
QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O…
Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”
Ci voleva un austriaco, il sovrintendente Alexander Pereira, per cancellare l’ultimo baluardo di rigore asburgico rimasto a Milano: l’orario di inizio degli spettacoli alla Scala. È vero che ai tempi di Maria Teresa in teatro si mangiavano pollo e cotoletta e il direttore di palcoscenico doveva suonare un fischietto ad ogni cambio di scena per richiamare l’attenzione del pubblico. Ma nell’immaginario, il rigore dell’orario d’inizio dell’opera aveva qualcosa di tedesco, qualcosa dalla quale non potevi sgarrare.
E invece no. Con una circolare, il sovrintendente ha deciso di lasciare «cinque minuti di tolleranza» per l’inizio degli spettacoli. Una specie di quarto d’ora accademico preso «a tutela del personale di sala». «Ogni volta che uno spettatore che ha pagato il biglietto intero di platea, costoso, si trova escluso per essere arrivato anche con un solo minuto in ritardo — afferma Pereira — si mostra molto aggressivo con le maschere».
Da qui la decisione di «introdurre questo periodo di tolleranza. Ma chi arriva con più di cinque minuti di ritardo — conclude — non ha più alcun titolo per protestare». E questi ritardatari continueranno a finire dietro la lavagna; ops, dietro il tendone a ridosso del foyer.
Dal discorso si deduce che, d’ora in poi, gli spettacoli inizieranno verso le otto e cinque. È impensabile, infatti, che inizino in orario e poi, per cinque minuti, si possa allegramente prendere posto con il buio in sala e raggiungere magari la fila G, posto 12 facendo alzare sei persone, mentre Barenboim dirige l’ Overture del Fidelio.
Di stranieri che arrivano in ritardo e pretendono di accomodarsi al loro posto se ne sono visti molti, anche di recente al Simon Boccanegra , e pure di maschere prese a male parole. Ma sbaglia chi fa rispettare un orario o chi non prende anticipo e, anche per cause non dipendenti dalla propria volontà, arriva in ritardo?
L’opera che più ha seminato ritardatari è stata storicamente La Valchiria . Quella del 2010 iniziava alle cinque (ahi Wagner!) e l’allora ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla arrivò con mezz’ora di ritardo. A quella del ’94, invece, arrivò in ritardo Carla Bruni, ospite di Prada e dirottata, con altre vip, nel bar della Scala.
«È stato un disguido. Dovevano passarle a prendere», scusò lei e altre ritardatarie Miuccia Prada. «Anch’io le ho aspettate, ma non ci siamo trovate». La Bruni, terrea in volto, apparve affranta di essere arrivata in ritardo, proprio lei che ha un padre compositore. Si rifugiò in bagno per sottrarsi ai fotografi.
QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O…
PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO…
DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ…
SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN…
QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL…
DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI…