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Lorenzo Vendemiale per http://www.vocidiroma.it/
Ignazio Marino dichiara guerra all'assenteismo dei dipendenti comunali. E decide di combatterla a colpi di tornelli: ingressi controllati meccanicamente in tutti i luoghi di lavoro pubblico di Roma. Presto per gli impiegati della Capitale sarà impossibile fare i "furbi" e assentarsi dal posto di lavoro.
L'iniziativa dell'amministrazione capitolina nasce dai servizi di denuncia sui cattivi comportamenti degli impiegati romani da parte del programma televisivo "Le Iene". Il sindaco lo aveva annunciato già in televisione, parlando di una "punizione esemplare" in arrivo, e anticipando la decisione di nuovi controlli. Adesso dalle parole si passa ai fatti: negli scorsi giorni il vicesindaco Luigi Nieri, in qualità di titolare della delega alle Politiche del personale, ha ricevuto l'incarico di avviare ufficialmente il progetto.
I tempi sono ancora da verificare. Ma l'amministrazione fa sapere di avere ferma intenzione di far partire il programma entro la fine del 2014: i primi dispositivi, dunque, dovrebbero essere installati già negli ultimi mesi dell'anno, per poi andare a pieno regime nel 2015. Della questione, dal punto di vista pratico, si occuperà il Segretario generale dell'Amministrazione, a cui è stato chiesto di di stilare un progetto di fattibilità .
Ai direttori dei vari Dipartimenti coinvolti (Risorse Umane, Innovazione Tecnologica, Infrastrutture, Patrimonio), invece, è stato affidato il compito di redigere uno studio dettagliato sui costi dell'iniziativa. Anche qui, per il momento, non ci sono stime ufficiali: ma è facile immaginare che il programma possa richiedere una spesa consistente, dovendo andare a coprire tutte le sedi dell'Ente, a cominciare dalle strutture di proprietà di Roma Capitale, per un bacino potenziale di oltre 24mila dipendenti.
Tutti, presto, per entrare a lavoro dovranno passare da dei tornelli con sbarra a ruota, simili a quelli presenti nelle stazioni della metropolitana. La novità rispetto all'attuale sistema di registrazione con badge elettronico è semplice: con il tornello meccanico il dipendente da un lato entra, dall'altro esce. Dunque sarà impossibile timbrare e poi uscire, perché per farlo si è obbligati a timbrare nuovamente nella direzione opposta. E se la barra non scorre completamente, l'entrata o l'uscita non vengono registrate.
In attesa di verificarne l'applicazione pratica, l'amministrazione scommette sull'efficacia della soluzione: "Con questi strumenti vogliamo tutelare l'immagine di Roma Capitale e l'integrità dei dipendenti onesti, che, ne siamo assolutamente certi, sono la stragrande maggioranza", afferma a Voci di Roma il vicesindaco, Luigi Nieri. "Così riporteremo serenità sui luoghi di lavoro. Certi episodi che hanno offeso molti cittadini non si verificheranno più".
Ma l'iniziativa del Comune convince meno i diretti interessati. "Non è la prima volta che assistiamo a simili crociate contro i lavoratori pubblici", afferma Sandro Biserna, segretario della Uil Fpl (Federazione poteri locali) Roma. "Quella di Marino è solo un'iniziativa demagogica e controproducente.
I tornelli si potranno installare solo per alcuni dipendenti e alcuni edifici, e questo creerà una discriminazione. Ma soprattutto avranno un costo elevato. Gli impiegati comunali hanno lo stipendio più basso del pubblico impiego, sono senza rinnovo dal 2009. E l'amministrazione invece di pensare a migliorare le loro condizioni, spende i pochi soldi che ha in cassa per una misura punitiva. Non c'è da meravigliarsi se i dipendenti sono demotivati sul posto di lavoro", conclude Biserna.
I tornelli, infatti, potrebbero risolvere il problema della presenza fisica, non della produttività . Per quello il sindaco Marino ha in mente un'ulteriore iniziativa: una maglietta di orgoglio romano, con scritto "Amo il Comune", per tutti i dipendenti. Ma probabilmente per ricostruire il senso di appartenza e di fiducia dei lavoratori romani servirà qualcosa in più d'una semplice t-shirt.
IGNAZIO MARINO TWITTA FOTO CON PAOLO SORRENTINO
Ignazio Marino e Carlo Fuortes
Luigi Nieri
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