PEPPINO CALDAROLA E LA CONSULENZA DI 70 MILA EURO DA FINMECCANICA -QUANTO È AMBITO IL TICKET CON TOTI! - LA PAGHETTA PER LA FAMIGLIA DE LAURENTIIS AL NAPOLI? 4 MILIONI E 62 MILA EURO

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A cura di Riccardo Bocca e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - MENO MALE CHE GIANNI C'È
È anche grazie a Gianni Letta, se Antonio Bassolino è stato assolto dall'imputazione di truffa ai danni dello Stato, durante l'emergenza rifiuti in Campania. Lo si apprende dalle motivazioni della sentenza, depositate ai primi di febbraio. L'accusa ipotizzava che gli imputati avessero agito «inducendo in errore la Presidenza del Consiglio che, ignorando la situazione di inadempimento contrattuale in corso, procedeva all'emanazione di numerose ordinanze senza contestare l'inadempimento posto in essere dall'Ati (Impregilo, Fibe, Fisia) che gestiva gli impianti».

Ma per i giudici, «l'istruttoria smentiva che il governo non fosse al corrente» dello scenario, e che fosse per tale ragione «indotto ad adottare provvedimenti a vantaggio dell'affidataria». Al tal proposito, viene definita «illuminante» la testimonianza di Gianni Letta, il quale nell'udienza del 3 dicembre 2012 riferiva che «la collaborazione con la Regione era stata massima, che il governo era a conoscenza dei sequestri degli impianti, che gli incontri con il Commissariato erano stati numerosi e proficui, tutti ispirati dall'esigenza primaria di liberare Napoli dai rifiuti».Pi. Fal.

2 - INCOMPATIBILITÀ VARIABILE
Ennesima lite nel Pd. La Commissione nazionale di garanzia ha bocciato la candidatura del sindaco uscente di Pesaro, Luca Ceriscioli, alle primarie per la segreteria regionale nelle Marche. Il ruolo, dicono da largo del Nazareno, è incompatibile con la carica di primo cittadino. Ma Ceriscioli chiama in causa chi è sindaco e segretario nazionale
del Pd: «Il silenzio di Matteo Renzi è agghiacciante». Replica del capo organizzazione del Pd, Luca Lotti: «L'articolo 21 (dello statuto) sui criteri di incandidabilità e incompatibilità, è inequivocabile». Morale: il sindaco di un capoluogo non può ricoprire la carica di segretario regionale, ma per il segretario nazionale nessun problema.G. Pagl.

3 - GENOVESI, NON TIRATE LO SCIACQUONE
M. Cal. - Il nuovo codice di comportamento dei dipendenti comunali genovesi prevede che in pubblico vestano l'abito "buono" e mettano in evidenza il badge. Eleganti, impeccabili: così li vuole il sindaco Marco Doria. E poi devono rispondere in maniera breve ma «esaustiva» alle domande dei cittadini ed evitare sprechi: «In ufficio copritevi bene e tenete basso il riscaldamento, spegnete sempre le luci quando non servono, tirate lo sciacquone solo quando non se ne può più fare a meno».

Il regolamento votato dalla Giunta è ispirato dal primo cittadino, che pretende il massimo dai suoi. Ma non sempre dà il buon esempio. Certo, non nell'eleganza del vestire: scarpe comode, polo e maglioncino, uno zainetto sulle spalle, il primo cittadino - mugugnano a Palazzo Tursi - negli ultimi tempi è un po' troppo casual. Nel frattempo, i consensi crollano: secondo un recente sondaggio, Doria ha perso il 15 per cento dallo scorso anno, diventando il meno amato tra i sindaci delle grandi città.

4 - DE LAURENTIIS ALLA CASSA
Il Napoli si conferma sempre più un progetto vincente, e non solo sul campo.
A differenza di gran parte dei club di serie A, in profondo rosso, per la settima volta consecutiva nel 2013 la compagine partenopea chiude il bilancio in attivo: +8 milioni 073 mila 447,50 euro, dopo i quasi 15 milioni dell'anno precedente. E Aurelio De Laurentiis, consapevole dei propri innegabili meriti, si è riconosciuto una retribuzione per l'impegno profuso a favore del Napoli.

Dal bilancio, infatti, emerge che nella stagione 2012-2013 al consiglio d'amministrazione - già riconfermato fino al 2016 - sono stati liquidati compensi per 4 milioni 62 mila 500 euro. Oltre al presidente, fanno parte del cda sua moglie Jacqueline, e i figli Valentina ed Edoardo: anche loro, quindi, remunerati per l'incarico. L'unico estraneo alla famiglia all'interno del cda è l'amministratore delegato Andrea Chiavelli.Pi. Fal.

5 - MUSSOLINI BATTE GINO PAOLI
Nessun processo per Alessandra Mussolini e per le giornaliste che hanno pubblicato un'intervista con pesanti accuse a Gino Paoli. La Cassazione ha confermato definitivamente il proscioglimento della parlamentare, perché coperta dall'immunità, nonché dell'autrice dell'articolo e del direttore del giornale, perché hanno solo esercitato il diritto di cronaca.

La polemica risale al 2009. Gino Paoli scrisse la canzone "Il pettirosso" descrivendo la violenza sessuale subita da una bambina di 11 anni ad opera di un anziano, la morte di quest'ultimo, e la pietà provata dalla vittima. Per la Mussolini, all'epoca presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, il messaggio era scivoloso. L'onorevole, in un'intervista a "l'Unità", disse: «Quello è un testo pedofilo. Sembra scritto da uno che conosce bene l'argomento». Paoli sporse denuncia e Mussolini, il direttore della testata e la cronista autrice dell'articolo vennero indagate per diffamazione, ma poi prosciolte dal gup del Tribunale di Roma due anni fa. Inutile il ricorso dell'artista in Cassazione: proscioglimenti confermati, e Paoli condannato
a pagare le spese.Cl. Pi.

6 - PIÙ TOTI PER TUTTI
M.Br. - Forza Italia in fibrillazione. Giovanni Toti corre verso la candidatura per le elezioni europee nel collegio Nord-Ovest, e scatta per gli europarlamentari uscenti la corsa ad accaparrarsi l'abbinamento con lui. In pole position Licia Ronzulli e Lara Comi che premono su Silvio Berlusconi. Ma si fanno avanti pure Claudio Scajola e Mario Mantovani, che negano di essere interessati alle europee e però ad Arcore hanno chiuso l'accordo per entrare in lista e confidano di avere il nome con quello di Toti su manifesti e santini.

Tra l'altro, l'ex direttore del Tg4 dovrebbe candidarsi anche nel collegio Centro (Toscana, Umbria, Lazio e Marche) e nella circoscrizione Isole (Sardegna e Sicilia) in ticket con l'uscente Salvatore Iacolino. Nulla deciso, invece, al Sud, dove la candidatura di Toti trova l'opposizione del pugliese Raffaele Fitto ma anche l'appoggio del neocoordinatore campano Domenico De Siano.

7 - AUTOGOL PER MELISSA
Multa dell'Agenzia delle entrate per la showgirl Melissa Satta. La verifica per la compagna del calciatore dello Schalke 04 ed ex attaccante del Milan Kevin Prince Boateng è arrivata a dicembre, con gli ispettori dell'ufficio di Milano che hanno messo sotto osservazione gli ultimi tre anni. La modella sarda, al momento, è residente nella centralissima via Gabba, a due passi dalla via dello shopping, Montenapoleone, dove vivono anche i rossoneri Kakà e Keisuka Honda. L'ex velina di "Striscia la notizia", a quanto pare, si sarebbe "dimenticata" di dichiarare compensi per apparizioni tv, campagne pubblicitarie e servizi fotografici realizzati oltre confine, incappando in una multa da 120 mila euro. Senza contestare nulla, ha deciso subito di pagare, diluendo l'ammontare complessivo in otto rate da 15 mila euro ciascuna.M.S.

8 - GABRIELLI, 23 MILIONI DI TECNOLOGIA
La Protezione civile cambia il suo volto tecnologico: più di 23 milioni di euro sono stati messi a disposizione per ricostruire e aggiornare la rete di information technology del dipartimento guidato dal Prefetto Franco Gabrielli. Il jackpot milionario, che dovrà assicurare servizi per i prossimi quattro anni, è stato messo a gara dalla Consip, la società di Stato per gli acquisti della pubblica amministrazione.

I servizi consistono nell'aggiornamento di software e computer, nella manutenzione degli apparati (1.100 computer, 609 stampanti e 207 scanner solo nelle tre sedi romane), nel coordinamento dei servizi on line per le reti meteo e radar e nel collegamento di tutte le sedi dei dipartimenti in una "nuvola" virtuale da estendere anche a tutte le regioni. Nel bando di gara si legge che l'investimento previsto è calcolato in base a principi di economicità e nel rispetto della spending review. Con una piccola postilla a norma di legge: la "ripetizione" del servizio. In pratica, chi vince la gara potrà aggiudicarsi sino ad otto anni di attività, portando così il guadagno da 23 a 46 milioni di euro.P.M.

9 - CALDAROLA MAGAZINE
Lo scrittore e giornalista Peppino Caldarola, 68 anni, penna in pensione con un percorso professionale legato a "l'Unità" (di cui è stato direttore) e poi al "Riformista", è approdato in Finmeccanica quale consulente nell'area comunicazione della multinazionale presieduta da Gianni De Gennaro, suo vecchio amico.

Caldarola sommerà dunque la pensione da giornalista e quella di ex parlamentare Ds e poi Ulivo (è stato anche componente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato) al gettone da 70 mila euro l'anno previsto da Finmeccanica. Una cifra con cui De Gennaro soddisferà l'esigenza di avere in squadra un professionista fidato, con il duplice e delicato compito di gestire la comunicazione e curare il mensile "Finmeccanica magazine".T.M.

10 - SQUELLE NOMINE DI ZINGARETTI
Alla Regione Lazio continuano le nomine di nuovi dirigenti. Nomi che però, a causa di grane giudiziarie, hanno fatto e fanno parecchio discutere. Dopo i vari Luca Fegatelli e Raniero De Filippis (nominati rispettivamente a capo dell'Agenzia regionale per i beni confiscati alle mafie e direttore delle Infrastrutture), entrambi finiti agli arresti domiciliari, e Manuela Manenti, arrivata alla direzione dei Rifiuti pur essendo stata rinviata a giudizio per truffa, adesso è la volta di Ilde Coiro. Che è stata nominata dal governatore Nicola Zingaretti a direttore generale dell'ospedale San Giovanni di Roma, nonostante una condanna in via definitiva inflittale dalla Corte dei Conti per aver assunto illegittimamente due dirigenti, quando occupava la poltrona di capo del personale dell'Asl Roma
C. G. Pagl.

11 - E ORA CORALLO CHIEDE LO SCONTO
A novembre la maggior parte delle concessionarie di gioco online (Lottomatica, Sisal e Snai) aveva accettato la proposta di condono del governo Letta: alla fine, della maxi penale comminata dalla Corte dei Conti per non aver collegato nel 2004-2006 le slot al sistema di controllo della società informatica pubblica Sogei, hanno pagato
il 30 per cento.

Il patron della BPlus, Francesco Corallo, aveva invece declinato l'offerta, preferendo andare avanti nel procedimento. Oggi però l'imprenditore
ci ha ripensato e chiede di usufruire della sanatoria. Appellandosi a una norma contenuta nella Finanziaria del 2006, vorrebbe però pagare solo il 10 per cento della multa (84,5 milioni). La Corte dei Conti esaminerà l'istanza il 26 marzo.G. Pagl.

 

 

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