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Marco Giusti per Dagospia
Buuu!!! Non ci si puo' fidare nemmeno di Al Pacino. Aridatece Boldi e Christian infoiati che perdono il sapone sotto la doccia! Aridatece Gigi e Andrea! Al Pacino, Christopher Walken e Alan Arkin sono decisamente sotto i livelli dei più sguaiati sotto-cinepanettoni in questa commedia di vecchi gangster rincoglioniti, "Uomini di parola", firmata da un attore, Fisher Stevens, alla sua opera seconda. Assolutamente non memorabile. Puzzava di sola da subito, a dire il vero.
Ma come? Un film con un cast cosi' prestigioso, esce in poche copie in pieno luglio dopo essere uscito senza gloria in patria a febbraio? Perché? Un motivo c'era. Ovviamente. Andiamo per gradi. Sala, il Quattro Fontane, che raccoglie otto spettatori per lo spettacolo di venerdì delle 20,30. Al Pacino esce dalla galera dopo 28 anni, deciso a concedersi una notte di svago col suo vecchio amico di vita e di rapine, un Christopher Walken che non apre quasi bocca e fa quadri terribili nel suo tristissimo appartamentino.
In realta', ma glielo rivela abbastanza presto, Walken ha il compito di uccidere Pacino, reo di avere impallinato per sbaglio il figlio del loro boss nella rapina che ha portato il gangster in galera, appunto, 28 anni prima. Se Pacino e' rimasto chiuso per tanto tempo, a Walken non e' andata tanto meglio.
Il boss lo ha tenuto in vita, cinicamente, solo per questa terribile missione. Ma potrà veramente uccidere l'amico? In una notte di bagordi, Pacino si imbottirà di viagra per riuscire a scopare una mignotta di Minsk e rimarrà col pisello dritto come fosse Massimo Boldi anche quando l'amico lo porterà in stato confusionale all'ospedale.
I due andranno poi a prelevare da un ospizio un terzo socio, il grande Alan Arkin, pronto a guidare come ai vecchi tempi un macchinone rubato di una banda di gangster piuttosto pericolosi. Dentro al cofano ci trovano nuda la bellissima Vanessa Ferlito, già eroina arrapante di "Death Proof" di Quentin Tarantino, quella che ballava nel saloon per eccitare Kurt Russell. Il resto ve lo vedete da soli, se avete il coraggio. Al Pacino gigioneggia come Michele Placido quando sbaglia film. Walken e' nullo. Arkin e' il più arzillo. Già in sala.
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