“DOVE SONO FINITI GLI UOMINI?” - ALLARME IN FRANCIA: IL LATRIN LOVER E’ SCOMPARSO: “NÈ FLIRT, NÉ TOPLESS, È L’ESTATE DELLO SCONTENTO” (EFFETTO DSK?)

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Anais Ginori per "La Repubblica"

Anche se è tornato il caldo torrido, dopo mesi freddi e piovosi, i francesi non sono comunque soddisfatti della loro estate. Questa volta, è il meteo sentimentale che prevede nuvole e temporali. Altro che mezze stagioni, qui è sparita una stagione intera: quella degli amori, come sentenziava ieri il Parisien in prima pagina, con toni allarmati. Nel paese che ha sedici milioni di single, sta scomparendo la drague, il "rimorchio", quel rito estivo che di solito accompagna le vacanze, la fuga dalla monotona routine.

«Sedurre non è più così facile», spiega il quotidiano, citando un sondaggio. Solo il 47% delle persone sole intervistate ha avuto un amore estivo. Per il 22% degli intervistati restano incontri passeggeri, senza importanza. Solo l'8% riesce a proseguire anche in autunno, mentre almeno metà arriva al capolinea dopo appena un mese.

«È la stagione delle delusioni» sentenzia ancora il giornale, quasi che la crisi avesse ibernato anzitempo i cuori. La colpa sarebbe in parte dovuta all'esplosione del corteggiamento virtuale: invece di buttarsi all'avventura durante le serate calde, proprio in questo periodo molti single preferiscono rifugiarsi davanti a un computer. I siti di
dating registrano un incremento delle iscrizioni e del resto Meetic, uno dei leader in Europa, è nato proprio in Francia.

Il flirt a portata di clic non spiega tutto. Da settimane, la stampa francese s'interroga sulla fine del maschio virile e seduttore, il latin lover che qui, come in Italia, è un'istituzione. «Dove sono finiti gli uomini?» ha titolato due settimane fa in copertina il magazine del Figaro. La domanda è di Alain Delon, l'attore-conquistatore, secondo cui «non ci sono più modelli maschili». La Francia è ancora il paese del baciamano e di tante usanze galanti, ma ci sarebbe stato un "effetto Dsk": la paura di passare per molestatori, dopo lo scandalo legato alle pesanti avances di Dominique Strauss-Kahn.

Gli uomini francesi, un tempo così audaci, sarebbero diventati improvvisamente timidi e goffi come Thomas, il protagonista del Maschio occidentale contemporaneo, titolo del fumetto pubblicato in questi giorni su Libération.

Lo scrittore François Bégaudeau e il disegnatore Clement Oubrerie raccontano in strisce lo smarrimento della loro generazione di quarantenni. Thomas compie goffe manovre di avvicinamento ma è eternamente respinto da femmine (occidentali) «emancipate, libere e dominanti».

Un disagio profondo, quasi di civiltà. «Come la Francia quando si è accorta di non essere più al centro del mondo» spiega Bégaudeau mostrando rimpianto per una certa ipocrisia sociale che codificava le relazioni. E anche di un certo pudore, davanti a donne che parlano schiettamente di sesso, come e più degli uomini.

Strano perché proprio il pudore sembra tornato di moda, almeno tra le giovani. Uno dei simboli della rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, il monokini, è l'altro caro estinto di questa tormentata stagione. Poche, pochissime le ragazze in topless sulle spiagge, dice il ben informato Parisien.

Meno di due ragazze su cinque scelgono di scoprirsi, metà rispetto alla generazione passata. È il tramonto di un altro orgoglio nazionale: il monokini è nato in Francia quasi cinquant'anni fa, nel 1964 a Saint-Tropez. Ognuno potrà poi smentire o confermare questi sondaggi a seconda della sua personalissima esperienza. Ma si è già capito che non è più tempo di Nouvelle Vague, in quest'estate dello scontento.

 

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