DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, a dirtela per intero, e pur sapendo che ho nulla da insegnarti quanto a direttore di questo tuo scintillante sito giornalistico/narrativo, non ho approvato la pubblicazione da parte di tua _ qualche giorno fa _ di una lettera anonima in cui la vicenda politica di Matteo Renzi e le sue annesse difficoltà trovavano la loro spiegazione in una vicenda perfettamente “piccolo borghese”.
Ossia il suo essere umanamente dilaniato tra la moglie Agnese e la sua compagna di azione politica Maria Elena Boschi. Chi più chi meno, chi di noi non si è trovato impantanato in qualcuna di queste contraddizioni “piccolo borghesi”? E poi c’è che io non amo particolarmente le lettere anonime. Se uno ha da dire qualcosa di spigoloso, ci metta la sua firma sotto. E questa è la premessa.
Il cuore di questa mia noticina è invece la volgarità che vedo trasudare nei confronti dell’ex ministro Boschi (che non ho mai visto in vita mia e cui non sono particolarmente interessato in termini politici e politico-culturali).
Distinguo poi nettissimamente tra eventuali mie opzioni negative nei confronti di un personaggio e gli insulti più osceni. L’attuale presidente della Camera non è in cima alle mie icone ideali, ma rabbrividisco a leggere sulle fogne dette Social che qualcuno le dà della “puttana”, salvo poi a pentirsene e a dire che non sapeva che cosa stava pensando e scrivendo.
Appunto. Scrivere della Boschi che la sua posizione e latitudine ideale è “sotto” è solo una volgarità e una stupidaggine. Partorita da gente che non sa pronunciare parole altre che volgari e stupide. La tragedia dell’attuale politica italiana, tragedia che la vittoria sonante del “no” ha solo accentuato, è una cosa.
La fogna e la taverna quanto alla contesa verbale è un’altra. Ci sono tante ragioni a favore del giudizio secondo cui la Boschi avrebbe dovuto fare “un passo indietro”, non ce n’è una sola per usare nei suoi confronti un linguaggio da trivio. E tanto più che un tale linguaggio nasconde il più totale vuoto di proposta politica, da parte dell’accozzaglia risultata vittoriosa al referendum, sulle cose che contano e bruciano sulla pelle del nostro paese. Altro che la “Costituzione più bella del mondo” rimasta sacra e immacolata. E invece. Sì o no si possono aumentare le pensioni le più basse dato che non c’è una lira in tasca?
Sì o no ci stiamo avvicinando paurosamente all’aumento dell’aliquota Iva al 24 per cento, il che sarà per la nostra economia (in chiaro) una botta simile a un’eventuale invasione degli Unni? Sì o no il problema epocale della raccolta della monnezza va affrontato a furia di inceneritori o qualcosa che gli somiglia e non con estenuanti diatribe sul dna professionale di un certo assessore al Comune di Roma?
Di che cosa stiamo parlando, di che cosa vogliamo parlare, che Italia volete trasmettere ai vostri figli? E che c’entra tutto questo con la fogna e la taverna operanti 24 ore su 24? E, ultima cosa, come mai non c’è una sola donna che abbia idee politiche diversissime dalla Boschi e che tuttavia le esprima solidarietà contro la marea di oscenità di cui è oggetto?
Giampiero Mughini
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