BORO-TALK SCIO’ - INSIEME ALLA POLITICA NON POTEVANO CHE CROLLARE ANCHE I CLASSICI SALOTTI TELEVISIVI - “ULTIMA PAROLA” DI PARAGONE SU RAIDUE E “PIAZZAPULITA” DI FORMIGLI GUADAGNANO TERRENO, I SOLITI “BALLARÒ” E “SERVIZIO PUBBLICO” DEVONO GUARDARSI LE SPALLE - FORMIGLI VS. SANTORO SA TANTO DI RENZI VS. PD - INTANTO MICHELONE, IL CUI PROGRAMMA DEVE ANCORA INIZIARE, È COSTRETTO A MODIFICARE LO SPOT DELLA “SCHIOPPETTATA”...

1 - ORA SFILA LA TALK-POLITICA FRA ORECCHINI, GESSATI E MANICHE RIMBOCCATE...
Maurizio Caverzan per "il Giornale"

C'è vita nel pianeta dei talk show. Qualcosa si muove. Per cari¬tà, niente di che: timidi segnali di mutamento. In qualche caso di ag¬giornamento. In altri di semplice riposizionamento. Un mese fa, alla ripresa della stagione televisiva, sembrava che anchorman e con¬duttori non si fossero accorti di quello che stava succedendo là fuo¬ri.

Veniva da dar ragione a Grillo: i talk show con i loro cerimonieri pa¬revano una propaggine del Palaz¬zo. Stessi ospiti, stesse liturgie. Par¬lamentini più o meno educati. Ora la calma piatta inizia a incresparsi. Qualche nuovo esperimento, qual¬che conduttore che cambia look e si ricicla, qualche aggiustamento in corsa.

La novità più evidente è la meta¬morfosi di Gianluigi Paragone (ve¬nerdì, terza serata di Raidue). Il cambio di look è cambio di linea. La sua Ultima parola è una band che intona canzoni antisistema, da Gli spari sopra di Vasco Rossi a Bandiera bianca di Battiato. L'ultima spiaggia è riposizionarsi come conduttore-rockstar con l'orecchi¬no sul lobo destro. Lontano dagli abiti con pochette nel taschino e dal mood filoleghista. Vicino all'an¬tipolitica di moda. Ma anche lonta¬no dall'agognata vetrina della pri¬ma serata.

Più che di antipolitica, a Quinta colonna spira un vento anti¬gover¬no Monti (lunedì, prima serata di Retequattro). Qui l'annosa scom¬messa della ricerca del famigerato «Santoro di destra» è... pareggiata. La media del 7-8 per cento in pri¬ma serata per una rete poco abitua¬ta al talk show è promettente.

Sem¬mai il ¬punto debole sta nella distan¬za tra l'aplomb professorale di Pao¬lo Del Debbio e le storie ruspanti che popolano i tanti servizi e colle¬ga¬menti in scaletta sulla malasani¬tà o le tasse. I quali hanno il pregio di limitare le chiacchiere dei trop¬pi ospiti in studio. Purtroppo i ges¬sati sartoriali grigioperla mal s'in¬tonano col populismo. Immutabile è invece il Ballarò di Giovanni Floris (martedì, prima se¬rata, Raitre). Certo, format che vin¬ce non si cambia. Ma si logora. Crozza e Pagnoncelli bucano sem¬pre il video.

È lo studio bipolarista, con le due posizioni che si fronteg¬giano specularmente, a mostrare la corda. E anche un certo vespi¬smo impeccabile di Floris, condut¬tore che ha sempre fatto tutti i com¬piti a casa, comincia a fare il suo tempo. In un momento in cui sale la protesta e le piazze ribollono, for¬se converrebbe stare meno in stu¬dio a discutere con politici e giorna¬listi e fare qualche servizio in più.

Qualche sommovimento si regi¬stra invece su La7 che è un po' «il Pd dell'informazione politica». Non quanto a numeri, ovviamen¬te, essendo una rete outsider. E nemmeno quanto a linea politica. Però anche nel canale di TI Media, in un certo senso sono in corso le primarie. Formigli è il Renzi del talk show.

Maniche rimboccate della camicia, accento toscano (è fiorentino d'adozione sebbene nativo di Napoli), si sta facendo largo nella selva della telepolitica, arro¬tond¬ando gli ascolti del suo Piazza¬pulita prodotto dalla Magnolia del¬l'ora renzianissimo Giorgio Gori. Un talk show corretto, più di sini¬stra-centro che antagonista. Rotta¬mare Michele Santoro, leader stori¬co dell'approfondimento politico, non è certo il suo obiettivo dichiara¬to come lo è¬ per il sindaco di Firen¬ze mandare a casa Bersani.

Ma è la strana coabitazione nella prima se¬rata del giovedì a rendere oggetti¬vo il parallelo con le primarie de¬mocratiche. Anche perché, desti¬no dei quarantenni, come Renzi, Formigli deve crescere un tantino di carisma e autorevolezza, veri punti di forza di Michelone, peral¬tro sponsorizzato da Mentana co¬me Bersani lo è da D'Alema.

Lo stesso programma di lavoro attende più o meno la coppia di In Onda , Nicola Porro e Luca Telese. Rispetto all'anno scorso hanno guadagnato un'ora di trasmissio¬ne ¬al sabato sera con buoni riscon¬tri di audience. Tra i gemelli diversi di La7 è in atto una sorta di ribalta¬mento di ruoli. Giacca e cravatta, ora Porro interpreta rigore e preci¬sione. E richiama il neodirettore di Pubblico, colletto sbottonato, a non cazzeggiare e infrangere le re¬gole.
Piccoli spostamenti, si diceva. Qualche timida novità. Meglio di niente. Ma ancora troppo poco ri¬spetto a tutto quello che sta succe¬dendo là fuori.


2 - SOSTITUITO LO SPOT ANTICASTA DI SANTORO...
Da "il Giornale"

Si avvicina il ritorno di Michele Santoro su La7: «Servizio Pubblico» andrà in onda dal 25 ottobre. Nel frattempo gli spot sono stati prima bloccati, poi ritoccati e infine sostituiti. Nei promo, Giulia Innocenzi gi¬ra per Roma con un cartello che recita «Lo¬ro rubano. E tu che fai?». I cittadini provve¬dono alle risposte. Tra chi «s'incazza» coi politici e chi li vorrebbe buttare fuori dal Parlamento,c'è anche chi dichiara:«Fida¬ti che prima o poi qualcuno 'na schioppet¬tata gliela dà». Immediate le proteste dei te¬lespettatori. Santoro commenta: «Spot su¬perato. È stato sostituito da uno nuovo».

 

Corrado FormigliMICHELE SANTORO Gianluigi Paragone SORRISETTO DI GIOVANNI FLORIS GORI E RENZI santoro-mentanaBERSANI E DALEMA SBIRCIATINA ALLUNITA Santoro e Giulia Innocenzi