FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. AVVISI AI NAVIGATI
Cosa frega alla gente della Rai? “Che nessuno gli aumenti il canone”, diceva ieri il piddino Michele Anzaldi a questo sito. E probabilmente ha ragione lui. La Rai è un centro di potere in continuo ridimensionamento. Film e sport sono altrove e anche la copertura della politica è fatta con maggiore grinta su un canale come La7. Però, per un riflesso condizionato, la Rai è sempre un qualcosa da occupare, per i partiti.
Matteo Renzi tracima sulle reti Rai molto di più di quanto facesse Berlusconi e ora promette di voler riformare Viale Mazzini. Il capo del governo e del principale partito vuole sottrarre la designazione dei consiglieri di amministrazione “alla politica”, mettendo in campo una fondazione. Si vedrà quale indipendenza dai partiti e dal governo avrà questa fondazione, ma intanto si discute sulle modalità della riforma.
renzi e vespa incontrano cristina parodi
Visto che il cda Rai scade ad aprile (o al più tardi con l’approvazione del bilancio, a luglio), Renzie non esclude il ricorso a un decreto legge. Le opposizioni sono già in allarme e fanno appello al presidente Mattarella perché non sia consentito l’uso del decreto su una materia non urgente.
Quello che per ora manca a Renzi, sulla Rai, è un “nemico”. Finora si è sempre mosso individuando dei “nemici” da asfaltare (i sindacati, i giudici che fanno troppe ferie, i senatori con il vitalizio), ma sulla Rai è più difficile. Per ora ha individuato il povero Maurizio Gasparri, ma è chiaro che non gli può bastare. Difficile “cambiare verso” quando guidi un partito come il Pd, che al banchetto Rai ha partecipato attivamente per anni. Renzie potrebbe dare il buon esempio rinunciando a indicare direttori di tg e giornale radio, ma non lo farà mai perché la Rai, anche questa Rai in declino, è sempre una utile ancella per la politica in calo di ascolti.
2. TRAGEDIA GRECA
La Grecia prende tempo e riscrive la lista delle riforme promesse per avere credito dall’Europa. “Pressioni dalla Ue e dall’interno. Tsipras lima ancora le proposte. Manca una formulazione soddisfacente per Bruxelles, slittata a oggi la presentazione” (Corriere, p. 2). Repubblica: “Ultimo braccio di ferro, il piano da sette miliardi slitta a questa mattina. Tsipras aspetta incassi di oltre 5 miliardi dalla tassa sui grandi patrimoni e dalla lotta al contrabbando. Il pressing di Berlino” (p. 6). Stampa: “Il piano greco all’esame europeo. Tsipras prepara la patrimoniale” (p. 5).
Il Messaggero titola in prima: “Fronda a sinistra, slitta il piano Tsipras. ‘Dal fisco 7 miliardi’. La Ue: realismo”. Cioè: rinunciate a combattere l’evasione fiscale. Il famoso rigore europeo.
3. LA SVIZZERA LAVA MENO BIANCO
“Firma storica tra Italia e Svizzera. E’ caduto il segreto bancario. Renzi: ‘Tornano miliardi allo Stato’. Via allo scambio di informazioni per scovare chi ha patrimoni oltre confine. Padoan: stimolo al rientro volontario, ma per prudenza ho stimato un euro”. “In trappola chi non rimpatria i capitali, conti bloccati in Ticino. Corsa di molti italiani a ritirare i soldi per metterli al sicuro da altre parti, ma ora le banche li bloccano. Avvocati, commercialisti e mediatori d’affari al lavoro. E spunta il rischio del reato di riciclaggio” (Repubblica, pp. 2-3).
CARLO DEBENEDETTI E SIGNORA A SPASSO PER LE VETRINE DI SANKT MORITZ
La Stampa titola trionfalmente in prima pagina: “La Svizzera non è più paradiso fiscale”. E dentro racconta: “Quella gran voglia di evasione con spalloni vecchi e nuovi. Ma adesso c’è chi riporta di nascosto i soldi in patria” (p. 2). E “La caccia al tesoro inizia ora: in ballo 200 miliardi di beni italiani” (p. 3). Il Messaggero va dietro a Renzi e scrive: “Spinta all’emersione, possibili incassi per 5 miliardi” (p. 5). Il Giornale la butta in politica: “Accordo con la Svizzera. Fine del segreto bancario. Panico a sinistra. L’intesa Roma-Berna (idea di Berlusconi) arriva proprio mentre si scoprono i vizietti dei moralisti” (p. 1).
Rai Andrea Vianello Luigi Gubitosi Angelo Teodoli Giancarlo Leone
Certo che l’ingegner De Benedetti ha fatto giusto in tempo a riprendere la residenza in Svizzera.
4. E IL PREMIER SPACCONE MARCIA SU VIALE MAZZINI
Corriere: “Lite sulla riforma Rai per decreto. E Padoan dice sì al piano Gubitosi. Le opposizioni si appellano al Colle: tuteli le Camere. Guerini: dipende da loro. Il titolare dell’Economia: il piano per le news del direttore generale va nella giusta direzione” (p. 11). La Stampa diffonde già la velina quirinalizia: “Rai, pressing di Renzi sulle Camere, ma sui decreti Mattarella sarà scrupoloso” (p. 9). Bene, bravo, bis! Gia collegato con i corazzieri anche il Messaggero: “riforma Rai, il rigore del Quirinale. E Palazzo Chigi frena sul decreto” (p. 11).
In allarme il Giornale: “Ecco il piano del premier per prendersi anche la Rai. Renzi lavora alla riforma ma potrebbe ‘accontentarsi’ di piazzare fedelissimi nel Cda prossimo alla scadenza” (p. 6).
img dettaglio marysthell polanco
5. ULTIME DA FARSA ITALIA
Consueto casino in Forza Italia, dove si confrontano almeno tre linee. Repubblica: “La trincea di Berlusconi. ‘Resto il capo della coalizione, ma i pm mi vogliono in galera’. Il pressing delle colombe di Forza Italia per recuperare il dialogo con Renzi sulle riforme. Lo scontro con Fitto” (p. 10). In effetti per Repubblica, sul caso Ruby, il Banana “rischia altri 10 mesi di servizi sociali” (p. 13). E la Stampa aggiunge nuovi particolari sui traffici intorno alle Olgettine: “Ruby Ter, soldi alla donna che minaccia rivelazioni. L’emissario della Polanco fermato al confine con 6.000 euro. E ora le indagini rischiano di influenzare il giudizio sulla libertà di Berlusconi” (p. 20).
Poi passa il Giornale e mette ogni cosa al suo posto: “Berlusconi si concentra sul puzzle delle Regionali” (p. 8). Allora non c’è problema.
6. SEGA VENETA
La Lega si spacca in Veneto come neanche il Movimento Cinque Stelle. Corriere: “Salvini e Tosi, accuse al veleno. In Veneto ormai ci sono due Leghe. Scontro finale sulle alleanze: verso il commissariamento o la scissione. Maroni prova a mediare: Zaia è il candidato ma una lista in più non è un problema” (p. 8). Stampa: “Zaia e Tosi, ora in Veneto la Lega teme la scissione. La rivalità tra sindaco e governatore rischia di dare la Regione al Pd. Il politologo Feltrin: è un bluff. L’ex Dc Favaro: noi facevamo peggio” (p. 11).
FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI
7. AGENZIA MASTIKAZZI/LA BAVA SEPARATA DALLE OPINIONI
“Mattarella sul tram a Firenze” (Corriere, p. 12). Prossime puntate: “Mattarella al mercato a Palermo” e “Mattarella per strada a Roma”.
8. MA FACCE RIDE!
“Sono pronto a lavorare per una nuova destra anti-Le Pen e di governo”. Gianfranco Fini a Repubblica (p. 11) soffre e s’offre.
9. FISCO & MAZZETTE
Arriva la stangata fiscale per i protagonisti dello scandalo del Mose di Venezia. “Mose, ora il Fisco chiede le tasse a chi ha intascato fondi illeciti. Venezia, nove denunciati. A Galan contestati 10 milioni, a Milanese 500 mila euro” (Corriere, p. 21).
10. SFIGMECCANICA
Repubblica si occupa dell’inchiesta che coinvolge l’ex ministro Tremonti e scrive: “Gli uomini Finmeccanica e la tangente a Tremonti. ‘Ecco perché pagammo’. Milano, nelle carte del Tribunale dei ministri le accuse di Cola e Borgogni. ‘Consulenza da 2,6 milioni al suo studio per fargli cambiare idea su Drs”. Alla fine “per il Tribunale i 2,6 milioni allo studio sono pagati per un’attività non eseguita e non necessaria” (p. 22).
11. UN APPALTO DI TROPPO
Il Giornale dà il giusto spazio a una storia raccontata ieri in una spalletta dal Corriere: “Fiera, l’appalto che imbarazza il presidente del Sole 24 Ore. Il colosso Manutencoop vince una gara con l’ente lombardo e affida una consulenza a una società con zero dipendenti ma vicina al patron Benedini. Indaga la Procura” (p. 4).
12. IN ATTESA DI MONDAZZOLI
“Il dossier Rcs Libri in consiglio lunedì. Messina: ‘Meglio i soldi che le azioni’. De Bortoli: vendere? Non vorrei essere nei panni dell’attuale cda” (Repubblica, p. 26). Messaggero: “Rcs Libri, Mondadori proroga l’offerta. Una settimana in più come richiesto da Jovane che ha rinviato il suo cda” (p. 19). Particolari interessanti sul Giornale: “Messina non vuole altre azioni Rcs. L’ad di intesa stoppa l’idea di convertire il debito. Stoccata di De Bortoli a Jovane sulla vendita dei libri. Nuovo board all’inizio della prossima settimana” (p. 18). Sul Cetriolo Quotidiano, interviene Aldo Busi: “Mondazzoli, altro che monopolio: il prezzo è gonfiato. Follia: la Mondadori sborsa 120 milioni di euro per il catalogo Rizzoli che vale quanto il suo, cioè poco più di zero” (p. 11).
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