DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Era la notte tra il 7 e l'8 febbraio quando Morgan cambiò il testo della canzone e Bugo abbandonava il palco. Da allora niente fu più come prima.pic.twitter.com/xezQssF6gR
— mari (@amaricord) February 7, 2024
Paolo Beltramin e Anna Gandolfi per milano.corriere.it - Estratti
Togliamoci subito il pensiero: chi è Annalisa?
«Quando all’ultimo X Factor un concorrente si è presentato con una sua canzone, non mi è sembrata un granché dal punto di vista armonico: l’ho detto. E avevo sentito il suo nome solo perché era già stata a Sanremo ma non la conoscevo: ho detto anche questo. Tutti a scandalizzarsi…».
Ma lei la radio non la ascolta?
«No, quando salgo in taxi la faccio spegnere».
Torniamo ad Annalisa.
«Mi sono informato. Il suo è un ottimo prodotto pop, lei ha il physique du rôle. Sulla tecnica sospendo il giudizio».
E «Sinceramente» a questo festival come le è parsa?
«Io Sanremo non lo guardo».
Va bene, Morgan, lei non c’entra con Sanremo. Però avrà saputo che Marco Mengoni, che è un suo delfino, vincitore della scorsa edizione, ha co-condotto la prima serata...
«Mengoni era un mio delfino. Da un po’ di tempo non posso più comunicare con lui, gli hanno staccato la linea del telefono».
E con Bugo oggi i rapporti come sono?
«La verità è che io Bugo lo stimo, e lo stimavo anche all’epoca. In passato, quando mi sono trovato senza una casa e ho avuto bisogno di aiuto, lui mi ha dato una mano. E voglio chiedergli scusa se si è sentito offeso dai miei toni in alcune interviste, che erano frutto della frattura di quel momento. Io uso spesso un linguaggio iperbolico e sferzante. Sarebbe bello che tornassimo sul palco insieme».
Quel video di quattro anni fa, lei alla tastiera e Bugo che esce dal palco, in rete ha avuto 23 milioni di visualizzazioni. È tra le scene più viste della storia di Sanremo.
«Un momento di grande spettacolo. Posso solo dire di non averci guadagnato nemmeno un euro».
Con il manager Soave come va?
A questo punto Morgan, come da accordi con la sua avvocata Rossella Gallo, dalla tasca estrae un foglio.
«Vorrei approfittare di questa intervista per affidare al giornale una dichiarazione. A proposito di certe espressioni e affermazioni che ho usato subito dopo l’accaduto, come ad esempio nella conferenza stampa al Palafiori il pomeriggio seguente e poi anche in alcune trasmissioni televisive di quel febbraio 2020, vorrei dire che Valerio Soave, cioè il titolare della Mescal, è stato in passato anche il mio manager e sono stato io a propormi a lui per via della sua rinomata competenza ed eccellenza in campo musicale. A prescindere dalle ragioni che sto sostenendo in sede civile (riguardano aspetti legati esclusivamente all’ambito dei diritti d’autore sull’episodio della mia ultima partecipazione serale a Sanremo20, per i quali rimango assolutamente fermo nella mia posizione), la mia stima e gratitudine per il lavoro svolto insieme in passato per oltre una decade di successi sono immutate. Dunque, per quanto riguarda espressioni ed epiteti utilizzati all’epoca in quelle interviste nei confronti di Valerio Soave e che lui aveva percepito come offensive, chiedo sinceramente scusa».
Dichiarazione pubblicata. Però adesso lo ammetta: litigare un po’ le piace...
«Falso. Sgarbi è uno a cui piace litigare, io dico solo le cose in faccia, sono diretto. Con il mio linguaggio costruisco la mia vita, la mia arte è fatta di parole».
Che a volte le si ritorcono contro. Un po’ se la cerca.
«La lite mi lascia una brutta sensazione, da parte mia sono disposto a chiedere perdono e a perdonare».
In questo festival - che lei non sta guardando - Loredana Bertè canta «Non ho bisogno di chi mi perdona, io, faccio da sola».
«Loredana è bellissima, una vera artista. Ma io non mi perdono da solo, non avrebbe senso. Faccio errori – anche l’anno scorso a Selinunte, sono sbottato contro il pubblico che rumoreggiava: ho usato termini che non mi appartengono, mi dispiace davvero aver perso il controllo - però non vivo il senso di colpa: vivo quello di responsabilità. E a volte la vergogna mi assale».
BUGO MORGAN - MEME BY SHILIPOTI
L’intervista sulla droga?
«Sì, me ne vergogno. Io nella mia vita ho fatto errori, come ne facciamo tutti, ma anche cose belle, ho portato le musica in molte trasmissioni televisive, nelle scuole, ho fatto divulgazione. Però di Morgan vengono sempre fuori gli errori: vorrei che non fosse solo così. Quando sono stato escluso dal Festival, quell’anno, l’ho guardato insieme con Celentano, Claudia Mori ci faceva la minestrina. Gli voglio un bene dell’anima, sono come due zii per me».
Avevate un gruppo d’ascolto?
«Anche con Battiato, ci sentivamo al telefono».
Se dice che non guarda Sanremo crederle non è facile.
«Io amo Sanremo. È questo tipo di Festival che non mi piace: vince il mercato e non la qualità, così però la musica non si evolve. Prendiamo gli autori: secondo me ogni autore dovrebbe firmare soltanto un pezzo, invece no, sono sempre gli stessi. Amadeus fa televisione ma la musica non è il suo campo specifico, non può essere lui a scegliere tutto. Anche Pippo Baudo ha fatto cinque edizioni ma sulle canzoni si esprimeva Sergio Bardotti, discografico e autore eccezionale».
Nel 2020 Amadeus ha scelto anche lei.
«Io ero lì perché avevo qualcosa da proporre».
Chi vincerà sabato sera?
«A questo punto spero che vinca Annalisa».
Ci sono stati anni in cui lei a X Factor era un po’ come Mourinho, divisivo ma vinceva sempre: con gli Aram Quartet, Becucci, Mengoni, Chiara Galiazzo, Michele Bravi.
«I più bravi che ho avuto sono i Cluster. Con Michele Bravi mi sento ancora, è un talento vero. E lo è anche Chiara, lei ha fatto per un po’ il pop tuttavia penso che la sua strada sia il jazz».
Però anche lei a volte sbaglia: a un ultimo scontro ha eliminato Mahmood.
«Non ricordo bene, non sarà stato granché preparato. Quando a Milano è bruciata la Torre dei Moro io, che vivo vicino a via Antonini, ho fatto una diretta per dare l’allarme. Ho detto che speravo che Mahmood stesse bene: sapevo che abitava lì. Lui però si è arrabbiato. Dopo mesi ci siamo visti all’Arena di Verona e mi ha detto: sei matto a dire dove abito? Ammesso che uno non è John Lennon, se i fan vengono sotto casa non dovrebbe essere contento?».
Con gli altri giudici dell’ultimo X Factor non è andata benissimo. Ma chi vorrebbe con lei al tavolo, se potesse scegliere?
«Gente che sa di musica. Dico: Asia Argento, Red Ronnie e Pino Pischetola, che è un grandissimo produttore e ingegnere del suono».
Un anno fa Fedez e Ferragni erano la royal family di Sanremo, adesso stanno passando mesi complicati. Dopo tante litigate, insulti, forse querele, cosa direbbe oggi a Fedez?
«Il nodo centrale di quello che sta succedendo per me è la distribuzione della ricchezza. In Italia, nel mondo, oggi questo è un problema decisivo. Fedez e Chiara Ferragni hanno mostrato la loro ricchezza, poi il meccanismo gli si è ritorto contro in modo violento: questo umanamente mi dispiace, perché è in corso un linciaggio. La gogna è terribile: lo so perché ci sono passato».
Anche Selvaggia Lucarelli, che ha sollevato il caso-pandoro, è poi finita nella bufera per aver criticato la ristoratrice di Lodi, Giovanna Pedretti, morta suicida.
«Selvaggia Lucarelli è una persona intelligente e spero che questa esperienza l’abbia in qualche modo segnata».
Morgan, c’è qualcuno con cui non ha mai litigato?
«Moltissimi, la maggior parte. Solo che non fa notizia. Posso dire una cosa di Giorgia Meloni? ».
Prego.
«A Giorgia Meloni va dato atto di essere una donna incorruttibile. E certamente non è una guerrafondaia. Quando va in giro per il mondo con gli altri capi di Stato, si vede che lavora per la pace».
E a sinistra chi stima?
«Prodi. E sempre Bertinotti».
Un rapporto che è contento di avere ricostruito?
«Tantissimi. Vorrei citare Massimo Gramellini: di me ha scritto malissimo e io ho replicato altrettanto, però un giorno mi ha invitato in televisione e ho trovato un giornalista aperto, capace di andare oltre. Mi ha anche fatto ritrovare in trasmissione il mio amico Vecchioni, una delle persone più nobili di questo mondo, un dono. Quando c’era Battiato ringraziavo ogni giorno di vivere su un pianeta dove c’era lui, ora che Battiato non c’è più penso a Vecchioni».
Ha appena riscritto O mia bela Madunina, l’ha postata su Instagram. Che rapporto ha con Milano?
«Ho anche fatto un video con street view, che è una frontiera: ma quando mai puoi prendere le strade al contrario e salire su e giù dai ponti? Su street view faccio dei viaggi fantastici. Nel video parto da XY e arrivo fino in cima al Duomo. Adoro Milano, è Gotham City e Gotham City è fighissima».
(…) Sogna anche la direzione artistica del festival?
«Una volta l’ho proposto a Celentano: facciamolo. Lui - c’era Berlusconi premier - mi ha risposto dalle colonne del Corriere: se faccio io Sanremo cade il governo».
Insomma non è destino.
«In verità mi interessa solo fare musica: sono convinto di poter competere con chi ha vent’anni meno di me».
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