DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Ernesto Assante per roma.repubblica.it
La copertina l’ha disegnata Zerocalcare e c’è Pezzali con il suo cappello in mezzo a una folla di romani di ogni tipo, età e stile. La canzone “In questa città” è dedicata a Roma, una grande dichiarazione d’amore in cui Pezzali mette insieme cinghiali e Pariolini, il tappo sulla tangenziale e il derby, il meglio e il peggio di una Capitale «che riesce sempre a farsi perdonare con la sua umanità e la sua magnificenza». La nuova canzone è un altro pezzo del mosaico che Pezzali sta componendo in direzione della realizzazione di un album.
Pezzali, cosa l’ha spinta a scriverla?
"In una delle infinite, innumerevoli volte in cui ho vestito i panni del pendolare tra Roma e una piccola realtà di provincia, perché ho mio figlio nella Capitale, mi sono scoperto a chiedermi quale fosse il motivo per cui amo questa città, perché ci ritorno sempre al di là della necessità del rapporto con mio figlio.
E da questa domanda è nata tutta una serie di pensieri, un brainstorming con me stesso, una di quelle situazioni in cui risparmi i soldi dell’analista e ti autoanalizzi scrivendo una canzone. E questa autoanalisi mi ha aiutato a capire che c’è una sorta di sotto-testo in tutto quello che accade nella città, che ti permette di non abbandonarla mai".
Cioè?
"Cioè, quando arrivi al punto di saturazione, al “cacchio non ce la faccio più”, Roma ha la capacità in un attimo di mostrarsi in tutta la sua grandezza, che non è solo la “grande bellezza” estetica, ma è una vicinanza umana, una sorta di rete dei sentimenti condivisi con le persone che sono vicine a te.
Voglio dire che quell’attimo arriva con una persona che sta prendendo il caffè vicino a te, o con uno sconosciuto che è bloccato con te nel traffico del Lungotevere, in un tessuto umano che quando pensi che sia sfilacciato, in realtà, si ricollega. Semplicemente mi sono reso conto che quando non sono a Roma tutto questo mi manca".
“In questa città” è un modo di celebrare la grandezza della musica pop, parlare di cose serie, importanti, vere, con leggerezza e sentimento, tutto concentrato in tre minuti…
"Mettere tutto insieme in tre minuti era difficile, vista la vastità dei temi e degli argomenti, emozioni e sentimenti. Allora ho organizzato tutto in una serie di immagini flash, per raccontare la città in tempo reale, sulla base della mia esperienza, immagini che descrivessero la gioia ma anche la fatica di vivere a Roma. I romani lo sanno, quanto è difficile fare più di una cosa in mezza giornata, tra imprevisti che bloccano tutta la città e la normalità del caos".
Certo è curioso che a celebrare Roma oggi sia uno di Pavia…
"Ma credo che questa cosa sia più evidente a noi che veniamo da fuori. I romani hanno la tendenza a difendere la propria città per appartenenza, senza capirne la forza, o a denigrarla senza se e senza ma. Non riescono a trovare un sintesi, Roma non si tocca o Roma è una merda. Per uno che viene da fuori è più facile vedere la verità, senza pregiudizi positivi o negativi".
È una grande dichiarazione d’amore, comunque.
"È una sorta di operazione a cuore aperto. Ed è una dichiarazione di amore maturo: passati tanti anni in una relazione, quando riesci a trovare ancora dentro al tuo cuore delle parole che non sono estreme e iperboliche, ebbene sono più sincere. Io mi sono reso conto di non potere fare a meno dell’emozione che mi dà questa città.
Se siamo riusciti ad andare avanti insieme io e lei senza che nessuno dei due sia morto nel percorso, vuol dire che quello che provo per lei è vero. E che è destinato a durare perché è passato attraverso vicissitudini umane, personali, collettive, difficoltà oggettive, lavori in corso, cambiamenti di giunte… Se dopo tutto rimane questa cosa, allora è amore vero".
TESTO
Era meglio se scendevo prima a Tiburtina
siamo in mille e i taxi forse solo una decina
però poi trovato il tappo sulla tangenziale
a Prati fiscali ci si può pure invecchiare
e invece qui ci si taglia dentro da Villa Borghese
il taxista che mi chiede “Lei è milanese?”
certo che anche voi dell’Inter state messi male
a noi ci resta solo il Derby della capitale
però Tomba di Nerone sta proprio in culandia
“come ci è finito là, mi scusi la domanda”
gli rispondo solamente mi ci porta il cuore
sceglie tutto gioie, lacrime e pure il quartiere
chissà se stasera incontro il mio amico Cinghiale
che non è un soprannome, è proprio l’animale
che mi sta simpatico perché ha lo sguardo triste
ma mi fa le feste
In questa città
c’è qualcosa che non ti fa mai sentire solo
anche quando vorrei dare un calcio a tutto
sa farsi bella e presentarsi col vestito buono
e sussurrarmi nell’orecchio che si aggiusterà
se no anche Sticazzi che se non passerà
che se non passerà
Roma nord, Roma sud, Roma ovest est
qui si vive in macchina come a Los Angeles
si capisce sei del nord che guidi da sfigato
mentre il fiume scorre lento tra i campi di paddle
gli SH fanno a gara con le macchinetta
Suv di cinque metri in strade sempre troppo strette
meglio starsene rinchiusi nel proprio quartiere
tranne il sabato che andiamo tutti a pranzo al mare
c’ho un amico che sta all’EUR però arrivarci è un viaggio
c’ho un amico ha un bar in centro ma non c’è parcheggio
e ne ho pure uno a Trastevere ma è il varco attivo
ma mi capisce e quando arrivo, arrivo
Pariolini alternativi, coatti ripuliti
gente che lavora duro e sola ben vestiti
tre milioni di persone in questo frullatore
che non puoi lasciare
In questa città
c’è qualcosa che non ti fa mai sentire solo
anche quando vorrei dare un calcio a tutto
sa farsi bella e presentarsi col vestito buono
e sussurrarmi nell’orecchio che si aggiusterà
se no anche Sticazzi che se non passerà
tu vieni su al Gianicolo a guardare la città
MAX PEZZALI MOTOMAX PEZZALINORD SUD OVEST EST MAX PEZZALI PAOLA IEZZI E JACK LA FURIA
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