DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessandro Ferrucci per “Il Fatto Quotidiano” - Estratti
Esiste uno stile alla Giampiero Mughini. Le mani giocano un ruolo fondamentale: accarezzano i concetti, marcano il confine tra gradevole e inopportuno, proteggono gli aggettivi.
E poi la voce, i tempi, le pause, alcune frasi o interiezioni ripetute due volte come le canzoni di Guccini; le gambe che si accavallano, la schiena che si inarca.
La sceslong di pelle che permette ogni evoluzione. L’abbigliamento, i suoi ricercati maglioni, le scarpe da ginnastica rosse, un bastone portato, pure lui, con un certo stile. Un’invasione di libri.
(...)
Giampiero Mughini è anche un meme prima dei meme: il suo “aborro”, marcato, arrotato, prolungato, è stato imitato come solo una hit estiva.
Da poco è uscito il suo ultimo libro, Controstoria dell’Italia (Bompiani) dove lo stesso Mughini incrocia fatti personali con la storia del Paese.
(...)
Non ucciderei una persona perché ha un’idea politica diversa dalla mia. Eppure nella mia generazione è successo come niente.
Lunedì è morta la vedova Pinelli...
E ho pensato... (pausa); le dico subito la mia opinione rispetto a quella tragedia.
Qual è?
Che è semplicemente assurdo pensare che l’abbiano picchiato fino a portarlo alla morte; concordo con le conclusioni della famosa indagine guidata dal giudice D’Ambrosio: Pinelli si è avvicinato alla finestra alla fine dell’interrogatorio, poi si è sentito male ed è caduto.
Quella tragedia è parte diretta della sua storia.
Vista la mia età, di morti ce ne sono tante.
Ha ricoperto un ruolo.
Perché a 19 anni ho iniziato ad annusare questa roba qui.
Non è stato solo spettatore.
Non lo sono stato neppure cinque minuti; a 21 anni ho fondato Giovane critica, una delle riviste che hanno creato l’atmosfera di quegli anni.
Era un leader?
Sì.
Guidava un gruppetto.
Prima uno di Catania, poi un altro si è formato a Roma con dentro Ernesto Galli della Loggia, Paolo Mieli, Pigi Battista. Anche a Roma è nata una rivista, Pagina, quasi mai citata mentre era importante perché segnava l’allontanamento netto dalla sinistra.
Di quel gruppo a chi si sente ancora vicino.
A tutti loro, compreso Paolo, anche se non lo sento mai: lui oggi è troppo importante rispetto alle mie cose; (pausa) la divisione tra sinistra e destra mi annoia. Totalmente. Mi interessano le persone.
Così non c’è collante.
Non appartengo a niente, non so autodefinirmi neanche professionalmente (arriva la moglie, Michela, si accerta di medicine e medici; pure rispetto a medicine e medici Mughini non manifesta grande interesse).
(...)
È in Ecce bombo di Nanni Moretti, come mai?
Quando sono arrivato a Roma, nel gruppo di amici c’erano i due fratelli Moretti: Nanni e Franco, quest’ultimo professore di Letteratura negli Stati Uniti. Ero più amico di Franco.
Poi Nanni scrive il suo primo film e i personaggi eravamo noi...
Nel film oltre a lei c’è anche Minzolini. Entrambi avete lasciato la sinistra.
Ognuno per la sua strada; con Minzolini non sono mai stato... non ero uno degli amichetti.
Nonostante il suo bagaglio culturale, la sua storia, viene ricordato per “aborro” e il tifo per la Juventus.
La vita è così (lo ripete). E anche io, ogni tanto, me lo chiedo.
Le dispiace?
Un po’, ma nulla di strano, in Italia i libri non contano nulla; sì, la gente mi dice “aborro”.
Il personaggio ha intaccato la persona o l’intellettuale?
giampiero mughini michela pandolfi foto di bacco
Se questa è la sua impressione (pausa); tutti si appigliano agli aspetti più facili, alle cose popolari. E per me di popolare c’è stata la Juventus. Ne sono felice.
Antonio Manzini spiega: ringrazio i libri su Rocco Schiavone e la sua fama perché così ho potuto pubblicarne altri che altrimenti avrebbero rifiutato.
giampiero mughini e la moglie michela
È proprio così (pausa); aborro... mi dicono aborro, eppure quel termine, in tutta la mia vita l’ho utilizzato una volta sola (quasi urla), lo giuro sulla testa di mio padre!
È stato efficace.
Una volta!
Riguarda le sue ospitate in tv?
Non me ne frega un beato cazzo, preferisco leggere un libro.
Da Sciascia a Maurizio Mosca ci vuole molto coraggio e curiosità.
Una grande curiosità, e da sempre mi muovo su ambiti diversi; in questa stanza c’è solo una piccola parte dei miei libri.
Ha mai fatto una rissa?
Mai toccato qualcuno con un dito.
Ha mai lanciato molotov?
Nulla di nulla. Non amo la rudezza, preferisco la testa.
(..)
Lei è una delle migliori espressioni intellettuali?
Lo devo dire io? (sorride, poi ride)
È mai stato seguito dai Servizi segreti?
No, però a Catania hanno trovato una vasta documentazione dedicata alle mie attività.
I servizi segreti l’hanno mai contattata?
Ma si figuri.
La massoneria.
Sto molto per i fatti miei.
Qual è il vantaggio dell’esser diventato famoso?
Niente di particolare. L’unica stranezza è stato passare da Giovane critica a Controcampo e Grande Fratello.
Ha rischiato di perdersi?
No, mi sono divertito.
Pure al GF?
Esperienza nuova, con personaggi giovani, che non avrei conosciuto in altre occasioni.
(...)
giampiero mughini al grande fratello 2
Anni fa ha lanciato un interrogativo: “Ma vale veramente la pena morire per Cesare Previti?”. Si riferiva a Forza Italia...
Non voglio offendere nessuno, ma il dubbio viene. Oggi tutta la politica italiana assomiglia a Cesare Previti.
Ha detto ad Aldo Cazzullo che il narcisismo è stato un motore della sua vita.
Per me è credere molto in quello che mi piaceva.
I suoi libri sono scritti in prima persona.
È un modo giusto di rapportarmi al lettore.
(...)
Un suo difetto che non sopporta.
(silenzio lunghissimo) Domanda difficile. Ovvio che c’è. Ma a prima vista non mi viene (altro silenzio). Nei trent’anni di rapporto con Michela un paio di donne mi sono piaciute, molto, e non ne sentivo una colpa verso mia moglie; come ho spiegato prima, amo saltare di palo in frasca.
Se sua moglie avesse pensato lo stesso?
Sarà successo, ne sono sicuro: ma figurati se in trent’anni non ha visto da vicino un altro uomo. È ridicolo pensarci.
È un artista?
Nel mio genere, sì.
Le hanno mai proposto una candidatura politica?
Non si sono arrischiati.
Se Sgarbi è diventato sottosegretario...
Quello pur di stare in prima fila farebbe la ballerina; (pausa) è un mio amico.
Lei chi è?
Una brava persona. E ci tengo tanto. È un’ossessione.
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