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Alessandro Trocino per “Il Corriere della Sera”
luigi di maio alessandro di battista roberto fico
Tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle è guerra aperta. Sul campo della legalità, con il Pd che giudica tardiva e contraddittoria la scomunica di Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto. E con Beppe Grillo, che pubblica l’elenco di 84 tra consiglieri, assessori e sindaci pd indagati o arrestati nell’ultimo anno. Ma anche il fronte mediatico è sempre più caldo. Perché se i 5 Stelle hanno deciso di tornare in massa in tv, dall’altra parte si denuncia la mancanza di contraddittorio.
E, anzi, si denuncia la presenza di una vera black list, per evitare alcuni personaggi politici «sgraditi». Ieri Beppe Grillo si è fatto un giro a Pitti Uomo a Firenze, con tanto di fuga rocambolesca per liberarsi dall’assedio dei giornalisti e autostop: ha chiesto e ottenuto un passaggio in auto da una sconosciuta.
Il leader dei 5 Stelle, che ha parlato di «ripresa economica sfolgorante, ma solo per la classe medio-alta», lascia cadere un commento lapidario sulla Capuozzo: «Il caso è chiuso». Decisamente no, visto che si aspettano ancora gli sviluppi giudiziari e le conseguenze politiche sono ancora sotto gli occhi di tutti. Grillo e i suoi provano a contrattaccare.
E lo fanno con un attacco indiretto a Renzi: «C’è un caso spinoso in casa Pd — scrive il blog — che riguarda anche la sorella del Bomba, Benedetta Renzi. È assessore a Castenaso dove il sindaco Pd Stefano Sermenghi, renziano di ferro, è sotto indagine da settembre per minacce nei confronti del sindaco anti-cemento di San Lazzaro di Savena (Bologna) Isabella Conti. Anche lei Pd». Poi pubblica l’elenco degli indagati e arrestati di un partito che «è quasi un’organizzazione criminale».
Andrea Romano avvocato difensore
Ma si parla anche di prossimi «blitz» dello stesso Grillo con parlamentari al seguito, nei Comuni dei Pd indagati: «Sono un branco di ipocriti — avrebbe detto Grillo ai suoi — gli daremo filo da torcere e io sarò con voi, davanti alle telecamere». Ma c’è il caso «black list» che fa discutere. Alcuni esponenti lamentano di essere stati esclusi dai talk show perché invisi ai 5 Stelle. E in effetti ci sarebbero alcuni politici di fronte ai quali i grillini rifiutano di sedersi.
Tra loro Andrea Romano, Daniela Santanché, Denis Verdini, Antonio Razzi, Domenico Scilipoti, Vincenzo D’Anna. Michele Anzaldi, pd, giudica «gravissima» l’esistenza di una black list e invoca l’intervento dell’Ordine dei giornalisti. In realtà, è abbastanza comune che nei talk show i partiti contrattino con la trasmissione per escludere interlocutori sgraditi. Anche se i 5 Stelle sono tra i più diffidenti ed esigenti. Il consigliere Rai Franco Siddi spiega: «Non ho evidenza che esista una black list, ma se ci fosse sarebbe inaccettabile».
È guerra anche sui social, con i 5 Stelle che scagliano contro la deputata pd Pina Picierno l’hashtag #timandiamolapicierno. Tra i tanti: «Hanno arrestato il sindaco Pd di Brenta #timandiamolapicierno». Ma c’è anche un effetto sondaggi, sulle vicende di questi giorni. Secondo i dati Euromedia di Alessandra Ghisleri per Ballarò, Luigi Di Maio perde il 3,7% di fiducia. Non solo: il 13,2% degli elettori M5S dice di essere indeciso sulla conferma del suo voto al Movimento.
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