
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
POSTA! - LE SCORTE PIÙ CHE ALTRO SONO UN MODO PER AVERE AUTISTA, AUTO E PURE BENZINA GRATIS. MOLTI DI QUELLI CHE NE USUIFRUISCONO NON SAPREBBERO NEPPURE INSERIRE LA MARCIA CON IL CAMBIO AUTOMATICO. E POI VUOI METTERE CHE FIGO PRESENTARSI NEI RISTORANTE CON L’AUTISTA A COSTO ZERO?
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, le scorte più che altro sono un modo per avere autista, auto e pure benzina gratis. Molti di quelli citati nel pezzo scritto da Silvia Macinelli per "Il Tempo" non saprebbero neppure inserire la marcia con il cambio automatico. Gente che non ha mai avuto bisogno di guidare perché sempre condotti da persone che paghiamo noi.
Abituati ad avere il conducente anche per andare in vacanza con famiglia e fidanzate/i anche terminato l'incarico per il quale era stato loro assegnato il servizio di sicurezza.
E figurati se le loro signore possono scomodarsi a guidare o peggio comprare una macchina con i propri soldi. E poi, vuoi mettere come fa figo presentarsi nei ristoranti con l'autista a costo zero?
Tua fedelissima sorcina
Lettera 2
Caro Dago, si dimette il ministro Costa, dichiarando che rinuncia al ruolo per tenersi il pensiero. Ecco perché Renzi è rimasto.
BarbaPeru
Lettera 3
Dago dragoi,
Intercettazioni a parte, resta che i costruttori lavorano col terremoto. Le ONG con i migranti.
Aigor
Lettera 4
Caro Dago, il cretino che ha inventato il nome "Mafia Capitale" - forse pensando che suonasse bene per la propaganda - ha rimediato una figura di merda: nelle condanne di mafia non v'è traccia.
Gaetano Lulli
Lettera 5
Caro Dago, la Rai fa un riepilogo dei personaggi coinvolti in Mafia capitale, la cui sentenza è prevista oer oggi. Si comincia da Massimo Carminati la cui colpa maggiore, per la giornalista, è il saluto romano esibito in aula. Piccole Boldrini crescono...
Sandro Celi
Lettera 6
Caro Dago, una coppia è stata multata per 10 mila euro perché sorpresa a fare sesso vicino uno svincolo lungo l'autostrada Palermo - Mazara del Vallo. Meglio accoltellare un poliziotto: niente multa e subito liberi!
Kyle Butler
Lettera 7
Caro Dago, Gentiloni perde un ministro. Bene, il governo Costa meno.
E.Moro
Lettera 8
Caro Dago, Renzi: "Possibile che a sinistra il nemico sia sempre quello più vicino a te che la pensa in maniera leggermente diversa? Possibile che per la sinistra il nemico sia Renzi e non Salvini o Grillo?". Come mai non ha nominato Berlusconi che in questi giorni è al centro della scena?
Kevin DiMaggio
Lettera 9
Caro Dago, Riina dal carcere: "Non mi pento nemmeno fra tremila anni". E meno male che un magistrato lo dava per moribondo, chedendo per lui una morte "dignitosa"!
Tommy Prim
Lettera 10
Caro Dago, la figlia di Borsellino: "Pentiti costruiti a tavolino tra lusinghe e torture". Quando lo diceva Berlusconi veniva accusato di voler delegittimare la magistratura, invece a quanto pare è la vergognosa verità.
Carlo Fassi
Lettera 11
Caro Dago, per la nuova Agenzia delle Entrate libero accesso alle banche dati, con facoltà di visualizzare e controllare i conti correnti dei contribuenti senza ottenere prima l'autorizzazione del giudice. Se avessero fatto controlli anche sui banchieri tipo il babbo della Boschi, forse oggi centinaia di migliaia di persone avrebbero ancora i soldi per pagare le tasse.
Nick Morsi
Lettera 12
Caro Dago, Boeri sostiene che gli immigrati contribuiscono con l'1% del PIL. Vuol dire che gli Italiani contribuiscono per il restante 99%. Ma secondo le statistiche gli stranieri in Italia sono più l'8% della popolazione. Se contribuissero per l'8% del PIL saremmo alla pari. Quindi qualcosa non torna perché. Boeri forse dovrebbe chiedere al'ISTAT quanto costano all'Italia gli immigrati in termini di assistenza e verificare che il saldo tra entrate ed uscite sia attivo od almeno alla pari prima di fare dichiarazioni estemporanee
Piero delle Nevi
Lettera 13
Caro Dago, con l'abolizione dell'Obamacare in 32 milioni resteranno senza sanità entro il 2026. Sì, ma con l'Obamacare in vigore tutti gli americani stavano restando senza soldi. Barack ha fatto come Renzi con gli 80 euro, si è comprato i voti coi soldi di tutti. Ma come Matteo gli è andata bene solo al primo giro, la rielezione nel 2012, poi la gente ha incominciato a capire...
Baldassarre Chilmeni
Lettera 14
Caro Dago, per Tito Boeri i migranti versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali. Sì e i 5 miliardi stanziati tutti gli anni in finanziaria per accoglierli? L'onestà intellettuale non è una caratteristica del presidente dell'Inps, che ha una certa tendenza ad usare solo i dati che gli fanno comodo per sostenere le sue tesi bislacche.
Camillo Geronimus
Lettera 15
Egregio direttore, un mese fa mi sono fatto fare la simulazione della pensione dall'ente nazionale competente nel paese in cui vivo da anni. All'età di 66 anni dopo aver versato contributi ininterrottamente per 32 anni come dipendente e libero professionista (salari e introiti decenti); ricevero' un assegno di circa 1.200 EUR al mese.
Quindi quando vedo che la Cicciolina nazionale, abbandonato il dildo, prende la penna rossa della maestrina per farci una lezione di morale solo perchè dice di aver lavorato (?) in parlamento per cinque anni e di aver quindi pienamente meritato i 2.000 EUR di vitalizio al mese l'unica cosa che mi viene in mente è di prendere il mitra. Quanto dovrà ancora sopportare il popolo italiano dei non privilegaiti prima di disfarsi di questi personaggi, politici, sindacalisti e alti funzionari pubblici che hanno prosciugato le casse dello stato per i loro propri personalissimi interessi
cicciolina campagna elettorale 1
Paolo Ferraresi.
Lettera 16
Caro Dago, "Sin qui gli immigrati ci hanno regalato circa un punto di Pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono state loro erogate pensioni". Se è una provocazione Boeri dovrebbe avere il coraggio di andarla a dire in faccia ai 5 milioni di italiani che vivono in povertà assoluta. Se non lo è per Boeri serve una camicia di forza, visto che è l'unico a vedere migranti che ci regalano qualcosa.
VIRGINIA RAGGI CONTESTATA A SAN LORENZO
P.F.V.
Lettera 17
Caro Dago, “Perché hai aumentato lo stipendio all’amico tuo?”. "Ba-sta, ba-sta! Ha rotto er cazzo questa!". Povera Raggi. Lei e i grillini sono abituati alla sciccheria della piattaforma Rousseau. Poi quando la gente incazzata te la ritrovi davanti in carne e ossa, con l'audio che gli esce dalla bocca e i pensieri che si formano nella pancia, non puoi fare clic e cambiare sito, ti tocca stare lì a subire facendo la figura dello scolaretto somaro, come è successo alla modesta Virginia.
Lino V.
VIRGINIA RAGGI CONTESTATA A SAN LORENZO
Lettera 18
Caro Dago, finalmente anche il nostro ultra novantenne ex presidente della repubblica e senatore a vita (ma quanto è bello invecchiare a migliaia di euro di pensione), si è recato in vacanza. Una scorta che si è mangiata chilometri in treno, spesato da noi, per arrivare in tempo a recuperare colui che da comunista gode di prebende da signorotto di campagna, e che giungeva in terra di semi Albione (il trentino è quasi Germania), grazie ad un volo militare.
NAPOLITANO IN MONTAGNA CON SCORTA1
Ecco l’apoteosi dello spreco e dell’incazzatura della plebe per godimenti che, un anziano, si permette di sperperare. Non gli bastavano i soldini di pensione per pagarsi una gita organizzata? Non dirmi che un tour delle alpi con promozione di un set di pentole non potesse essere di gradimento per colui che, a torto o ragione, è stato considerato uno dei peggiori presidenti della repubblica.
Ormai non dovremmo farci più caso; gli sprechi del lato oscuro della nostra nazione, quello politico, sono talmente tanti che avremmo dovuto farci il callo. Ma il callo si indolenzisce quando alle scadenze che ci ricordano che siamo, anzi saremmo tutti uguali di fronte alla Costituzione ed alla legge, qualcuno è più uguale agli altri, e i più, pagano pegno.
NAPOLITANO IN MONTAGNA CON SCORTA
Il voltastomaco è frenato solo dalla mia incredibile educazione familiare che, inculcatami sin da bambino, mi ha centellinato giorno dopo giorno, il rispetto per i vecchi ed i quasi morti. Certo che, crescendo, molte cose son cambiate. Gli anziani durano parecchio di più, e giungono ad una età per la quale il rispetto passa in secondo piano e, complice anche i comportamenti veramente vergognosi, la speranza di parlarne al passato si fa forte.
Ora, ad esempio, uno si domanda quale necessità ci sia di tenere impegnati dai sette ai dieci uomini, per proteggere l’uomo che fece cancellare i nastri di registrazione telefoniche con l’ex ministro Mancino; si domanda cosa, un ultra novantenne, debba pensare gli possa succedere se non i problemi fisici, tipici dell’età. Probabilmente la guardia armata a sua protezione è solo una squadra di paramedici, e noi ci siam fatti un film. Sicuramente è così.
A seguire l’ex di molte cose, è solo un gruppo della croce bianca che, con stetoscopio e defibrillatore, protegge e sorvola la salute di chi molti, in Italia, non hanno mai amato. Che dire? I siam fatti prendere dalla frenesia ghigliottinesca di popolo bue. Succede, complice le alte temperature. Dovremmo trasferirci tutti in Trentino, ed usufruire della scorta dell’emerito, per sentirci sicuri e protetti. Incrociamo le dita, se l’artrosi ce lo permette. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e scorte armate alle salme politiche. Saluti
Pegaso Nero
Lettera 19
Gentil Dago, "Mafia (?)capitale" : una sentenza doppiopesista, quasi veltroniana. Roma è la "capitale corrotta di una nazione infetta", come scrisse Cancogni, su "L'Espresso", nel 1955. Ma Cosa Nostra non ci azzecca nulla. Gli imputati ? Delinquenti, non solo cravattari, ma non picciotti... A Roma, insomma, se magna, come sempre, ma non se "mafia"...
donald trump e vladimir putin si stringono la mano
Er popolo ? Se' gratta e ha sbagliato, anche a causa dei titoloni sull'inchiesta, scegliendo una giovane Sindaca, onesta, ma medico "unfit", come Marino, a curare e guarire i mali, eterni e nuovi, de Roma.
Ossequi.
Pietro Mancini
Lettera 20
Caro Dago, ho letto che una volta chiesero a Putin se avesse nostalgia della "grandeur" russo-sovietica: rispose che un uomo senza cuore non poteva non averne nostalgia. Ma, aggiunse, un uomo con cervello non poteva rivolere indietro quei tempi.
Ecco, semplificando mi sento di applicare questa frase al fascismo in Italia - almeno, fino all'alleanza con Hitler e all'inizio della fase di sudditanza alla Germania nazional-socialista, francamente non oltre.
Amici comunisti mi dicevano, ai tempi del liceo, che il comunismo era giusto "escluso lo stalinismo". Da anticomunista (...altri tempi) avevo gioco facile a rispondere che il comunismo era stato anche quello, e che nella vita reale è troppo comodo pretendere di prendere solo il bello di una teoria (politica o religiosa che sia) e tralasciarne gli aspetti nefasti senza entrare nell'utopia.
Stessa cosa dicevo, e dico, ai miei (pochi all'epoca, giusto un paio) amici che si professavano fascisti e argomentavano la bontà di quell'esperienza fino al '37-'38.
Mi irritavo e ancora oggi mi irrito quando sento dire o leggo che il fascismo ha fatto "anche" cose buone (e a tratti dico io anche buonissime): e certo che ha fatto anche cose buone, aveva il potere assoluto, quel che si decideva si faceva, vorrei ben vedere. Se vogliamo, al limite, è proprio questo il vantaggio di una dittatura rispetto a una democrazia.
(E poi, anche qui: ha risolto il problema del Mezzogiorno?
Ha estirpato la mafia e la corruzione? Ha creato una vera coscienza nazionale prima che nazionalista? Ha costruito un sistema di innovazione tecnologica e industriale nel lungo termine? No, no, no, no)
Ma, al termine, quale ne fu il bilancio finale? Nefasto a tutti gli effetti, forse perchè quando ci si mette nelle mani di una sola persona le cose vanno bene fintanto che gli obiettivi suoi e "nostri" collimano.
Quando i due obiettivi non coincidono più, iniziano i problemi. In cambio della libertà (fermi tutti, basterebbe questo!) ci ha dato apparenti ordine, efficienza, sicurezza e orgoglio nazionale. Apperenti, sì. Ordine, sopprimendo la libertà di stampa, di espressione, di pensiero. Efficienza, scardinando le finanze pubbliche fino al punto che dal '36 in avanti l'Italia si trovò drammaticamente indietro dal punto di vista industriale, tecnologico e scientifico.
Sicurezza, fintamente militarizzando l'Italia e mettendo nelle posizioni di potere ladri e ladroni tenuti al guinzaglio da dossier segreti (fatto storicamente accertato). E orgoglio nazionale: appropriandosi degli alti valori di amore e sacrificio per la Patria che non derivavano dal manganello, ma dalle lotte del Risorgimento e dalle trincee della Grande Guerra. Non occorre essere fascisti per soffrire dello stato penoso della Patria e per sacrificare la vita per la sua grandezza e sicurezza (vedi Falcone e Borsellino per stare a questi giorni).
E, dulcis in fundo, le leggi razziali (brividi), l'entrata in una guerra non voluta nè sentita dal "popolo" e sbagliata "di per sè", la distruzione dello Stato come percezione prim'ancora che come struttura (la struttura la ri-crei, la percezione passa di generazione in generazione) e la rovina (la rovina) anche materiale oltre che morale della Nazione.
E veniamo a Mussolini Benito: Curzio Malaparte può anche umanizzarne la figura e muoverci a lacrime nel descrivere lo spettacolo del corpo martoriato del Nostro. Spingendoci a pensieri di disgusto anche nei confronti di certi vizi italiaci "tout cour". Ma, ma, ma.
Ma come dimenticarne le gesta e l'epilogo? Si tratta dell'uomo che prima ci ha illusi tutti di essere una grande Nazione, potente salda incorrotta e incorruttibile. E nel frattempo ci consegnava a Hitler. Ha mandato 3 milioni di Italiani sotto le armi a congelarsi in Grecia e in Russia, ad affondare nel Mediterraneo, a farsi massacrare in Africa, a commettere crimini in Yugoslavia. A bombardare l'Inghilterra. A discriminare gli ebrei.
E dopo l'armistizio li ha ricoperti di altro sangue, ancora ingannandoli con parole come onore, dignità nazionale, amor di patria, cancellare la vergogna del tradimento ai tedeschi (a loro volta i primi a tradire e ingannare, ma qui non mi dilungo). E chi non voleva più saperne di continuare a combattere per lo sciagurato "onore" di Salò veniva imprigionato e ucciso. Stessa sorte a chi cercava di scappare in Svizzera.
E poi, dopo tutto questo, cosa fa il Nostro? Fa come fecero quel disgustoso figuro del Re e il suo sodale Badoglio: fugge. E come fugge? Alla cheticella, verso il confine svizzero, dopo aver segretamente (lui sì) fatto emigrare la famiglia (ah, la famiglia!), portandosi dietro l'amante. E nella fregola di questa fuga ignominiosa abbandona pure gli ultimi compagni che ancora lo seguono, indossa il pastrano di un soldato tedesco, si cala un elmetto nazi in testa e così conciato nell'uniforme di un esercito straniero occupante va a nascondersi in fondo a un camion e si finge ubriaco.
Posso dirlo? CHE SCHIFO. Caro Dago, avesse almeno avuto il Nostro lo scatto d'orgoglio, in quel momento finale e tragico, di rifiutarsi a quel circo, di prendere in mano un mitra e nel suo cappottone da Duce sì della repubblica di Salò, ma pur sempre italiana, vinto i suoi dolori di stomaco e la depressione e avesse finito i suoi giorni così, ricevendo una pallottola in fronte o nel petto, oggi io stesso pur condannandolo avrei un monito di rispetto. Ma in quel modo dal mio punto di vista oltre che la vita ha perso sopratutto l'onore.
Non verso una lacrima sulle immagini di quel cadavere martoriato: la sua immagine era poco meno del riflesso dell'Italia che ci lasciò.
Che riposi in pace ora, certo, lui e le sue vittime. Ma se qualcuno ama ricordarne la memoria, che lo faccia con il "pacchetto completo".
Con grande stima, Suo
Ruggero
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