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Marco Giusti per Dagospia
Perdiamo a 96 anni quella che fu una delle prime e più importanti star drammatiche della TV italiana, Lydia Alfonsi, attrice anche di teatro e cinema, ma che i primi sceneggiati della RAI, "Jane Eyre", "Giallo Club" "La Pisana", "Mastro Don Gesualdo", "Luisa Sanfelice" resero popolarissima tra la fine degli anni 50 e la prima metà dei 60. Anche troppo. Al punto che, ancor giovane, non riuscirà, penso nel cinema, a ottenere lo stesso rilievo che aveva avuto in tv.
La sua, inoltre, era una recitazione molto teatrale, molto sopra le righe, fu sul palco del Piccolo di Milano una celebre Medea, Elettra, Ecuba, che il cinema vide come un po' eccessiva da riproporre tra commedie e film leggeri e le limitò di molto la carriera. Nata a Parma nel 1928 iniziò lì a interessarsi di teatro. A scoprirla fu Anton Giulio Bragaglia che ne farà la protagonista nel 1946 di "Anna Christie" di Eugene O'Neill.
Poco dopo la troviamo al cinema, nel 1950 in "Vita da cani" di Steno e Monicelli e nel più drammatico "Lebbra bianca" di Enzo Trapani. Alla fine degli anni 50, si divide tra teatro, prima con Federico Zardi, "Emma", poi con Giorgio Strehler, "Il servitore di due padroni", TV nei grandi sceneggiati dei primi anni della RAI, e cinema, dove appare in film forti e popolari, come "Le fatiche di Ercole" di Pietro Francisci "La legge" di Jules Dassin, "Gli amori di Ercole" di Carlo Ludovico Bragaglia "I Delfini" di Francesco Maselli.
Ma ne "La guerra di Troia" di Giorgio Ferroni con Steve Reeves come Enea ha il ruolo più drammatico, quello di Cassandra, mentre Paride è interpretato da un'altra star della tv, Warner Bentivegna.
Per tutti gli anni 60 al cinema la troviamo divisa fra film di forte presa realistica, "Un uomo da bruciare" dei Taviani, "Il peccato" di Jorge Grau, horror come "I tre volti della paura" di Mario Bava, dove la sua teatralità può funzionare di più, avventurosi come "Morgan il pirata" di Primo Zeglio e addirittura western come "Faccia a faccia" di Sergio Sollima, dove incontra Gian Maria Volonte', col quale aveva recitato in tv nella celebre "Vita di Michelangelo", perfino un erotico, "Love Birds" di Mario Caiano.
Ma negli anni 70 è già un'attrice di un'altra epoca, chiamata per il curioso "La padrina" di Giuseppe Vari da protagonista, ma poco adatta al cinema del tempo. Saranno rare le sue apparizioni negli anni successivi, "Una lepre dalla faccia di bambina" in tv nel 1989, "Porte aperte" di Gianni Amelio, sempre con Volonte' al cinema nel 1990, fino alla chiamata di Roberto Benigni per La vita è bella", che sarà il ultimo film.
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