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Silvia Bizio per "La Repubblica"
I numeri fanno impressione: 372 film da 72 paesi, 149 prime mondiali, più di 70 gala. Mai come quest'anno il Toronto International Film Festival (Tiff) si conferma uno dei più importanti festival cinematografici internazionali, con i migliori e più attesi titoli della stagione ma soprattutto con i più ricchi affari per i produttori.
In programma dal 5 al 15 settembre (gli ultimi giorni si accavallano con la Mostra del Cinema di Venezia e il paragone, certo, non è a vantaggio della competizione nostrana) il festival canadese presenta i "filmoni" dell'anno: The Fifth Estate il thriller di Bill Condon su Julian Assange (Benedict Cumberbatch, Labor Day di Jason Reitman con Kate Winslet e Josh Brolin, l'attesissimo Rush di Ron Howard, storia di Niki Lauda (Daniel Bruhl) e James Hunt (Chris Hemsworth), The Railway Man con Nicole Kidman e Colin Firth, 12 years a slave di Steve Mc-Queen.
Un programma da capogiro cui si aggiungono gli italiani, quest'anno ben sette: registi di casa nostra che o hanno scelto di debuttare a Toronto, come Daniele Luchetti con il nuovo
Anni felici e gli esordienti Fabio Mollo (ll sud è niente), Alessio Cremonini (Border), o che hanno scelto la kermesse canadese per il lancio internazionale, come Paolo Sorrentino con La grande bellezza e Gianni Amelio con L'intrepido.
Completano la selezione italiana Stop the pounding heart di Roberto Minervini, e Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola che verrà presentato nella prestigiosa sezione "Masters".
La progressiva importanza di Toronto, anche rispetto a Cannes, Venezia, Berlino viene, oltre che dal successo dei film passati da qui (Slumdog Millionaire, Il discorso del re, Argo...), dal mercato che si allarga di anno in anno (sono attesi 4mila operatori dell'industria cinematografica) perché il festival comincia quando Hollywood deve lanciare le nuove produzioni e perché l'anticipazione di un mese della cerimonia degli Oscar a febbraio (i Golden Globes sono nella prima metà di gennaio) rende essenziale la vetrina di Toronto.
Tom Bernard, co-presidente della Sony Classics, dice: «A differenza di altre manifestazioni, il festival è frequentato anche dal pubblico normale. Noi operatori capiamo subito come andrà un film, per questo come mercato è imbattibile».
KATE WINSLET TORONTO FILM FESTIVAL: KATE HUDSON TORONTO FILM FESTIVAL: GWYNETH PALTROWKATE WINSLET
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