wish you were here dei pink floyd

PINK FLOYD FOREVER – “WISH YOU WERE HERE”, IL DISCO PIÙ TORMENTATO DEL GRUPPO BRITANNICO È TORNATO AL PRIMO POSTO DELLE CLASSIFICHE – L’ALBUM È STATO RIPUBBLICATO IN EDIZIONE SPECIALE, CON DIVERSI BONUS E INEDITI, A 50 ANNI DALLA SUA USCITA – GINO CASTALDO: “PUR ESSENDO UN TRIONFO DI ASIMMETRIA E DEVIANZA, O MEGLIO UN’IMPONENTE ELEGIA DEDICATA ALLA GENIALE MENTE DI SYD BARRETT PERSA NEI LABIRINTI DELLE DROGHE PSICHEDELICHE, QUEL DISCO FUNZIONA ANCORA COME UN RADIOFARO” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Gino Castaldo per “la Repubblica”

 

Wish you were here dei pink floyd - edizione speciale per i 50 dell'album

Pur essendo un trionfo di asimmetria e devianza, o meglio un’imponente elegia dedicata a una geniale mente d’artista persa nei labirinti delle droghe psichedeliche, quel disco funziona ancora come un radiofaro.

 

Pare assurdo pensare che i Pink Floyd siano stati la più litigiosa band della storia, soprattutto riassaporando per l’ennesima volta la bellezza di Wish you were here, il capolavoro uscito esattamente 50 anni fa e dotato di un incredibile potere.

 

Ripubblicato in edizione speciale, con diversi bonus e inediti, è tornato al primo posto delle classifiche, oggi come 50 anni fa. [...]

 

I Pink Floyd sono sempre rimasti lì, la stella in cima all’immaginaria montagna dell’utopia della musica pop, mentre erano in attività e anche dopo, nelle diverse mutazioni, tra i litigi e l’alternarsi della leadership, fino alla scomparsa definitiva, alla quale gli appassionati non si sono mai rassegnati fino in fondo.

 

Pink Floyd

Sarà un caso ma è il disco che meglio ha cantato il tema dell’assenza, “vorrei che fossi qui...”, e la frase ha cambiato segno nel corso degli anni, immaginata all’inizio come una dedica al ricordo dell’amico perduto, il genio e fondatore della band Syd Barrett, poi diventata una meta-dedica alla band, almeno a dare retta a una velenosa battuta di Roger Waters che una volta ebbe a dire che a mancare erano proprio i Pink Floyd.

 

Oggi, visto anche il rinnovato successo del disco, possiamo tranquillamente sostenere che la vera mancanza sia quella che provano gli inconsolabili appassionati. Come se a cantare in coro Wish you were here fossero proprio loro, i fan che si sono procurati la nuova edizione del disco, e cantano: “so... so you think you can tell, heaven from hell, blue skies from pain”, uno degli incipit più famosi della storia, “e così, pensi di saper distinguere il paradiso dall’inferno, il cielo blu dal dolore?”.

 

syd barrett pink floyd 3

Il disco è ancora più apprezzabile se pensiamo che per la band era un momento travolgente e allo stesso tempo difficile perché venivano dall’esplosione planetaria di Dark side of the moon, il disco perfetto, tondo e circolare, aperto e chiuso da un semplice battito cardiaco, con in mezzo i temi più importanti dell’esistenza.

 

[...]  la band trovò la risposta perfetta, l’unica possibile, un disco che non cercava la perfezione, accettava una struttura asimmetrica, ma che allo stesso tempo estremizzava un paio di idee centrali, una delle quali era l’assenza.

 

Wish you were here dei pink floyd

Dall’altra parte c’era la follia in cui era precipitato Syd Barrett, la cui immagine pesava come un macigno di sofferenza sui membri della band e da lì emerse la incomparabile bellezza di Shine on you crazy diamond, la più bella poesia musicale dedicata alla pazzia che sia mai stata incisa, e secondo molti il più bel pezzo in assoluto dei Pink Floyd, che nella nuova edizione possiamo ascoltare in versioni alternative [...]

la copertina di wish you were here dei pink floyd con ronnie rondell jr in fiamme pink floyd live at pompeiiprove per la copertina di wish you were here dei pink floyd con ronnie rondell jr in fiamme