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Laura Asnaghi per “la Stampa”
Strada bloccata con fans in delirio per Kim Kardashian chiamata dai Dolce&Gabbana per realizzare insieme una collezione. Naturalmente super glamour, con cascate di cristalli e strass su corsetti e abiti lingerie, molto sexy, un remake di pezzi vintage straordinari. Davanti al Metropol, il quartiere generale dei Dolce&Gabbana, è stato allestito un set cinematografico, stile «Dolce vita» con paparazzi e un mega ritratto di lei e la scritta «Ciao, Kim».
Fuori assedio di fans e, dentro, nel parterre, atmosfera da grande evento. In prima fila, il clan Kardashian, guidato da mamma Kris. Si spengono le luci e la sfilata decolla sullo sfondo di un film in bianco e nero dove Kim, la divina (con oltre 300 milioni di followers), in versione blonde, mangia, con sublime lentezza, un piatto di spaghetti. Lei è dietro le quinte con Stefano Gabbana e Domenico Dolce, nella sua veste di curatrice del defilè. Un trionfo di body, culotte, corsetti, reggiseno gioiello, jeans e cappe, tempestate di cristalli. Unica concessione una stampa leopardata, tutto il resto è nero, bianco, grigio e bordeaux, i suoi colori preferiti.
Ma come è nata questa liaison a tre, con Kim, l'influencer, l'attrice ma anche l'attivista social con laurea in legge? L'idea è nata quest' estate dopo che lei, per il matrimonio della sorella Kourtney a Portofino, ha indossato gli abiti Dolce&Gabbana della sua collezione mentre alle altre sorelle hanno pensato i due stilisti.
Una scelta che ha fatto balzare alle stelle le richieste, già alte, degli abiti vintage firmati Dolce&Gabbana. Che alla fine si sono chiesti: «perché non fare una collezione a tre?». «Così sono partito per Los Angeles. L'ho raggiunta e con me avevo le foto di archivio di abiti dal 1987 al 2007, con vent' anni della nostra storia», racconta Domenico Dolce che con Stefano Gabbana e Kim, ieri mattina, hanno svelato il dietro le quinte di questa operazione di stile e di immagine.
«Ci siamo confrontati - continua Domenico Dolce - e abbiamo scelto insieme l'80 per cento dei capi da realizzare per la passerella. Con una sintonia perfetta». Anche perché lei è una vera «cultrice» della materia. Infatti, ha spiegato che, negli anni, ha collezionato foto e abiti dei due creativi che considera veri capolavori. «Da ragazza - ha ricordato - compravo i loro jeans con la mia paghetta. E se non bastava, c'era la carta di credito di papà».
Ma a farle scoprire per prima il brand italiano «è stata mia madre che aveva abiti neri, bellissimi, che la rendeva forte e bella». E a chi le chiede cosa l'affascina di più dei Dolce e Gabbana lei risponde «la sartorialità e l'inclusività delle forme». Che a lei non mancano. E non è un caso se hanno sfilato anche modelle curvy con cappe scintillanti su lingerie ricoperte di cristalli. «Kim è incredibile, di ogni abito sa raccontare la storia. continua Stefano Gabbana - guarda una foto e dice: questo l'ha indossato Linda Evangelista, quest' altro è stato scelto da Madonna. Per noi ogni abito è legato a ricordi speciali. E riportarli in vita oggi è la dimostrazione di quanto siano attuali e di quanto eravamo avanti».
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