DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Carissimo Dago,
inciucio dal napoletano significa pettegolezzo. Il compromesso il fraternizzare con l'avversario o il nemico è un inguacchio. Ma non c'è verso di farlo capire. Fu D'Alema a coniare l'errore. Quello che non sa il napoletano e dice che sta studiando l'inglese. Ma vada a scopare il mare....
Frank Cimini
Lettera 2
Nessuno ricorda i 4 milioni di euro pagati per le 2 Simone? E loro appena arrivate in Italia: non vediamo l’ora di ritornare là...
Tella
Lettera 3
Vista la lettera tocca chiamarla “Annamaria Bernardini De Guerra”.
Alessandro
Lettera 4
PREDIZIONE: Fitoussi comincia a dare ragione a Renzi, naturalmente in chiave francofona, preparando il terreno alle richieste di tipo renziano che Hollande farà all'Europa in Settembre !!!
amandolfo (StC)
Lettera 5
Caro Dago
L'associazione cattolica degli scouts mi sembra ormai diventata la copia di quella dei Pionieri di comunista memoria. Basta osservare chi sono i capi e coloro che dovrebbero sviluppare i giovani a loro affidati. Immagino che questa dottrina di sinistra sia ben accettata e coadiuvata dagli Assistenti Spirituali (preti) che dovrebbero assicurare l'indirizzo cattolico del movimento!
Il solito bifrontismo pretaiolo!
Rinaldo Romani
Lettera 6
Caro Dago, nessuno ha ricordato, nei coccodrilli che ne hanno esaltato l’esemplarità progressista, che negli anni Ottanta Federico Orlando era stato un liberale della corrente di destra di Raffaele Costa (del quale curava anche un foglio d’informazione), in opposizione al segretario Valerio Zanone e al ministro Renato Altissimo. Alcuni articoli pubblicati dal settimanale “Il Borghese” sulla deriva progressista del partito liberale (ad esempio: “PLI allo sbando”, nel numero datato 29 gennaio 1984), erano stati direttamente ispirati da lui. Orlando allora lavorava alla redazione romana del “Giornale” a Piazza di Pietra, della quale era responsabile Guido Paglia, uomo di destra, col quale Orlando condivideva anche la linea editoriale contro il segretario DC Ciriaco De Mita (inasprita dagli articoli del redattore Antonio Tajani).
Fabrizio Spinella
Lettera 7
E poi dicono che il Bertynigtzs non sia servito a un fico secco. La paladina Kyenge fa spese in una boutique di lusso in via Frattina con una dozzina di guardie del corpo a garantire uno shopping sicuro e l'auto blu (e un'altra berlina dietro) in piena zona pedonale, in barba alla spending rewiew e un bel calcio nel sedere alle centinaia di piccoli imprenditori tartassati dal fisco mentre manifestavano in zona per protestare indignati contro lo status quo dei poilitici impuniti e strafottenti e la burocrazia, fulgido esempio di abnegazione allo Stato con il solo intento di non risolvere i problemi della gente.
opera
Lettera 8
Caro Dago,
In merito alla lettera della Bernardini de Pace c'è qualcosa che non torna:Bova e la figlia hanno 2 figli maschi mentre lei nell'alrticolo cita più di una volta una "figlia"/nipotina che porta addirittura il suo stesso nome, non si parlerà forse dell'altra figlia dell'avvocato?anche se il resto calza a pennello forse è il caso di verificare.
Valentina
Lettera 9
Caro Dago,ieri ho visto sulla TV Cinese che il segretario della NATO e` andato in Ucraina ad incontrare il presidente Ucraino. Dato che nessuno in Italia ha detto niente, devo pensare che noi Italiani siamo pronti per una guerra europea contro la Russia.Poi mi sono ricordato che l' Italia, da decenni, butta via un sacco di soldi per far parte di un ferrovecchio arrugginito come la NATO, tutto quello che abbiamo avuto in cambio sono 81 morti a Ustica perche` un somaro, probabilmente Francese, ha impallinato l' aereo dell' Itavia e 20 morti al Cermis perche` quattro somari sicuramente USA hanno tagliato il cavo alla funivia. Che furbi siamo.
Cari saluti, Giorgio.
Lettera 10
Si vuol fare volontariato e aiutare gli altri? E bisogna arrivare fino in Siria? In Italia vi sono migliaia e migliaia di persone in soglia di povertà, bambini immigrati mal nutriti, adulti in crisi di disoccupazione ed altro: andare in Siria e' una necessità, una provocazione o un'esibizione? Anche questa mia e' una provocazione verso tanti che hanno facile il " poverine"! Senza nulla togliere al dolore delle famiglie, immenso, ci mancherebbe, siamo sicuri che il "poverine" sia l'espressione giusta? Torniamo ad occuparci di noi, con altruismo verso chi è qua, italiani e non ( se proprio necessario) e non mettiamo in crisi le istituzioni, già fin troppo traballanti per i tanti problemi che hanno! E quel signore della Onlus, che non ha certo dissuaso le due ragazze, non potrebbe essere oggetto della Magistratura?
Leopoldo Chiappini G.
Roseto Degli Abruzzi
Lettera 11
caro dago,
giustizia ingiusta: fabrizio corona in prigione 10 anni per aver chiesto 100 euro ad un calciatore per non pubblicare le foto (che gli fanno pure comodo), mentre torneo di tresette e briscola o 3 mesi nel resort spa di casa chi evade, estorce, corrompe e ruba miliardi di euro pubblici. quanti altri casi cosi'? Se non metti la giustizia, onesta', meritocrazia, senso civico alla base della societa' il risultato e' delirante prima e devastante poi. ipse dixit.
saluti
eugenio da varsavia
Lettera 12
Gentile Dago, in un celebre action movie, che Marco Giusti certamente ricorda, c'è la battuta: ma con chi hai fatto scuola guida? con Stevie Wonder? Temo che si debba evocarla a proposito dello strillo su Rosa Fumetto, supervisionato, con tutta evidenza, da Stevie Wonder. Recita: SIMBOLO DI UN EROTISMO CHE SE NE SBATTE DELLE MISURE DA FIGONA, e sotto, in foto, c'è LEI (mi scuso per il lei maiuscolo, ma è un urlo della tastiera). E' chiaro che il titolista ha agito alla cieca. Rosa Fumetto, come Marilyn, Bettie Page e Tina Modotti non ha (misure ecc), Rosa Fumetto è (l'idea di figona fatta persona). Fosse, questa, una recensione teatrale, si potrebbe chiudere persino con: bene anche Edwige Fenech. Confido nella Sua comprensione
santi urso
Lettera 13
Getile Dago,
a corredo del titolo "degrado a firenze" ho visto foto di donne indiane che in un lavello di un qualche monumento cinquecentesco facevano i panni...diamine come se quei lavelli non fossero stati costruiti apposta pensando alle massaie in tempi di mancanza di lavatrice. Ma la mia domanda è questa: com'è possibile che un artefatto dalla chiara destinazione d'uso (massaie coi panni da lavare) sia tacciata di degrado non appena qualcuno (finanche con tutta la naivitè che si voglia) riporti tutti al fulcro del discorso, all'utilità di bocchette e bocchettoni e ad un modus vivendi certo più sostenibile ed auspicabile di quello attuale. degrado è impedire a dei cittadini di lavarsi i panni-
Genny
Lettera 14
Caro Dago,
è noto che d’agosto i giornalisti per riempire le pagine si inventano storie, ma tu non stargli dietro. Parlo del pezzo ad effetto su vandali, ubriachi, porcelloni e tossici che starebbero rovinando Firenze.
Ma mi faccia il piacere. Un pezzo di Repubblica si scandalizza perchè uno avrebbe tirato coca in via Palazzuolo, ma non dice che quell’isolato è da secoli considerato uno degli angoli peggiori di Firenze, con piccola prostituzione e piccoli traffici, perchè lì hanno sede il Monte di Pietà e l’Ente Comunale Assistenza, ora Caritas.
Un altro parla di Firenze rottamata perchè due hanno fatto l’amore (su milioni di turisti), in piazza Santo Spirito si beve (sai che novità) e molti ragazzini scemi lasciano la firma col pennarello. Maleducazione e degrado, certo, Lucca o Mantova sono più ordinate, ma se si parla di graffiti Roma è cento volte peggio di Firenze. O non sarà che per dar contro a Renzi ci si deve attaccare a tutto?
Roland Delmay
Lettera 15
Caro Dago
Ho letto l'articolo di Miche Serra sulle due volontarie rapite in Siria e la mia memoria è corsa agli articoli che lo stesso Serra scrisse in occasione dell'omicidio del contractor italiano in Iraq, diversi anni fa (forse lo ricorderai. Quello che scrisse, prima di essere sgozzato "vi faccio vedere come muore un italiano") e del caso dei due marò prigionieri in India da oltre due anni.
Non voglio fare commenti sul tagli e sul tono degli articoli scritti allora per quelle persone, e quelli scritti oggi per le due volontarie (o per la Sgrena e le altre due rapita in Iraq). Se hai voglia, e tempo, rileggili e comparali. Chi si rifà al proprio Paese come Nazione e come bene comune è ormai, decisamente, fuori moda se non "patriottardo" o "fascistoide"
Con amarezza ma con la stima di sempre
Escamillo
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