l affido - una storia di violenza

IL CINEMA DEI GIUSTI - IL MARITO È ROZZO E VIOLENTO, LA MOGLIE LO TRATTA CON UN MISTO DI PAURA E FREDDEZZA, IL FIGLIO LO DETESTA - OTTIMO SOCIAL DRAMA CHE PUNTA AL THRILLER QUESTO “L’AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA” CHE A VENEZIA OTTENNE LEONE D’ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA E OPERA PRIMA - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

L AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA

Il marito è rozzo e violento. La moglie lo tratta con un misto di paura e freddezza. E fa bene. Il figlio lo detesta. Ovviamente. Magari lui cerca solo un po’ d’affetto. Ma è pericoloso. Ottimo social drama che punta decisamente al thriller questo L’affido-Una storia violenta (Jusqu’à la garde) del francese Xavier Legrand, che a Venezia ottenne doppio premio, Leone d’Argento per la miglior regia e Leone del Futuro come Opera Prima.

L AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA

 

Legrand, in pratica, allarga a film un corto che aveva girato quattro anni prima e che gli aveva aperto le porte del cinema. Nelle nostre sale arriva col caldo di giugno in pieni mondiali, coi mariti che sono tutti di fronte ai televisori. Meglio. Così lo vedranno le mogli e capiranno che non sono affatto facili i divorzi dai mariti violenti che cercano in tutti i modi di star dietro ai figli e ritornare a casa non per amore, ma perché non ci stanno ai giochi della legge e vogliono far da padroni anche quando le cose sono finite.

 

L AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA

Siamo nel sud della Francia, Miriam, Léa Drucker, e Antoine, Denis Ménochet, si sono lasciati malamente. Lui non accetta di veder così poco il figlio undicenne Julien. Ma il figlio non vorrebbe proprio vederlo. E cerca di proteggere la madre, che si sente assalita. Lui va a vivere dal vecchio padre per poter stare vicino al figlio e tormentare l’ex moglie. Tutto è visto dall’altezza del ragazzo, che ci offre una visione spietata di un dramma familiare, purtroppo, ricorrente. Bel film. In sala da giovedì 21 giugno.

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