gay talese

NEW BERGOGLISM! - GAY TALESE INCANTATO DA PAPA FRANCESCO: ''SONO INCOLLATO AL TELEVISORE. È INASPETTATO E ANTICONFORMISTA. IL SUO 'CHI SONO IO PER GIUDICARE?' È COMMOVENTE E GENIALE: HA CONQUISTATO IL MONDO, GLI SCETTICI E CHI SI ERA ALLONTANATO''

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

nan e gay talese nan e gay talese

Antonio Monda per “la Repubblica

 

Gay Talese è entusiasta per l’arrivo del Pontefice in America: ha una profonda ammirazione per papa Francesco, ma ci tiene a dire che l’arrivo di un Pontefice ha sempre rappresentato un momento di meditazione, centrale della sua esperienza umana. «Sono incollato al televisore», racconta, «e già questo primo giorno è molto emozionante: fa riflettere che il presidente del ‘paese delle opportunità’ dica al Papa ‘Santità, Lei è la speranza’ ».

 

Lei è cattolico?

«Sì, ma non professante. Da piccolo facevo il chierichetto, ma ho smesso di andare in chiesa nel 1949, quando sono andato all’università. Dieci anni dopo ho sposato Nan, anche lei cattolica, a Roma, ma non in chiesa».

 

il matrimonio di gay e nan talese a roma nel 1959il matrimonio di gay e nan talese a roma nel 1959

Come mai?

«Perchè vivevamo more uxorio da più di un anno. Era l’anno in cui Fellini girava “La Dolce Vita” che come Lei ricorderà, inizia con una statua di Cristo che vola sulla città eterna. Ma sia io che Nan sappiamo che una volta che sei cattolico lo sei sempre».

 

Chi è per Lei il Papa?

«La più alta autorità morale del mondo, ma, soprattutto la guida spirituale della mia religione, e quindi il vicario di Cristo».

 

gay talese e nan a ocean city nel 1992gay talese e nan a ocean city nel 1992

Ha mai incontrato un Papa?

gay e nan talese a roma nel 1984gay e nan talese a roma nel 1984

«Ho seguito il viaggio di Giovanni Paolo II in Calabria: era la prima volta che un Papa andava nella mia terra d’origine dopo molti secoli. Ero prevenuto nei suoi confronti, mi sembrava un uomo duro, intransigente, e invece ho visto che ero io a degenerare alcune sue caratteristiche: era autorevole, potente, carismatico. Si vedeva che era stato un atleta, e aveva nello sguardo il dolore di chi ha subito due dittature. . Quando venne in America baciò il terreno e la definì una “meravigliosa avventura dell’epica”».

 

Cosa l’ha colpita maggiormente?

«Mi ha fatto capire che la bontà, e a volte la santità, può passare attraverso la durezza. Ricordo un aneddoto: conobbi il suo autista, che fumava di nascosto e indossava i gemelli con il simbolo di Playboy. Mi sono sempre chiesto se il Papa se ne fosse accorto e se si trattasse di una provocazione».

terry e gay talese FOTO BY TERRY RICHARDSON terry e gay talese FOTO BY TERRY RICHARDSON

 

Cosa le piace di più di papa Francesco?

«Il suo essere inaspettato e anticonformista: in questo mi ricorda San Francesco, e non mi riferisco solo a quello di Assisi, ma anche quello di Paola. La sua frase “chi sono io per giudicare?” è non solo commovente, e in linea con il più autentico insegnamento cristiano, ma anche geniale: ha conquistato il mondo, gli scettici e coloro che si erano allontanati. È la frase per cui sarà ricordato sempre, e abbiamo visto che nel suo caso non si tratta solo di parole, ma di atti.

lady gaga e gay talese FOTO BY TERRY RICHARDSON lady gaga e gay talese FOTO BY TERRY RICHARDSON

 

Sta cominciando una riforma della Chiesa nella linea del suo predecessore, un altro grande Papa, però incompreso dalla stampa: è stato Ratzinger a scusarsi per primo per lo scandalo della pedofilia e ad avviare l’operazione di bonifica. E non dimentico la Via Crucis che guidò, ancora da cardinale, pochi giorni prima della morte di Giovanni Paolo II: una sua invocazione disperata e coraggiosa fece tremare i polsi al mondo intero “quanta sporcizia nella Chiesa”».

 

nan e gay talesenan e gay talese

Crede che invece papa Francesco sia compreso dalla stampa?

«Ribadisco che lo ammiro profondamente, ma sinceramente ho qualche dubbio: nella sostanza ha alcuni elementi di pura ortodossia, che per il mondo sono conservatori. Questi elementi sono spesso ignorati o minimizzati».

 

C’è un Papa che ha amato particolarmente?

«Giovanni XXIII, anche per il suo aspetto mite e contadino. Anche in quel caso molte sue posizioni non erano affatto così liberal come abbiamo voluto credere. Veniva dopo Pio XII, un Papa che è stato ripetutamente attaccato e merita una rilettura storica serena. La grandezza di Giovanni XXIII si vede nell’intuizione di aprire il Concilio Vaticano II».

 

papa francesco bergoglio arriva in america accolto da obama  46papa francesco bergoglio arriva in america accolto da obama 46

Si è mai chiesto come mai esistono pochi santi americani?

«Sì, e mi sono risposto che ce ne sono molti, in realtà, ma non sono ancora riconosciuti ».

 

Come è cambiato il cattolicesimo americano da quando era un ragazzo?

«C’era una forte dominanza irlandese, e un’attenzione, a volte spasmodica, alla forma. Sembrava che per essere cattolico bastasse non mangiare carne il venerdì. E poi un’attenzione spasmodica ai peccati di sesso: il mio libro “La donna d’altri" nasce in reazione a quel mondo. Se ci ripenso, mi commuove pensare che oggi stiamo celebrando un Papa che predica la tenerezza».

OBAMA BERGOGLIO OBAMA BERGOGLIO