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Marco Giusti per Dagospia
Mireille Darc, la grande sauterelle, come la chiamavano in Francia, se ne va a 79 anni, dopo una vita di glorie cinematografiche, di grandi storie sentimentali, da Alain Delon, col quale visse 15 anni, al direttore de L'Express Pierre Basset, e di incredibili sfortune. Un cuore che non funzionava e non le permise di avere figli, per questo perse Delon, un'operazione a cuore aperto ancora da giovane, un incidente, due emorragie cerebrali e un padre, non biologico, che la chiamava "La bastarda", al quale in tarda eta' dedico' un libro. Bellissima, algida, alta, magra, bionda, coi capelli a caschetto molto imitati che la resero celebre, si presento' da subito come alternativa all'esplosiva Brigitte Bardot, alla piu' sofisticata Catjerine Deneuve e alla piu' burrosa Mylene Demongeot.
Non ebbe, come non lo ebbero neanche loro, l'aiuto della Nouvelle Vague, anche se Jean-Luc Godard la scelse nel fondamentale Weekend, nel 1967, proprio perche' era l'opposto delle donne dei film di Truffaut e Chabrol, e per lui una presenza "antipatica" del cinema francese. Ebbe pero' un grandissimo successo popolare tra gli anni '60 e '70 in una serie di commedie, di polizieschi, di spionistici con i piu' grandi attori francesi del tempo, da Louis De Funes a Jean-Paul Belmondo, da Jean Gabin a Michel Serrault.
Poi incontro' Delon e divenne per tutti la donna di Delon, anche al cinema, negli anni d'oro di Borsalino e Addio, Jeff, per poi interpretare, negli anni 80, a fianco di Pierre Richard ancora grandi successi popolari. Il suo regista di riferimento, quello che la costrui' come commediante di rango, fu Georges Lautner, col quale giro' ben 13 film, da Un cadavere per Rocky a 4 spie sotto il letto a Licenza di esplodere a Femmina, cioe' La grande sauturelle, il film che le dette il soprannome.
Inizio' il cinema nei primi anni 60, con Jose' Benazeraf, Mourir d'amour, e Roger Vadim, A briglia sciolta, dove incontro' Brigitte Bardot e Claude Brasseur. Si noto' di piu' in I tre affari del signor Duval a fianco di Louis De Funes e nel divertente Caccia al maschio di Edouard Molinaro con JeanI-Paul Belmondo, Catherine Deneuve e Marie Dubois. Con Du rififi a Panama di Denys de la Patelliere divenne la bionda francese dell'eurospy e dei film coi grandi colpi internazionali, adattissima pero' anche ai polizieschi comici di Georges Lautner.
Godard, con Weekend, non la lancio' affatto nel cinema d'autore, ma la fisso' nel ruolo che interpreto' per tutta la vita. In Italia apparve accanto a Gian Maria Volonte' nel disastroso Summit del giornalista Giorgio Bontempi, invedibile da anni. Meglio nei noir con Delon, nelle commedie, come Lei non beve, non fuma, ma... di Michel Audiard, nella serie de Le grand blod con Pierre Richard e la regia di Yves Robert. Dopo il 1986 si allontano' dal cinema, scrisse libri, torno' al teatro, con l'amato Delon, e diresse un suo film. Era un personaggio pubblico molto amato in Francia.
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