tre tocchi

PRIMO PIATTO, PISELLI! - IL FILM DI MARCO RISI È PIENO DI NUDI FRONTALI (MASCHILI) E AL FESTIVAL UNA SIGNORA S’INDIGNA: “PORNOGRAFICO, DISGUSTOSO!”

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Anselma Dell’Olio per "Il Foglio"

 

tre tocchi marco giallini luca argentero foto dal film 2 midtre tocchi marco giallini luca argentero foto dal film 2 mid

Sul bus del festival, una signora anziana si sfoga ad alta voce dopo “I tre tocchi” di Marco Risi: “E’ un film orribile, pornografico, disgustoso!”. Non avrà retto le molte scene di nudo maschile frontale: primo piatto i piselli, contorno di culi, muscoli, punto vita, cosce, scolpiti in palestra e accarezzati dalla macchina da presa con occhio adorante. I personaggi femminili, appena accennati, sono disperati o scemi: due sono stuprate, e una gradisce pure.

 

Allo stand del Lotto, è di nuovo casting quotidiano con Carlo Verdone, Daniele Luchetti o Lina Wertmuller. Si partecipa con un monologo, la scena di un film, o un pezzo improvvisato su Roma di 2-3 minuti. Assistiamo a due provini: una madamina di mezz’età in rosa shocking, stivaletti neri, trucco accentuato e capelli biondo-bottiglia frisée per il clima torrido. Canta senza charme ma intonata e si racconta con piglio sicuro.

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La vincitrice è Ambra Quaranta: abito a disegni psichedelici, pettinatura asimmetrica, stivali neri (assai di moda con un clima da bagno turco), recita un suo monologo sull’incontro casuale con un fidanzato che non la vuole. Roberto Bigherati (RB casting) organizzerà per i vincitori un provino “per una grande produzione cinematografica”.

tre tocchi argentero santamaria giallinitre tocchi argentero santamaria giallini

 

Al settimo giorno (sabato le premiazioni), ecco il bilancio dei film apprezzati finora. All’unanimità i foglianti votano “Gone Girl” di David Fincher, da non perdere: esce oggi; “Soap Opera”, commedia condominiale con Fabio De Luigi, “Buoni a nulla” di e con Gianni Di Gregorio, “Lulu”, di Luis Ortega su due ragazzi di strada a Buenos Aires, “Escobar: Paradise Lost” con il premio Oscar Benicio Del Toro e Josh Hutcherson (“Hunger Games”) sul narcotrafficante colombiano più ricco della storia. Meritevole “Fin qui tutto bene” di Roan Johnson (“I primi della lista”): un film di e con giovani; invece di lamentarsi, tirano su le braghe e si autoproducono.

 

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Film da recuperare per via del passaparola: “Trash” di Stephen Daldry (“The Hours”, “The Reader”), “Tusk” horror comico dell’esilarante Kevin Smith (”Dogma”, “Clerks-Commessi”). Il bipede maschio si è commosso per “Still Alice” su Julianne Moore con l’Alzheimer, e ha apprezzato “Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet” di J. P. Jeunet (“Il favoloso mondo di Amélie”).