
DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE…
IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – IL CINEMA PERDE UN DURO COME JOE DON BAKER, 89 ANNI, UNA VITA IN RUOLI, INDIFFERENTEMENTE, DI BUONO O DI CATTIVO CHE MENA FACILE MA MENA FORTE - BEN PIÙ AMATO DAL PUBBLICO PER I SUOI RUOLI IN TV E AL CINEMA DA COATTO, DA SCERIFFO CHE MENA, DA ARCHETIPO DEL “WORKING CLASS AMERICAN BAD-ASS”, GRAZIE SOPRATTUTTO AL FISICO MASSICCIO, ALL’ACCENTO DA UOMO DEL SUD - SENZA ESSERE MAI STATO UN GRAN PROTAGONISTA, È UN CARATTERISTA CHE IL PUBBLICO ADORAVA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E’ così. Il Texas e il cinema perdono anche un duro come Joe Don Baker, 89 anni, una vita in ruoli, indifferentemente, di buono o di cattivo che mena facile ma mena forte. Anche con la mazza da baseball, come dimostra nel suo film più celebre, “Un duro per la legge”/”Walkin Tall” di Phil Karlson, dove interpreta lo sceriffo di McNairy County, in Tennessee, Buford Pusser. E pensare che il vero Buford Pusser voleva al suo posto Bo Svenson…
Anche se vanta film più nobili, da “Nick Mano fredda” di Stuart Rosenberg a “Chi ucciderà Charley Varrick?” di Don Siegel ai suoi James Bond anni ’80, “Goldeneye”, “007 – Zona pericolo”, “Il domani non muore mai”, dove passa da cattivo a buono, riconosciamo che è ben più amato dal pubblico per i suoi ruoli in tv e al cinema da coatto, da sceriffo che mena, da archetipo del “working class american bad-ass”, grazie soprattutto al fisico massiccio, al peso sulla scena che si porta dietro, all’accento da uomo del sud.
Lo riscopre ovviamente Quentin Tarantino, che dedica un capitolo a un suo meraviglioso poliziesco anni ’70, “Organizzazione crimini”/”The Outfit”, diretto da John Flynn, tratto da un romanzo di Donald Westlake, dove interpreta Jack Cody alias Handy McKay, il socio del protagonista Robert Duvall, e che affida a Rick Dalton/Leo DiCaprio in “C’era una volta a Hollywood” il ruolo del cattivo nel pilot di “Lancer” modellato su di lui.
Ma ha avuto come fan molti registi famosi, da Martin Scorsese che lo ha voluto in “Cape Fear” a Tim Burton che lo ha chiamato per “Mars Attack” come padre di Jack Black a Jeff Nichols che gli ha affidato il suo ultimo ruolo in “Mud”. Nato nel 1936 a Groesbeck, un paesino del Texas, e lì se ne andrà il 7 maggio, anche se la famiglia lo ha rivelato solo ieri, studia all’università in Texas e, dopo il militare va a New York a studiare all’Actor’s Studio. Ha sempre dichiarato che fin da bambino voleva fare l’attore, ma senza una ragione specifica.
A Broadawy esordisce come attore in “Marathon’33” di June Havon e nel celebre “Blues for Mr. Charlie” di James Baldwin. Diviso fin da subito tra lo spettacolo di qualità e il mestiere, passa alle serie tv a Los Angeles a metà degli anni ’60, specializzandosi in western e polizieschi,”Honey West”, “Iron West”, “Bonanza”. Il primo ruolo nel cinema lo trova, non accreditato, in "Nick mano fredda” di Stuart Rosenberg con Paul Newman.
Lo troviamo poi in “Le pistole dei magnifici sette”, quello di Paul Wendkos con George Kennedy protagonista. Meglio vederlo in “Uomini selvaggi”, western di Blake Edwards con William Holden e Ryan O’Neal. Ma il film che lo lancia è “L’ultimo buscadero” di Sam Peckinpah, dove interpreta il fratello di Steve McQueen, cioè Curly Bonner. Fa un ruolo di killer non accreditato anche nel confuso “Joe Valachi, i segreti di cosa nostra” di Terence Young.
Diventa una star, ottenendo ruoli da protagonista, con “Un duro per la legge” di Phil Karlson nel ruolo dello sceriffo dai metodi spicci e dalla mazza da baseball sempre pronta Buford Pusser. Ma non interpreterà i due sequel. Negli anni ’70 ha grandi ruoli in film di culto come “Chi ucciderà Charley Varrick?” di Don Siegel con Walter Matthau, dove fa un sadico cattivo, “Organizzazione crimini” di John Flynn, “Uccidi Mr Mitchell”, poliziesco di Andrew McLaglen con Martin Balsam e John Saxon. “I sette aghi d’oro” e “Il branco” di Robert Clouse.
Negli anni ’80 gli andrà benissimo con i tre film di James Bond, ma lo troviamo anche in “Congo”, “Cape Fear”, “Mars Attack”. Senza essere mai stato un gran protagonista, è un caratterista che il pubblico adorava, basta leggere cosa ne scrivono sui social, “el muy macarra”, “il più grande Handy McKay di ogni tempo”.
joe don baker 7
joe don baker 3
joe don baker 10
joe don baker 6
joe don baker 4
joe don baker 4
joe don baker 8
joe don baker 2
joe don baker 13
DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE…
DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL…
FLASH! – DLIN-DLON… ANCHE LA LIAISON DI CHIARA FERRAGNI CON GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA È GIUNTA AL…
DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI…
DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE…
DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE:…