FLASH! - LA SCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI, CHE…
Estratto dell'articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Cosa sarebbe il Festival di Sanremo senza la mitologica Sala Stampa? La Sala Stampa è parte integrante dello show: tra le giurie che determinano la canzone vincitrice c’è anche quella della Sala Stampa; la conferenza stampa del mattino, trasmessa in streaming e con Enrico Lucci protagonista, è ormai uno dei momenti più divertenti della manifestazione, una messa cantata nonostante manchi un celebrante come Stefano Coletta che ogni giorno regalava perle di barocchismi interpretativi (ora i giornalisti si devono accontentare di Marcello Ciannamea); gli ospiti importanti, come Russell Crowe, fanno un salto in Sala Stampa per un atto di cortesia e di norma vengono salutati con un applauso.
Possiamo ben dire che senza la Sala Stampa non esisterebbe Sanremo? La Sala Stampa di Sanremo è l’ultimo baluardo contro la disintermediazione, contro la tendenza del mondo a diventare istantaneo e simultaneo. Sarà questa la ragione principale della furibonda caccia all’accredito? Pare che quest’anno i giornalisti accreditati (carta stampata, radio, web) siano più di 1.300, un esercito da accudire, da non trascurare, da supportare (sopportare?) con varie tecnologie.
C’è una preziosa fotografia dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo (è in mostra a Torino alle Gallerie d’Italia) che mostra la Sala Stampa del 1971: è l’anno de «Il cuore è uno zingaro» di Nada, di «4 marzo 1943» di Dalla, di «Che sarà» dei Ricchi e Poveri. Ebbene, nella tavolata della Sala Stampa fanno bella mostra di sé solo 12 macchine per scrivere, contornate da una ventina di giornalisti (non di più), da un televisore e da una postazione d’ascolto costituita da un giradischi.
Le cronache del tempo ci dicono che a Sanremo ci fossero più fotoreporter che cronisti, a sancire una maggiore attenzione da parte dei rotocalchi rispetto ai quotidiani. Ormai siamo seduti sulla riva del grande fiume informativo e informatico, limitandoci a praticare ciò che si appaga di sé stesso: guardiamo e nello stesso tempo siamo guardati. Comunque, alla grande domanda «Perché si parla così tanto di Sanremo?» una piccola risposta potrebbe essere questa: perché la Sala Stampa è molto affollata.
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