
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Giordano Tedoldi per "Libero"
Domenica scorsa, a Che tempo che fa, Fabio Fazio ha concesso circa 35 minuti al suo amico e ospite fisso Massimo Gramellini, che presentava il suo ultimo romanzo, del quale taceremo il titolo perché, come il contenuto, è del tutto superfluo. Gramellini è la brillante penna che qualche tempo fa, dalla sua rubrica sulla Stampa, ricordava la storia strappalacrime di «Nonna Rai», una vecchina che a un passo dalla tomba e con la pensione minima smuoveva mari e monti pur di pagare il canone Rai alla posta. Con insuperabile modestia, egli dichiarava di essere indegno di paragonarsi all'eroica ottuagenaria, ma la indicava a modello di perduta civiltà .
Ora ci domandiamo: se la nonnina si è sciroppata i 35 minuti (più di un concerto di Mozart) di sviolinata tra Fazio e Gramellini sul capolavoro di quest'ultimo, è ancora convinta che i suoi preziosi euro abbiano contribuito a una buona causa? Ritiene, la nonnina, che Gramellini sia un autore di tale levatura da imporre un'occupazione così vasta di una trasmissione del servizio pubblico?
Che Fabio Fazio sia un virtuoso della promozione lo sanno anche i sassi. Fazio adotta il metodo Stanislavskij, lo stesso di Dustin Hoffman: si convince a tal punto che tutti i romanzi che presenta siano capolavori assoluti che quando dice: «Questo è un libro che non potete perdervi, ve lo dico proprio sinceramente», gli daremmo l'Oscar.
Ma addirittura 35 minuti! E senza mai trovare un difettuccio, anche piccolo, una minima sbavatura, una pagina meno sublime delle altre, un momento in cui la storia si slenta un po'; macché, tutto oro zecchino di primissima qualità nell'ultimo romanzo dell'ospite di riguardo, direttamente forgiato dalle mani geniali di Gramellini, un uomo che continua a ammorbarci col caso Ruby quando non frega più a nessuno, leggendo dai foglietti che si porta in trasmissione, sovreccitato come un bambino cui il maestro d'italiano faccia leggere il tema davanti a tutta la classe.
Alcuni stolti presero in giro il compianto Funari quando reclamizzava la «mortazza», sublime mortadella tagliata fine, che poi assaggiava in diretta e offriva al deliziato pubblico. Ma Funari, il senso del pudore, ce l'aveva. Fazio, i suoi ospiti, il suo pubblico, ne hanno meno della mortadella che affettava quel grande, che di servizietti pubblici non ne fece mai. Immaginiamo, cosa avrebbe risposto a Gramellini, se gli avesse chiesto: «Mi dai 35 minuti di puntata per parlare di me?». Una cosa del genere: «Fattela da solo, Gramelli'».
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI…
DAGOREPORT – RAI, CHE MANICOMIO! L’AD ROSSI CHE CERCA UN COMPROMESSO COL SUO NEMICO, IL LEGHISTA…
FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI…
FLASH – DOMANI SI SVOLGERÀ IL VERO CONCLAVE: IL VOTO DELL’ASSEMBLEA DI GENERALI CHE DOVRÀ DECIDERE…
DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL…