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"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL…
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. UN BATTUTARO A PALAZZO CHIGI
Racconta una delle due giornaliste del Financial Times che l’hanno intervistato che Renzi è un formidabile battutaro con “capacità comunicative perfino migliori di quelle di Berlusconi” (Fatto, p. 4), abile a gigioneggiare sul disordine del suo studio come sul possesso di una sciabola regalatagli dagli schermidori italiani. Evviva! Poi apri la Repubblica dei renziani e scopri che “Bruxelles si prepara allo scontro con Roma: ‘Procedura per deficit, ipotesi già sul tavolo” (p. 4).
Che è successo? Eccolo che è successo: “A Bruxelles prendono nota con grande attenzione dei movimenti del governo italiano sul fronte economico. E non è sfuggita la frase che Renzi ha consegnato al Financial Times: ‘Speriamo di chiudere l’anno con un deficit al 2,9%”. L’avrà detto giocherellando con la sciabola o pensando che fosse buona per i 140 caratteri di Twitter?
Da giovedì, da quando Mario Draghi ci ha fissato il programma di governo a nome della Bce, è cambiato bruscamente il vento. Siamo gli osservati speciali dell’Europa e, come non bastasse, i giudizi severi espressi ieri da Moody’s ci dicono anche che siamo gli osservati speciali dei mercati. La reazione di Renzie è stata la solita, a colpi di battute come se dovesse rispondere a un Fassina o a un Civati. Ci chiedono fatti, insistentemente, e produciamo chiacchiere buone per un titolo. A questo punto la domanda fondamentale su Renzie non è più se debba cambiare registro, ma se sia in grado di farlo.
2. LA GELATA DI FERRAGOSTO
La mazzata che ci ha tirato ieri l’agenzia di rating americana occupa e preoccupa le prime pagine di tutti i giornali. Repubblica riporta: “Anche Moody’s gela l’Italia. ‘Pil 2014 in calo dello 0,1%. Bonus? Prematuro bocciarlo. L’agenzia di rating stima il deficit al 2,7%. L’Ocse vede rosa. E Renzi peggiora la sua previsione: ‘Indebitamento al 2,9%” (p.2). Il Corriere titola in prima: “Ue e mercati chiedono riforme” e dentro racconta: “Bruxelles spinge sulle riforme. La Commissione al premier: necessarie per la crescita, ma decide Roma. Il Wall Street Journal: il problema italiano è di tutto il Continente. Pochi segnali su lavoro e burocrazia” (p. 7). Il Messaggero sceglie: “Gelo di Moody’s: ‘Pil negativo, obiettivi a rischio per l’Italia” (p. 2).
E adesso che succede? “Il premier: ‘Ce la faremo nonostante i pessimisti’. Ma la manovra d’autunno si avvicina ai 25 miliardi” (Repubblica, pp. 2-3). Il Corriere pubblica i soliti virgolettati baldanzosi di Pittibimbo: “Il Paese non l’ho distrutto io, non faccio parte del sistema, Roma è una città piena di lobbisti, l’Italia ha un capitalismo di relazione, io sono il primo ministro da cinque mesi, sono un uomo solo (…) Però ho il 40% dei voti, cosa che nessun leader europeo ha. Dicono che sono arrogante? Il tempo dirà se ho ragione io o gli altri, io intendo consegnare a chi mi succederà un Paese in ordine” (p. 9). Sì, il tempo dirà se consegnerà un Paese con i conti in ordine o sfasciati.
cena fund raising di forza italia silvio berlusconi
Un Renzie ottimista anche dai resoconti della Stampa: “Renzi scommette: a fine anno la crescita rivedrà il segno più. Preoccupa di più la frenata della Germania e il Paese a due velocità con il Sud fermo. Allo studio nuove misure per il rilancio, ministri al lavoro sulla spending review” (p. 3). Il Messaggero si concentra proprio sui tagli: “Spending più pesante, tagli fino a 25 miliardi. Tecnici al lavoro per bruciare i tempi. Stretta più robusta sui beni e servizi. Giro di vite ai sussidi per le imprese. Dimezzamento per le municipalizzate” (p. 5).
angelino alfano pennarello argento
3. NELLE FAUCI DEL CAINANO
La grande fortuna del premier è l’asse con Silvio Berlusconi, forza di opposizione tranquilla. Anzi, neanche forza di opposizione. Il Banana si prepara a portare a casa l’accordo sulla legge elettorale e a offrire stampelle sul governo dell’economia: “L’Ncd tratterà con me sull’Italicum’. Berlusconi: ‘Alfano è nervoso perché i protagonisti delle riforme siamo noi’. Ma sulla crisi il leader di Fi è cauto: “Non cavalcheremo spread e Troika come hanno fatto loro nel 2011 e non spingiamo per entrare in maggioranza’. L’ex premier è critico con le misure di Renzi: ‘Fino ad ora l’unica rivoluzione è nella comunicazione” (Repubblica, p. 10).
Poi passa Pupone Toti e rinnova l’offerta a Renzie con un’intervista al Corriere: “Se il premier apre alle nostre ricette Forza Italia dialogherà, anche subito. Toti: in maggioranza? Intanto abbiamo le riforme che chiedevamo da 20 anni. Il consigliere politico del leader: pronti a collaborare anche sulla politica estera, per evitare figuracce al Paese. Serve una riforma del mercato del lavoro come ha fatto Rajoy in Spagna” (p. 12).
4. NO, IL DIBATTITO SULL’ARTICOLO 18 NO!
Visto che, come dice la logica, per agevolare le assunzioni bisogna agevolare i licenziamenti, riprende quota il dibattito sul famoso articolo 18. Repubblica: “E’ scontro sull’articolo 18. Il Pd stoppa Alfano. ‘Né tabù né bandierine’. Guerini: discussione nella delega. Bobba: cambiarlo non serve. Ncd insiste. Sindacati già in rivolta. Bonanni: ‘Aboliamo semmai le false partite Iva, visto che le aziende assumono con quelle” (p. 6).
Secondo la Stampa, con sortite come quella sull’articolo 18, “l’Ncd spera di diventare la ‘coscienza critica’ di Renzi” (p. 4). Insomma, il partito è a caccia di visibilità dopo mesi di grigiore assoluto. Di sicuro, l’uscita di Alfanayev sui “vu’ cumprà” (“Orde di vu’ cumprà infastidiscono gli italiani in vacanza”, ha detto il ministro) aiuta a uscire dall’anonimato, almeno per le polemiche che ha suscitato. Intanto il Giornale fiuta il dividendo politico dell’operazione sull’articolo 18 e scrive: “Ncd vuole licenziare l’articolo 18. Forza Italia ci sta: ‘Proviamoci’. La proposta di Alfano sul lavoro ricompatta il centrodestra. Brunetta: ‘Pronti a votarla’. E la maggioranza si spacca” (p. 6).
claudio lotito e carlo tavecchio
5. E DOPO IL BANANA, IL RE BANANA DEL CALCIO
Tavecchio ce la fa e il Fatto Quotidiano gli dedica addirittura la prima pagina: “Banana Republic. Dopo aver riabilitato Berlusconi padre della patria, l’Italia da avanspettacolo non si fa mancare Tavecchio nuovo capo del calcio. L’uomo di Optì Poba “che mangiava banane e ora gioca in serie A” scelto dalla vecchia guardia dei Lotito, Galliani, Preziosi, Carraro & C. Un’elezione a misura del nostro pallone sempre più bucato e di un paese alla frutta”.
Il Corriere fa notare che la serie A “è già nel caos, perché nell’urna “almeno sette hanno votato contro Tavecchio”, poi spazio al colore: “Lotito e Galliani si godono il trionfo. ‘Me lo so’ messo sulle spalle…’Hanno sostenuto Tavecchio, ora possono esultare. E prendersi i meriti del risultato. E De Laurentiis mostra al collega il suo voto” (p. 15)
Visto che non sono stati segnalati brogli, tocca semplicemente dire che uno come Tavecchio rappresenta i signorotti del pallone.
6. TELECOM-MEDIA DO BRASIL
Telecom al lavoro per parare il colpo basso in Brasile di Telefonica. “Pranzo di ferragosto per Patuano e Bollorè. Il manager illustrerà al finanziere bretone, primo socio di Vivendi, le mosse per ribattere all’offerta di Telefonica in Brasile. Una squadra di manager e gli advisor elaborano una contro-proposta per comprare Gtv” (Repubblica, p. 26). Secondo il Sole 24 Ore, “Bollorè apre all’ipotesi Telecom-Gvt. Vivendi valuterebbe con interesse una proposta italiana. Freddezza sull’offerta arrivata da Telefonica: nessun cda straordinario per esaminarla prima del 28 agosto” (p. 1 del dorso Finanza & Mercati).
Intanto Telecom resta col fiato sospeso in Argentina: “Telecom tratta a oltranza in Argentina. Due settimane per l’intesa con Guzman. Il gruppo italiano attende il pagamento di 851 milioni di dollari. L’incognita del default di Buenos Aires” (Corriere, p. 26).
7. LINGOTTI IN FUGA
Fuga dall’Italia più costosa del previsto per Fiat-Chrysler, come racconta Repubblica: “Fiat pronta ad alzare il tetto dei recessi per mandare in porto la fusione con Chrysler. Possibile un’assemblea straordinaria che aumenterebbe il limite dei 500 milioni. Il Lingotto: a inizio settembre i dati finali su quanti avranno esercitato il diritto a vendere” (p. 24).
Titolo in stile “Illustrato Fiat” per il Corriere della Sera: “Fiat Chrysler, stop alla speculazione. Interviene Consob, l’azione rimbalza” (p. 27). Ecco a cosa serve possedere giornali.
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