ai cittadini e non può essere piegata a logiche di potere e convenienza". Così gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai.
DAGONEWS
Le dimissioni di Monica Maggioni, arrivate intorno al 20 agosto, avevano sorpreso tutti. Dopo 33 anni in Rai, l’ex direttrice dell’Offerta Informativa aveva lasciato l’azienda in silenzio, con un semplice trafiletto sul Corriere della Sera che annunciava la notizia, passata quasi inosservata anche per via del periodo estivo.
Poco dopo, però, si è scoperto che Maggioni ha firmato con la Rai un contratto di collaborazione di cinque anni, valido fino al 2030, per continuare a realizzare i suoi programmi. La questione arriverà domani anche sul tavolo del consiglio di amministrazione Rai, perché tre consiglieri di opposizione – Davide Di Pietro, Roberto Natale e Alessandro Di Majo – hanno chiesto chiarimenti all’amministratore delegato Giampaolo Rossi.
Come racconta “Il Fatto Quotidiano”, il primo nodo riguarda i compensi. Con il nuovo contratto, Maggioni guadagnerà quasi il doppio rispetto a prima: circa 500 mila euro l’anno invece dei 240 mila che percepiva come dirigente Rai, cifra che corrispondeva al tetto massimo previsto per i manager pubblici. Ora è stata inquadrata come “artista”, lo stesso regime riservato a volti noti esterni come Bruno Vespa, Massimo Giletti, Salvo Sottile, Maria Latella, Monica Setta, Antonino Monteleone e Riccardo Iacona. Va detto, però, che la maggior parte di loro riceve compensi ben più alti (Vespa 1,6 milioni, Giletti 1,1, Latella 730 mila, Setta 700 mila).
MONICA MAGGIONI - VOLODYMYR ZELENSKY - BRUNO VESPA - SPECIALE PORTA A PORTA
L’elemento più insolito riguarda la durata del contratto: cinque anni, quando normalmente in Rai i contratti non superano i due. Una scelta che coincide quasi con il tempo che manca a Maggioni alla pensione, prevista tra sei anni. Intanto, continuerà a occuparsi dei suoi programmi: In Mezz’Ora su Rai3 (che tornerà il 28 settembre) e Newsroom su RaiPlay. Nel contratto è prevista anche una consulenza con lo staff dell’ad Rossi.
Un altro aspetto curioso riguarda le ferie arretrate: Maggioni ne aveva accumulate circa mille giornate, tra i periodi da inviata esteri e i ruoli di direttrice al Tg1 e a Rainews. Considerando che le ferie non godute non vengono pagate da Viale Mazzini, avrebbe potuto “coprire” con queste assenze retribuite quasi tutto il tempo che le resta prima della pensione. Questo dettaglio potrebbe aver inciso sulla sua decisione.
Chi la conosce racconta che alla base della scelta ci sia il desiderio di lasciare ruoli di responsabilità e concentrarsi solo sulla produzione di contenuti: programmi, reportage, e magari anche libri.
Già ora, ad esempio, è all’estero per realizzare servizi per Newsroom. Inoltre, con il nuovo inquadramento potrà muoversi con maggiore libertà: non dovrà più chiedere autorizzazioni per partecipare a trasmissioni o pubblicare scritti. Negli ultimi tempi, da direttrice dell’Offerta Informativa, aveva avuto diversi contrasti con i direttori dei tg sulla gestione degli inviati. Con il nuovo ruolo, questi problemi non si presenteranno più.
monica maggioni volodymyr zelensky bruno vespa speciale porta a porta
monica maggioni volodymyr zelensky bruno vespa
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