IL COLLETTIVO FEMMINILE “FOUR CHAMBERS” FA SUCCESSO CON VIDEO PER ADULTI ISPIRATI A CARAVAGGIO E CRONENBERG, FINANZIATI CON CROWDFUNDING, DOVE GLI ATTORI RECITANO LIBERAMENTE E DECIDONO COSA TOGLIERE O TENERE IN FASE DI MONTAGGIO (VIDEO)

Thomas Deslogis per “Les Inrock”

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Da due anni il collettivo femminile “Four Chambers” ha fatto entrare la pornografia in una nuova dimensione grazie a lavori degni di cineasti. I corpi ripresi sono nudi ma normali, su di loro colano oro o spremuta di melagrana, la camera fluttua, la musica aleggia scura. E’ una mostra d’arte contemporanea? L’ultimo cortometraggio di David Lynch? No, è porno.

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Le “Four Chambers” sono inglesi, hanno un passato da studentesse di arte e fotografia, il nome che si sono assegnate è ispirato al romanzo di Anaïs Nin “Les Chambres du cœur”, e la bellezza delle loro creazioni è davvero inusuale per il settore. Anche il processo creativo è particolare: non s’impone mai un’azione o una posizione, una scena è migliore se si sviluppa in maniera naturale. Una volta fatto il montaggio, inviano il risultato agli attori, che possono cambiare o cancellare le parti che non gradiscono. Ritengono che più si partecipa, più ci si sente proprietari del video: è il marxismo adattato al porno.

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Perciò il collettivo ha anche optato per un tipo di finanziamento raro nell’industria per adulti, ovvero il crowdfunding, e coi soldi pagano innanzitutto gli attori. Si vogliono finanziare per restare indipendenti, non per massimizzare i profitti. Inoltre integrano nuovi codici estetici, apportando alla pornografia mainstream un tocco di feticismo e una vera libertà artistica, a ritmo di un video per mese.

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Sono le uniche a fare tutto questo. Le sole a ispirarsi ai chiaroscuri dei dipinti del Caravaggio, ai temi mitologico-religiosi o a citare il regista David Cronenberg. Con loro il corpo non è solo oggetto del desiderio ma materia da plasmare. Il collettivo non si identifica nel porno-femminismo, concetto moralmente complesso e troppo spesso usato più che altro per vendere. La loro idea è di normalizzare il sesso, unirlo all’arte e metterlo al livello del cinema, per mostrare quale potenziale creativo abbia. Un gran passo in avanti. 

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