CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA…
''NESSUNO PUÒ USCIRE DA SE STESSO'' – CONVERSAZIONE CON LUIS BUNUEL: “PER TUTTA LA VITA, IL COITO E IL PECCATO, PER ME, SONO STATI LA STESSA COSA. ANCHE QUANDO PERSI LA FEDE. CHE STRANO, SI PERDE LA FEDE MA NON LA COSCIENZA DEL PECCATO. NON HO MAI POTUTO SEPARARE L’AMORE DAL SESSO, L'UNO DALL'ALTRO - IL CRISTO BARBUTO E BIONDO AL QUALE SIAMO ABITUATI NON È L'ISPIDO E MALRASATO DI PASOLINI. QUELLO LÀ LO DETESTO. LA VERGINE, NO, È ADORABILE: MA NON UNA VECCHIA E SDENTATA COME MI PROPONEVANO, BENSÌ CON IL SUO VELO E IL SUO MANTELLO, NASCOSTE PERSINO LE UNGHIE DEI PIEDI…”
Estratti da “Bunuel: il romanzo” di Max Aub – “Sellerio editore”
copertina - bunuel il romanzo - max aub
Bunuel - Nessuno può uscire da se stesso.
Aub - Ma si può parlare degli altri... Per questo io scrivo romanzi e tu fai film. Solo così ci affacciamo sul mondo.
Bunuel - Però nessuno può parlare seriamente di se stesso. Nessuno ci prova. Raccontiamo cose che possono avere interesse (Collingwood, Gaos, Einstein, Churchill), ma che riguardano avvenimenti esterni. Noi, da dentro, neppure un fiato. Ma perché?
Aub - L'ho già detto prima, innanzitutto per vigliaccheria: se non ci credi, prova a filmare la tua biografia.
Bunuel - Non sono Fellini.
Aub - No davvero, ma nessuno parla francamente di se stesso.
Bunuel - Si, può darsi che un pastore analfabeta si accusi di aver voluto ammazzare suo padre o sua sorella, ma questo ci fa ridere. È proprio vero, nessuno è mai d'accordo con se stesso.
Aub - Per prima cosa bisognerebbe sapere come si è: io lo ritengo abbastanza difficile. Uno sta sempre attento a se stesso, avendo cura di non far filtrare niente che possa denunciarlo.
Bunuel - Senti, per mio conto passerei il tempo a parlare male di me, e non a torto.
Aub - Però non lo fai. No, non esiste chi scriva veramente le sue memorie. Neanche Rousseau, né Gide. Tacciono molto più della metà. Tanti editori me l'hanno proposto: ho sempre rifiutato, rifiuterò sempre. Preferisco scrivere romanzi. Per caso tu stai scrivendo le tue memorie?
Bunuel - Per carità, cominciando dal fatto, ti ripeto, che parlerei molto male di me. Per gli altri sarebbe un'altra faccenda: di alcuni parlerei bene.
Aub - Anche sapendo che sono dei gran figli di puttana?
Bunuel - Sì, e sempre che fossero amici miei. Ma perché sarà così?
Aub - Per vigliaccheria, te lo ripeto. L'uomo è innanzitutto vigliacco. Lasciamo al secondo posto l'ipocrisia.
Bunuel - Ma ci sono degli uomini... è la società che è guasta. Una cosa vergognosa, orrenda. L'uomo non è cattivo, è la società.
Aub - Non è una cosa nuova. Leggevo un testo di Sade, in cui afferma che Dio creò la Terra per il male...
Bunuel - No, per il bene e per il male, per tutti e due.
Aub - Ma così accetti l'esistenza di Dio.
Bunuel - No.
Aub - Il Bene e il Male sorti dal nulla?
Bunuel - Perché no? Perché Dio soltanto?
Aub - Perciò non scriviamo le nostre memorie. Non possiamo discernere...
Bunuel - Beh, avrei troppe brutte cose da raccontare su di me.
Aub - L'hai detto già due volte.
Bunuel - E che le inizierei, ma senza finirle. Direi, per esempio, come Sade: «Vorrei che Dio esistesse per sputargli in faccia». Perché far soffrire gli animali? Perché far soffrire i bambini? Magari gli uomini... sono cattivi e se lo meritano. Però gli animali... i bambini... Non glielo perdonerei mai, se esistesse.
[…]
Aub - Breton asseriva che la salvezza era nell'amore, magari solo nell'atto sessuale. Ne convieni?
Bunuel - Tutto è questione di tempo, di epoca. Evidentemente, quando io ero un adolescente, non la pensavo così. Per me, allora, esisteva l'amore platonico, probabilmente per l'influenza della religione. Dopo, no. Non ho mai potuto separare l'uno dall'altro.
Aub - Ricordati che Breton parla della sua «ombra velenosa», e delle sue «misteriose perversioni».
Bunuel - Mi ripugnano tutte le perversioni sessuali. Degli omosessuali non mi frega niente, fatti loro. Però uno coscientemente non lo è. Mi ripugnano come ripugnavano a Breton, per istinto.
Aub - Però nei tuoi film...
Bunuel - Mi rifugio nell’humour.
Aub - Come quando dicesti, con una frase diventata famosa e che un buon numero di cretini ha preso sul serio, che «Un chien andalou non è che un disperato invito al crimine».
Bunuel - Lo feci per offendere i giornalisti. Uno, o è sadico o... Perché si offendessero tutti.
PASOLINI - IL VANGELO SECONDO MATTEO - ENRIQUE IRAZOQUI
Aub - Oggi non lo diresti.
Bunuel - Non lo so. Ho voglia di fare un film che vada contro il gusto corrente, contro tutte le ideologie, qualcosa di simile l'ho messa nella Via lattea. Sì, un film contro i comunisti, i socialisti, i cattolici, i liberali, i fascisti. Non sto parlando di politica: vorrei solo che risultasse chiaro il mio nichilismo.
Aub - Un film contro Cristo, Budda, Siva. Cristo era un lazzarone.
Bunuel - Ma il Cristo barbuto e biondo al quale siamo abituati non è l'ispido e malrasato di Pasolini. Quello là lo detesto. La Vergine, no, la Vergine è adorabile: ma non una Vergine vecchia e sdentata come mi proponevano, bensì con il suo velo e il suo mantello, nascoste persino le unghie dei piedi.
Qualcuno s'è inventato che avrei detto che i gesuiti ci insegnavano a masturbarci in suo onore. Che scemenza! Durante il mese di esercizi mariani intensificavano il loro rigore circa la nostra maniera di sederci, non permettevano che mettessimo la mano sotto il tavolo, anche per non farci scambiare i bigliettini, né posare la fronte fra le mani, perché non ci addormentassimo.
Aub - Insistono con il tuo ateismo fino alla noia.
Bunuel - Io sono l'ateo di cui si parla di più, visto che non possono andar dicendo che vado a letto con Greta Garbo o che flagello monache... Parlano, discutono del mio ateismo come se tosse qualcosa di vitale importanza.
[…]
Per tutta la vita, il coito e il peccato, per me, sono stati la stessa cosa. Anche quando persi la fede. Che strano, si perde la fede ma non la coscienza del peccato.
Aub - Cioè, perdesti il senso di ogni peccato meno che per quello carnale.
Bunuel - Già
Aub - È qualcosa di fisico, non di metafisico.
Bunuel - Non lo so: ma sì, può darsi, qualcosa di fisico.
Aub - Si potrebbe fare uno studio della tua opera vista esclusivamente sulla base di quel sentimento, l'ossessione della sensualità.
susanna colussi madre di pier paolo pasolini 1
Bunuel - O del politico, o del poliziesco.
Aub - È singolare vedere come esprimi le tue idee politiche attraverso riferimenti picareschi. I mendicanti, i picari danno alle tue opere un retrogusto sociale, se non vuoi che si dica «politico». Il sessuale e il sociale sono alla base della tua interpretazione del mondo, attraverso il religioso, che è un modo diverso per dire la stessa cosa: è strano come tutto, per te, sia abbastanza semplice, visto da questa angolatura.
Bunuel - La paranoia di Lui non poteva essere espressa meglio, anche storicamente.
Aub - Storicamente?
Bunuel - Si, la cintura di castità, la lametta Gillette...
Aub - L'influenza di Sade. Il problema è che essere spettatore di un tuo film (spettatore nel significato completo, al quale sfuggono meno cose possibili), è un esame di intelligenza e di malafede. Potrebbero servire da test. D'un tratto appare un uomo che legge un giornale, seduto sul letto. Abbassa il giornale, guarda nell'obiettivo e dice: «Il mio odio per la scienza e il mio orrore verso la tecnologia forse mi portano a questo assurdo credere in Dio». E poi, come niente fosse, il film continua.
Bunuel - Questa è la mia autentica posizione, e seguita ad essere una posizione decisamente surrealista. Il credere in Dio è assurdo, ma più ancora odio la tecnica e la scienza. Comincia ad infastidirmi la parola ateo.
Aub - Ma se chi l'ha usata di più sei proprio tu!
Bunuel - Forse per questo. Dillo, scrivilo una buona volta: però se lo ripeti, impiega un'altra parola.
Aub - Effettivamente è una brutta parola.
Bunuel - Io non nego di essere, oggi, più ateo che mai, però il termine mi spiace.
bunuel stephane audran
Luis Bunuel - Leone d'oro alla mostra di Venezia
catherine deneuve 11
Bunuel Jeanne Moreau
Luis Bunuel Catherine Deneuve
Luis Bunuel Il fantasma della libertà
Luis Bunuel occhio tagliato in Le chien
de sade
Catherine Deneuve “Belle de jour”1
catherine deneuve 5
de sade 8
foto di bunuel
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