DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Barbara Palombelli per "Il Foglio"
I nostri nonni - forse - pagavano perché a loro toccava una sola femmina per tutta la vita. I nostri padri - forse - per riempire le estati vuote, quando le mogli erano in vacanza con i pupi. Noi, i nati nei Cinquanta - armati di pillola e di ogni tipo di anticoncezionale casareccio (avevo un'amica che giurava fosse ideale una lavata con coca cola dopo ogni rapporto, non ho mai provato) - avevamo sognato di bastare a noi stessi.
Fra i Settanta e gli Ottanta, sembrava che i rapporti non somigliassero più alle prigioni ipocrite di chi ci aveva preceduto. Ciascuno stava con chi sceglieva. Una esigua minoranza continuava a pagare per consumare carne, nessuno si scandalizzava più di tanto. La chiesa e i benpensanti mai si sarebbero scagliati contro i ragazzi e le ragazze di vita che, dalle borgate pasoliniane ai Parioli, commerciavano in corpi.
Le donne italiane non volevano più essere mantenute da padri, mariti, fratelli. Si compravano da sole tutto, non chiedevano sportelli aperti, braccia attorno alla vita, anelli, pellicce o altri simboli di possesso esclusivo. Ci sentivamo finalmente libere: due jeans, una borsa di cuoio, una camicetta americana comprata a Latina ci facevano sentire come delle regine. E lo eravamo, davvero. Sembrava una marcia inarrestabile verso l'autonomia, la sincerità , il riscatto dalle schiavitù delle signore maritate per convenienza e delle"signorine" di un tempo, quelle che a fine carriera aprivano la boutique.
Siamo state ragazze diverse, i nostri idoli erano ragazzacci molto intellettuali - Adriano Sofri, Luigi Manconi, Franco Russo e Franco Piperno i più corteggiati - che nelle assemblee dei movimenti parlavano davanti a centinaia di persone senza che si udisse un sospiro. Adoravamo Gianmaria Volontè al cinema, sapevamo a memoria Bob Dylan, andavamo a teatro due-tre volte a settimana.
Pensavamo che le borse firmate e le vetrine del centro fossero le prede degli ignoranti, degli arricchiti senza gusto (meglio i secchielli di cuoio fatti a mano in via Paisiello, se proprio dovevi cedere). Oggi, siamo incredule e disarmate davanti all'orrore di chi si svende per un finesettimana a Ponza (care baby squillo, le vostre antenate almeno si imbarcavano a Porto Cervo e beccavano come minimo un pezzo di Bulgari) e di chi compra qualche pomeriggio fra le lenzuola. Perché la maggior parte di noi non capisce proprio.
Siamo tornati indietro, con l'aggravante di pene ridicole e molto invasive: dovremmo essere garantisti nei confronti di quei poveri disgraziati che figurano nelle liste nere della magistratura. Qualcuno davvero si rallegra del fatto che i "clienti insospettabili" siano oggetto di ricatti quotidiani grazie a una legge? Un orrore. Le ragazzine minorenni protagoniste giustamente sono al riparo e loro verranno massacrati come capita al povero Floriani.
Va detto che nemmeno negli anni della più retriva Democrazia Cristiana si arrivava a tanto. Nell'inferno dei divieti e delle intercettazioni, nel mondo dove si filma e si fotografa tutto, il sogno di una vita sessuale libera e serena sta svanendo. Fortunate noi che l'abbiamo vissuto e lo potremo raccontare ai nostri nipoti.
BABY ESCORT NICOLA BRUNO Baby squillo Parioli x squillo babyBABY ESCORT LA CASA AI PARIOLI
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