DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, si dice che Grillo stia preparando un " VaffanColle Day".
BarbaPeru
Lettera 2
Caro Dago, secondo Di Maio, decidendo di non staccarsi da Berlusconi, Salvini ha scelto "la restaurazione alla rivoluzione". Se la rivoluzione è come quella di Roma e Torino il leader leghista ha scelto non bene ma benissimo.
Alan Gigante
Lettera 3
beppe sala al corteo per il 25 aprile
Caro Dago, l'impegno di non candidarsi alle elezioni e quello di dimettersi con immediatezza per lasciare campo libero a un governo politico laddove si formasse una maggioranza parlamentare. Sono i paletti fissati da Mattarella per i componenti del cosiddetto "governo neutro". Domanda: su quali basi costituzionali si appoggia tutto ciò?
Nick Morsi
Lettera 4
Caro Dago, dal sindaco di Milano (con villa dimenticata a S. Moritz) che perora il Leoncavallo alle "risorse” senza biglietto che a Lecco pestano i controllori, passando per le Ong d’ogni bandiera che ci intruppano di migranti: più che un ”ostello di dolore” siamo un bordello di colore...
Giorgio Colomba
Lettera 5
Caro Dago, dopo i dati sulla disoccupazione sotto il 4% - al 3,9 - altro gol di Trump. La Corea del Nord rilascerà tre prigionieri americani. Se poi aggiungiamo le dimissioni per abusi sessuali del procuratore democratico di New York Eric Schneiderman...
Ugo Pinzani
Lettera 6
Caro Dago, l'Onu preoccupata per il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare con l'Iran. Verosimilmente questi signori si preoccupano per le mazzette che non riusciranno più a intascare.
Nino
Lettera 7
Caro Dago, perché se io compro una utilitaria posso essere chiamato a dimostrare la provenienza lecita del denaro usato per il pagamento mentre, se un Casamonica va in giro in Ferrari, lui o il suo prestanome non devono dimostrare nulla?
Mario - Bologna
Lettera 8
Dago darling, grandi scrittori di satira i titolisti della "bibbia" di Largo Fochetti: "Premier donna ma solo di servizio". Due chicche di grande satira in una, anche perché fino a ieri era proibito dire donna di servizio (o anticamente serva) e bisognava dire collaboratrice domestica. E dai anche col sessismo persino nel tempio delle vestali sedicenti progressiste!
Apprendo intanto da altra fonte che sta diventando proibito anche dire anziano (anticamente vecchio). Ora bisogna dire "diversamente giovane". Peccato che non ci sia buonismo politicamente corretto bioecostenibile che tolga non dico gli acciacchi della vecchiaia, che sarebbe pretendere troppo, ma almeno insegni un po' di rispetto ed educazione civica (concetto ormai demodé nella società liquida e aperta occidentale di oggi) verso i vecchi. Ossequi
Natalie Paav
Lettera 9
Caro Dago, ha ragione Berlusconi. Un governo Salvini-Di Maio durerebbe pochissimo. Se Di Maio è così intransigente ora che c'è solo di mettersi d'accordo su quale indirizzo dare al governo, figurarsi quando le leggi bisognerà scriverle per davvero. Giggino deve mettersi in testa che con la percentuale di voti che ha può fare una cisa sola, trattare. Se non capisce questo in politica durerà poco, a meno che non riesca a prendere il 51%.
Sandro Celi
Lettera 10
Caro Dago, in Iran alcuni deputati hanno bruciato la bandiera Usa al grido di "Morte all'America". E poi dicono che Trump ha sbagliato ad uscire dall'accordo con questi fanatici mentitori.
Tommy Prim
Lettera 11
Gentil Dago,
Un’astensione "benevola” dei parlamentari di Forza Italia, come l’ha definita il forzista Giovanni Toti, 50 anni, per consentire la nascita del governo Lega-M5S? E Alessandro Di Battista: "Nonno Berlusconi, 81 anni ? Contrordine, cittadini ! Non è più il male assoluto. È il male..... relativo...".
Ossequi.
Pietro Mancini
Lettera 12
Caro Dago, perché Mattarella non ha mandato Salvini in Parlamento a cercarsi i voti su di un programma? Si può fare solo coi partiti di sinistra come nella scorsa Legislatura?
Ranio
Lettera 13
Dago caro, "No a un governo tecnico capace solo di far quadrare i conti" dice lo statista Di Maio, molto meglio governare in deficit come hanno fatto tutti i governi catto-socialisti che si sono avvicendati dall'avvento della Repubblica Italiana. Per trovare qualcuno in grado di portare in pareggio il bilancio dello Stato bisogna risalire a Sidney Sonnino (1847-1922), ministro liberale delle Finanze dell'Italia post-unitaria, uno al cui cospetto i vari Salvini-Di Maio-Renzi etc. appaiono per quello che sono, anzi, manco si vedono.
Gianluca
Lettera 14
Caro Dago, nec cum Silvio nec sine Silvio vivere possumus. Troppo comodo "usare" Berlusconi come alibi per le smodate ambizioni personali dei due galletti che da oltre due mesi si beccano nel pollaio mediatico per conquistare Palazzo Chigi. Di Maio lo usa come veto, mentre Salvini come vincolo. Ed allora, siccome gli altri partiti pensano solo alle poltrone, mentre loro agli interessi degli Italiani, data la convergenza dei programmi, si coalizzino in vista delle prossime elezioni.
Con un bottino di oltre il 70% non ci sarebbe più trippa per gatti e così vivremo tutti felici e contenti. Facciano un patto ( magari in streaming ) che stabilisca che diventa premier chi, all'interno della neonata coalizione, conquisterà più voti: finiranno così di giocare con la pazienza degli Italiani. Mentre qualcuno gli ricordi che non stanno su Scherzi a Parte. Antonio Pochesci
Lettera 15
Brutti stronzetti puzzati ... sappiate che se le persone si curano con l'omeopatia è perchè porta benefici e cura meglio della medicina tradizionale che si arroga di curare tutto e invece ha grossi deficit ... meditate gente non parliamo sempre a vanvera ... magari fatevi pure un bel vaccinotto sulla capoccia che non fa mai male .... ohohohoh Giorgio.
Lettera 16
Dago pompiere,
premesso che nessuno possiede la bacchetta magica, e, che per risolvere problemi occorre tempo, mi sembra però che quelli di Roma ( odio la dicitura Roma Capitale che mi sembra una presa per i fondelli), nonostante la giunta pentastellata portatrice di trasparenza, legalità e attenzione ai bisogni dei cittadini, siano sempre gli stessi irrisolvibili: viabilità, decoro urbano, trasporti, sicurezza e rifiuti.
Nulla è cambiato si vive alla giornata tra morti a causa buche o radici affioranti, auto distrutte da alberi cadenti, strade che somigliano a pattumiere (anche in pieno centro), malavita che spadroneggia e autobus di linea che seminano il panico tra i passeggeri e i passanti; e mi fermo qui. Allora quando la Giunta comunale che tanto lavora( dicono) per il bene della Città vorrà finalmente iniziare a dimostrare a noi pazienti, troppo, romani che ROMA può essere all'altezza delle altri capitali europee?
Saluti speranzosi, ma non troppo, PIC
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