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Marco Giusti per Dagospia
Prima di arrivare a “Mash” di Robert Altman, il film antimilitarista che nel pieno della guerra in Vietnam renderà lui e Elliot Gould i due attori più amati e più richiesti della New Hollywood tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70, tutti i bravi ragazzi che andavano al cinema avevano già trovato Donald Sutherland, scomparso ieri a 88 anni, meraviglioso nel personaggio di Vernon Pinkley detto “general” in “Quella sporca dozzina” di Robert Aldrich. Un durissimo ma anche ironicissimo film su un commando di tagliagole costretti a fare gli eroi e a uccidere i tedeschi che cambiò il modello del genere.
”Uno sconosciuto di talento”, lo definisce Terry Kay su “The Atlanta Journal” il 20 giugno del 1967 nel primo articolo che davvero cerca di capire chi sia questo spiritato attore che può passare rapidamente dalla commedia alla paura. Uno sconosciuto di talento che, in mezzo a star ben più note e più pagate di lui, come Lee Marvin, Charles Bronson, Ernest Borgnine, John Cassavetes, Jim Brown, a un certo punto ruba la scena a tutti prendendo per il sedere il generale di Robert Ryan mettendo in riga le sue truppe.
donald sutherland in quella sporca dozzina
Aldrich, che sapeva come trattare gli attori e cosa prendere da loro, intuisce immediatamente la doppia chiave della recitazione di Sutherland, che la svilupperà per tutta la vita. Da una parte eccesso e grottesco, fino a poter arrivare all’horror, alla paura, come vedremo in “Don’t Look Now” di Nicolas Roeg, “Terrore dallo spazio profondo” di Philip Kaufman, ma anche in “Novecento” di Bernardo Bertolucci, da un’altra commedia, sempre grottesco, come vedremo in “Kelly’s Heroes”/”I guerrieri” di Brian G. Hutton, “Animal House” di John Landis.
Ma più spesso grottesco, orrore, commedia, si fondono in personaggi complessi e sfaccettati, a cominciare dal geniale “Casanova” che cucirà per Federico Fellini, che odiava lui perché odiava quell’insopportabile cazzone scopatore di Casanova. E arrivò a dire che aveva sbagliato, che il solo e unico Casanova non poteva che essere Roberto Rossellini. Sutherland gioca questo doppio, triplo ruolo in molti altri film, da “JFK” di Oliver Stone, dove ruba la scena a chiunque e diventa il modello più alto di Gola Profonda che conosce i segreti di una nazione, ma anche nel meno noto ma bellissimo “La cruna dell’ago”, grande spy diretto da Richard Marquand, in “Little Murders” di Alan Arkin.
Raramente si limita a ruoli meno eccessivi, anche se è fantastico come innamorato di Jane Fonda, forse perché lo era davvero anche nella vita, in “Klute” di Alan J. Pakula, mentre non ha mai un ritorno autoironico nel suo debordare nel male assoluto come Attila Mellanchini in “Novecento” di Bertolucci. Ma Attila, per sua stessa ammissione, è il personaggio che Sutherland costruisce a partire dalla lettura di “Psicologia di massa del fascismo”, celebre saggio scritto nel 1933 da Wilhelm Reich.
donald sutherland nella videoclip di cloudbusting
E proprio a Reich tornerà per un curioso video con Kate Bush, "Cloudbusting", dove lo interpreta proprio. Nel corso della sua lunga e fortunata carriera dirà sempre di aver scelto i registi prima dei film, “Il problema non sono mai i personaggi, ma l’uomo che racconta la storia. Un buon script è grandioso. Un personaggio favoloso pure. Ma se non hai un regista, alla fine non hai niente”. Questo lo spinse a fare qualche errore. Come nel caso di “Il giorno della locusta” di John Schlesinger. Fu lui a chiamre il regista e a fare il film, che fu un fiasco, rifiutando il favoloso “Deliverance” di John Boorman, che sarà un film epocale.
donald sutherland in terrore dallo spazio profondo
“Ma sono felice”, dirà in un’intervista del 1978, “sto facendo il miglior lavoro del mondo con i migliori registi del momento. Cosa altro può chiedere un attore?”. Canadese, nato nel 1935 a Saint John, New Brunswick, Donald Sutherland studia all’Università di Toronto, si unisce alla Comedy Troupe U.C.Follies dell’Ontario, e poi va a perfezionarsi a Londra alla Royal Academy. Nel 1967, quando lo vediamo esplodere in “Quella sporca dozzina” di Aldrich è un attore che ha già lavorato molto nelle produzioni più assurde.
Fa un piccolo ruolo in “Le donne nel mondo di notte” di retto nel 1963 da Wolf Rilla, sorta di “Mondo cane” inglese, ma è anche Fortebraccio nell’”Hamlet at Elsinore” di Philippe Saville con Christopher Plummer, Robert Shaw e Michael Caine. Arriva in Italia per girare un assurdo horror diretto da un certo Warren Kiefer, “Il castello dei morti vivi” con Christopher Lee, Philip Leroy, Gaia Germani e perfino Ennio Antonelli, il Manzotin di “Febbre da cavallo”, dove fa ben tre ruoli del tutto diversi per dimostrare la sua duttilità, il sergente Paul, un vecchio e la Strega.
Film di culto e straculto assoluto, segna così tanto Sutherland che darà il nome di Kiefer, come il regista, al suo primo figlio, appunto Kiefer Sutherland. La madre è Shirley Douglas, canadese, figlia di un famoso leader del NDP, il partito democratico, attivista politica, sua seconda moglie (1966-1971) dopo Lois Hardwicke (1959-1966). Con Sutherland avrà anche un’altra figlia, la gemella di Kiefer. In Inghilterra gira altri due horror, una piuttosto noto come “Le cinque chiavi del terrore”, diretto dal maestro della fotografia Freddie Francis, con Peter Cushing e Christopher Lee, l’altro è “Una notte per morire”/”Die, Die, My Darling” di Silvio Narizzano con la mitica Tallulah Bankhead e Stephanie Powers.
Una delle storie che raccontava di quel film è il primo inocntro con Tallulah Bankhead, che si presentò alle sue spalle completamente nuda. “Qual è il problema”, le disse, “non hai mai visto una bionda prima?”. Con quegli occhi paurosi e un fisico piuttosto particolare potrebbe avere un futuro nel cinema inglese. Lo troviamo infatti in film del tutto diversi, “Il cervello da un milione di dollari” di Ken Russell con Michael Caine, “Sebastian” di David Greebe con Dirk Bogarde e Susannah York, il disastrato “Joanna” di Michael Sarne con Genevieve Waite dove interpreta un miliardario inglese, il più importante “Edipo Re” diretto da Philip Saville con Christopher Plummer, Lilli Palmer, Orson Welles.
La svolta reale alla sua carriera gliela dà proprio il successo planetario di “Quella sporca dozzina” di Aldrich, che lo spinge tra le braccia di Robert Altman in “Mash”, ma anche nel curioso “I sei della grande rapina” di Gordon Flemyng dove ritrova Jim Brown, Ernest Borgnine, oltre a Gene Hackman e Dianah Carroll. E’ un’operazione più sofisticata, una commedia alla Mel Brooks dove è coprotagonista assieme a Gene Wilder e ha un doppio ruolo “Fate la rivoluzione senza di me” di Bud Yorkin. Ma non funzionò, né come partner di Wilder né per il doppio ruolo.
Potendo scegliere qualsiasi ruoli voglia dopo “Mash”, lo troviamo nell’ambizioso “Alex in Wonderland”, in pratica l’“8 ½” di Paul Mazursky, dove un giovane regista americano trentenne, Interpretato da Sutherland, è in crisi, non sa che film fare e trova divertente andare in Europa a incontrare Jeanne Moreau e il maestro Fellini. Sutherland non sa che questo incontro lo porterà anni dopo sul set di “Casanova”.
Se il film di Mazursky non è un capolavoro, troppo autoreferenziale, lo sono sicuramente i grandi film che Sutherland nei primi anni ’70, soprattutto “Klute” di Alan J. Pakula con Jane Fonda e “Don’t Look Now” di Nicolas Roeg con Julie Christie che torna a sfruttare il sul lato di protagonista di horror.
Impegnato politicamente con Jane Fonda, come dimostrano una serie di tour contro la guerra in America e un film comico grottesco come “Steelyard Blues” con Peter Boyle e la Fonda, mentre gira in Jugoslavia il ricco “Kelly’s Heroes”, viene informato che ben 17 agenti dell’FBI alle quattro di mattina hanno fatto irruzione a casa sua, in America, tenendo il giovane Kiefer di 10 anni fermo per un’ora con una pistola alla tempia, perché avvisati di un traffico di bombe a mano che sua moglie avrebbe avuto con le Black Panthers. Non era vero. Ovviamente.
Ma è una sorta di avviso da parte dell’FBI all’attore e alla moglie di non esagerare con l’attivismo politico. In realtà Sutherland si sta staccando dalla moglie, per mettersi prima con Jane Fonda, diciamo tra il 1970 e il 1972, e poi con l’attrice canadese Francine Racette, che ha conosciuto sul set di “Alien Thunder”, con la quale vive dal 1974, che gli darà tre figli e che sposerà una ventina d’anni dopo. Con 200 titoli all’attivo, la carriera di Sutherland è una delle più ricche e longeve fra tante star del cinema di Hollywood.
Anche fra le più coerenti, visto che non ha mai dimenticato la sua militanza politica negli anni ’70. E Hollywood, malgrado le sue interpretazioni importanti in film come “Il giorno della locusta” o “Gente comune”, lo ha ricambiato facendogli vincere solo un Oscar onorario nel 2018. Un po’ tardi. Ovvio che il doppio incontro con Bertolucci e con Fellini gli abbia aperto un mondo che il Sutherland dei primi anni ’70 non si sarebbe aspettato e va detto che quando venne a Venezia per le celebrazioni di “Casanova” fu estremamente gentile e disponibile.
donald sutherland in quella sporca dozzina
E affettuoso nei riguardi di un film che ebbe non pochi problemi di lavorazione. Grande professionista, negli ultimi anni lo abbiamo visto in ogni ruolo possibile, anche in “Hunger Games” che gli dette nuova popolarità. Ma credo di tutti i suoi film rivedrei molto volentieri proprio “Mash” di Robert Altman. Riprendo quel che disse dopo la bravata dell’FBI a casa sua riguardo l’essere impegnati politicamente.
donald sutherland in hunger games
“E assolutamente necessario essere coinvolti. Non puoi vivere in questa società senza lavorare per quello che è bene. Sono stanco del concetto dell’individuo che vive solo dentro se stesso. Il fatto che tu possa guidare da solo una macchina su una strada non ti toglie la responsabilità che hai verso gli altri. Il fatto che 20 milioni di persone stanno soffrendo in questo paese. Il fatto che i programmi di rifornimento di cibo non funzionano. Che il paternalismo rampante da 300 anni non funziona. Come si possono ignorare queste cose?”.
donald sutherland animal housedonald e kiefer sutherland 1
donald sutherland in mashfederico fellini donald sutherland sul set di casanovadonald sutherland 9donald sutherland the undoing donald sutherland casanova di fellini donald e kiefer sutherlanddonald sutherland casanova di fellini donald sutherland 1donald sutherland 10donald sutherland 2donald sutherland 3donald sutherland 7donald sutherland 11donald sutherland 12donald sutherland 13donald sutherland 14donald sutherland 5donald sutherland 6donald sutherland 8donald e kiefer sutherland
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