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DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
"Ho letto attonita e sbigottita l'articolo di Marco Palombi. Non a caso scritto da un uomo. Articolo figlio della più violenta e becera cultura maschilista che non può permettere ad una donna di fare carriera se non perché figlia di, moglie di o perché bella. Mai perché brava o capace. Una cultura pericolosa e proterva nei confronti delle donne e delle loro possibilità . Poteva il suo giornalista semplicemente informarsi, il mio cv è pubblico, o alzare il telefono parlare con me e farsi una sua idea. Questo significa rispetto e serietà .
Avrebbe scoperto che lavoro al ministero delle comunicazioni dal governo Prodi (2006) quando avevo 23 anni. Poi ho proseguito (è permesso a una donna fare carriera?) sino ad oggi. Si mi sono sposata con Sambuco ma nel 2011: cosa c'entra allora?
E avrebbe anche scoperto che non ho avuto nessuna proroga del contratto ma solo una sospensione e spostamento di 5 mesi perché, nel frattempo, ho avuto una bambina. Come vede Direttore, cercare lo scandalo ad ogni costo unito all'accecamento maschilista produce dei piccoli o grandi mostri giornalistici senza volto e senza vergogna."
Un cordiale saluto
Rossella Lehnus
Lettera 2
Caro Dago,
nell'ufficio dove lavoro ho fatto con i miei colleghi il simpatico test Politico presente sul sito di Repubblica... il "politometro"!!! Su 10 persone che hanno fatto questo test, 8 dovrebbero votare Bersani, 1 Grillo e 1 Monti. La cosa davvero simpatica è che solo 1 di queste 10 persone si definisce un Bersaniano, gli altri sono fermamente convinti di votare altri leader. un Applauso per repubblica anche questa volta!!!
Bartolomeo
Lettera 3
ciao dago,
ma non sarà che le "aperture" americane verso un governo con dentro il pd -e forse nichi e qualche grillo- comportano il costo di un "riequilibrio" -a briglia più corta- per eni e finmeccanica? o magari non c'è più stoffa per tutti i grembiuli...
rob
Lettera 4
Caro Dago,
Un'idea per Sanremo? Dopo Fazio, la Littizzetto, Crozza, tanto vale chiudere il circolo, e spero che qualcuno ci abbia pensato: un'irruzione delle Femen in topless che parlano male del Papa.
Roland Delmay
Lettera 5
Sono servite due lunghe puntate in prima serata su canale 5 per far sparire dai radar Checco Zalone. Vuoi vedere che adesso per far sparire Crozza bastano i 30 minuti di Sanremo?
Tiziano Longhi
Lettera 6
Caro Dago,
condividiamo la tua campagna di verità sul MaXXi, che i giornaloni hanno già dimenticato...vogliamo tutti capire alla fine della fiera la Melandri cosa avrà combinato con questo incarico...
Alessandro
Lettera 7
Caro Dago,
bisognerà aggiornare il proverbio: Stancomorto un papa se ne fa un altro...
(Glx)
Lettera 8
Son bastati 2 fischi, 3 boo, e 1 pirla, e Maurizio Crozza all'Ariston è andato in tilt, mandando in scena la sua: "Crozza-ta Potemkin".
(G.luca)
Lettera 9
Caro Dagospia, che fine ha fatto Laura Chimenti, la giornalista del TG1 nonchè la "Elena di Troia" dell'ammiraglia della Rai?
Ciao Roby Fiasconaro.
Lettera 10
Un nero, un canadese, un italiano; ma perche' non una nera, una canadese (no, non la tenda) o una italiana? Solo i talebani trattano le donne peggio della chiesa cattolica.
E noi stiamo a parlare di quote rosa. Quando vedo una suora non posso non pensare all'art. 600 del codice penale: riduzione in schiavitu', da 8 a 20 anni!
Oighen
Lettera 11
Caro Dago,
qualla coprolalica della Luciana Littizzetto è riuscita a pronunciare la parola cacca ancor prima di entrare in teatro. Ma è il festival della canzone italiana o dell'autobiografia? Fulvio Basteris
Lettera 12
Attendo con ansia (ehm...) che qualche rotocalco, magari Mondadory, pubblichi un bel servizio giornalistico della nuova "vita di famiglia" di Silvio. Immagino già , e pregusto, le foto del suo amore, Francy, che gioca con i nipotini (o nipotastri? come per "figliastri") che sferruzza a maglia con Barby, la figliastra, o sfida a braccio di ferro Piersy, il figliastro, o passeggia con gli altri, si ferma ad ammirare un cactus, partecipa a un consiglio di amministrazione del Milan, fà colazione con le olgettins. Che belle immagini, anche solo ad evocarle mi commuovo!
Giuseppe Tubi
Lettera 13
Lo chiamano San Remo, ma l'edizione 2013, di Santo non ha nulla. Nessun Santo si sarebbe permesso di mandare in onda intermezzi pubblicitari inneggianti all'amore sodomitico. Eppure, nonostante la prima serata fosse stata funestata da intermezzi politici di sinistro sapore che nulla avevano a che spartire con la canzone italiana, ad un certo punto, mediante dei cartelli, due sorridenti "diversamente orientati" hanno raccontato la loro storia d'amore.
I due piccioncini Stefano e Federico hanno concluso la patetica messinscena mostrando un cartello che diceva" ci sposeremo il 14 febbraio, ma a New York, perché le leggi di questo Paese non ce lo lasciano fare". Chi bisogna ringraziare per lo "spottone" politico (perché anche la propaganda gay ha chiare ed inequivocabili connotazioni politiche) gratuitamente messo in scena sul sipario di San Remo? La Rai, le lobby gay o i vindici dell'omosessualità Fazio e Litizzetto?
Gianni Toffali Verona
Lettera 14
Caro Dago
Qualcuno dovrebbe dire a Monti che è stata la "sua" Europa a ridurre la Grecia in quello stato. Loro (purtroppo) un Grillo non ce l'hanno.
Vincenzo
Lettera 15
Dago darling, eppure nel vasto mondo, c'é ancora qualche isola felice e gradevole (per giunta senza le solite "spiagge dorate"!) dove non bisogna sorbirsi gli tsumani mediatici imposti dai facoltosi burattinai di chez noantri. Ora come ora: San Scemo [Remo], TotoPapa, TotoParlamento, TotoQuirinale, TotoScandaliPreelettorali, ecc.). Pitcairn p.e... nell'Oceano Pacifico.
Natalie Paav
Lettera 16
Caro Dago,
non sono tra quelli che guardano Sanremo, oramai da oltre un decennio, e pertanto i dati di ascolto mi lasciano indifferente. Questo festival, ormai da tempo, ha perso il fascino delle canzoni ed è un passerella per i presentatori e per i vari ospiti. Uno spettacolo insomma da liquidare come normale amministrazione.
Invece ogni anno , con la complicità della carta stampata, ormai in perenne crisi, si dà grande rilievo alla scaletta di questo spettacolo. L'ultima trovata e la contestazione di Crozza che sin da ieri sera campeggiava sui siti dei vari quotidiani, anche se si è trattato di normale amministrazione per un comico, bravo o meno che sia.
Cordiali saluti. Giovanni AttinÃ
Lettera 17
A Sanremo Crozza, come altri guitti prima di lui, ha voluto lanciare il suo guanto di sfida alla pavida Rai: "Vi faccio vedere io...". E anche lui ha dimostrato che non ci vuole poi molto a profanare il sacro palco dell'Ariston: al massimo si viene fischiati. Quel che è grave è che non abbia ancora capito che dando addosso ossessivamente a Berlusconi ottiene l'effetto contrario: porta più gente dalla parte della "vittima".
Crozza sta imperversando; una sovraesposizione che forse non fa bene nemmeno a lui. La satira politica sta imperversando, sparando a zero di qua e di là ; sembra che i nostri comici sappiano far ridere soltanto con la politica (e con qualche "cazzo" e "culo" messi qua e là ). Non sorprendiamoci se imperversa il qualunquismo, soprattutto tra i giovani, grandi fruitori di ciò che in tv fa ridere e che poi viene rilanciato nel web.
E non sorprendiamoci se a tutti noi la politica viene fuori dagli occhi; è diventata spettacolo; i talk-show sono i nuovi "Gran Varietà ", Studio Uno", "Canzonissima", "Carramba". Ogni sera, ogni sera, in ogni rete, ore e ore di chiacchiere politiche con i vari siparietti ridanciani; l'Italia affonda ma il conduttore fa le domande ridendo, il politico cerca di ridere anche lui, il pubblico ride e applaude e avanti così. Arriva Sanremo e siamo all'apoteosi: becchi e bastonati, spariamo giulivi in eurovisione le nostre canzonette e le nostre miserie politiche. Non se ne può più. Un'overdose. Siamo strafatti.
Vittorio Incrozzato InFeltrito
Lettera 18
Caro Dago,
leggendo sui giornali da parte di autorevoli vaticanisti delle dimissioni del Papa, non ce n'è uno però che abbia scomodato il dogma dell'infallibilità . A questo punto il Papa è fallibile, quindi il dogma è errato. (falsificabile direbbe Popper)
Saluti,
Piopso
Lettera 19
CAro Dago,
sono pienamente d'accordo con te sull'analisi fatta su quanto successo a Sanscemo... gli intelligentoni Fazio, Serra, Crozza e compagnia cantante, non si sono resi minimamente conto che facendo iniziare lo show di Crozza con la satira sul banana, sarebbero andati incontro ad una contestazione (peraltro già vista a San Remo) e che era inevitabile che succedesse perché bastano due o tre persone ben pagate per interrompere un evento qualsiasi.
Crozza ha evidenziato limiti pesantissimi di tenuta della scena (ad un certo punto era terrorizzato) e tutto lo show é stato un tentativo di riprendersi il palcoscenico, senza successo.
Non ha avuto nemmeno la presenza di spirito di Petrolini (lo ricordi quando durante uno show simile a quello di ieri sera invitava il vicino del contestatore a buttarlo giù dalla galleria, scatenando l'ilarità di tutti i presenti); ma Petrolini era Petrolini e questi comici moderni (Crozza compreso) sono bravissimi quando hanno davanti un pubblico taciturno (come a Ballarò o a LA7), ma quando si tratta di inventarsi una sola battuta di risposta al pubblico non sanno più che pesci pigliare ed entrano in paranoia.
Fazio pietoso...come si fa a dire al pubblico di smettere perché Crozza é il miglior comico italiano o di aspettare alla fine per fischiare od applaudire? Ma da dove viene? Dalla montagna del sapone?
Un invito a tutti questi intelligentoni della satira: jattevenne a faticÃ
serpico48
Lettera 20
Caro Dago,
mi pare che a Crozza sia venuta la stessa malattia che affligge la Littizzetto: il riciclo delle battute già dette. Per l'ex abitante di una caserma torinese (l'amore per la parola greve l'ha imparata di sicuro nella coscrizione obbligatoria) quello che diceva la domenica dal compagno Fazio a "Che tempo che fa" lo si trovava già sul supplemento 7 de La Stampa della settimana prima o lo si sarebbe trovato la settimana successiva.
A volte cambiava il brodo, ma la pasta era sempre la stessa, magari un po' scotta per la mancanza di attualità . Riciclare era il motto del piccolo fantaccino torinese, che si è sentita così felice dopo un liberatorio "culo" detto anche sul palco di Sanremocome. E Crozza, da buon genovese, ha imparato subito e al Festival ha portato tutto quel che aveva già detto nella sua martellante presenza a La7 o dal compagno Floris. Il riciclo costa poco e rende. Ma non dimentichiamoci che pur sempre di spazzatura si tratta. Magari degna anche di un fischio.
gb
Lettera 21
Gli studenti all'estero non sono tutti figli di Merlo. Io sono stata all'estero da dottoranda nel lontano 1995 e dovevo sopravvivere in Germania, non essendo ricca di famiglia, con una borsa di studio parecchio risicata che mi ha insegnato, oltre al resto, l'arte di riciclare gli avanzi e acquistare nei discount (che allora in Italia neanche esistevano): certamente non sarei potuta tornare a votare con un biglietto aereo da 296 euro (comodo o scomodo che fosse l'aeroporto).
Detto questo, sul resto posso anche essere d'accordo o abbastanza d'accordo, soprattutto sul fatto che in tempi come questi non si può chiedere alla gente di contribuire per far tornare gratis tutti gli studenti. Per inciso, non darei così per scontato che tutti gli studenti che vorrebbero tornare votino a sinistra. Grazie a Dagospia per l'ospitalità !
Luppsala65
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