1. NON RIUSCITE A MASTURBARVI PENSANDO ALLA PERSONA AMATA? TRANQUILLI, NESSUN SENSO DI COLPA, NESSUNA INFEDELTA’ MENTALE, E’ UN PROBLEMA COMUNE: L’AMORE CI PORTA ALLA CONDIVISIONE MA LE FANTASIE SESSUALI FRUGANO NELL’IMPOSSIBILE, NELL’INCREDIBILE 2. L’ATTORE STEPHEN FRY PARLA COSÌ DEL SUO EX: “NONOSTANTE IO FOSSI, COME OGNI UOMO, UN ARDENTE ED ENTUSIASTA MASTURBATORE, NON RIUSCII MAI A RENDERLO PROTAGONISTA DELLE MIE FANTASIE. QUANDO COMPARIVA, AVEVA SU DI ME L'EFFETTO DI UN SECCHIO D’ACQUA GELATA. IL SESSO CON LUI FACEVA PARTE DELLA NOSTRA VITA, MA NON DELLE MIE SEGHE” 3. LA COSA RIGUARDA UGUALMENTE LE DONNE: “IL MIO RAGAZZO NON LO RITROVO MAI NELLE MIE FANTASIE. PENSO PIÙ A UNO SCONOSCIUTO O A UNA PERSONA CHE NON CONOSCO BENE”

MASTURBAZIONE FEMMINILEMASTURBAZIONE FEMMINILE

Carrie Weisman per “Alternet”

 

Se siete afflitti da “masturbation-fantasy paradox” (MFP), troverete impossibile masturbarvi pensando alla persona che amate. “Psychology Today” riporta: «La fantasia sessuale è la più comune esperienza sessuale umana, e la fantasia non ha un ruolo marginale nella masturbazione». Nel sesso con il partner, la fantasia principale è farlo con qualcun altro. Che peso ha questa infedeltà mentale? Indica che quella relazione non avrà successo?

miley cyrus masturbazione sul palcomiley cyrus masturbazione sul palco

 

Il senso di colpa per aver fantasticato su altri è molto diffuso. L’attore Stephen Fry, nell’autobiografia “Moab is my Washpot”, parla così del suo ex fidanzato: «Nonostante io fossi, come ogni uomo, un ardente ed entusiasta masturbatore, non riuscii mai a renderlo protagonista delle mie fantasie. Mai una volta. Spesso ho cercato di inserirlo nelle mie scene mentali, ma in qualche modo finiva sempre fuori dal set. E, quando compariva, aveva su di me lo stesso effetto di un secchio d’acqua gelata. Il sesso con lui faceva parte della nostra vita, ma non delle mie seghe».

i piaceri della masturbazionei piaceri della masturbazione

 

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Nel 1930 allo scrittore André Breton fu chiesto cosa pensasse mentre si masturbava e lui rispose: «Sono accompagnato da una serie di fugaci immagini di donne che conosco o che ho conosciuto, ma mai di una donna che ho amato». Vent’anni prima Sigmund Freud aveva scritto nell’articolo “Su la tendenza universale al deterioramento nella sfera amorosa”: «Per ciò che gli uomini amano, non hanno desiderio. Per ciò che desiderano non hanno amore».

 

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Non ci sono dati ufficiali, ma statistiche significative di persone affette da MFP. In “My Secret Garden” di Nancy Friday, pubblicato nel 1973, le intervistate erano chiamate a raccontare le proprie fantasie sessuali. Ecco una risposta esemplare: «E’ buffo, quando frequento qualcuno che mi interessa davvero, non lo ritrovo mai nelle mie fantasie. Penso più a uno sconosciuto o a una persona che non conosco bene». La cosa riguarda ugualmente gli uomini, vedi il caso di Don: «A 20 anni ero ancora vergine, e per me le ragazze più carine non avevano organi sessuali, ero certo che non scopassero. Non le ho mai nemmeno usate per masturbarmi, la mia mente andava semmai a quelle meno attraenti. La persona che ami, deve rimanere su una specie di piedistallo».

 

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E così, per ironia, l’eroe dei nostri sogni erotici non è colui o colei che amiamo. Forse perché la nostra relazione è così soddisfacente da non lasciare niente all’immaginazione, e un estraneo ci regala l’eccitazione dell’ignoto. La Friday trasse le sue conclusioni: «Le fantasie sessuali ci permettono di provare l’incredibile e l’impossibile. E’ divertente condividerle, ma, una volta condivise, la loro magia e potere ineluttabile spariscono».

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Le relazioni ci portano alla condivisione, ma le fantasie sono nostre e solo nostre.