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Mentre si affilano le armi per il grande scontro alla Fondazione Cinema per Roma, che dovrà decidere il futuro capataz del Festival di Roma, con la sde-Renata Polverini che sta per annunciare il nome del consigliere della sua Regione Lazio, siamo pronti per rivelare il piano di Marco Muller.
La presa del potere del nuovo Cesare partirà intanto da una mossa che farà molto discutere: l'uscita del Festival dalle sale dell'Auditorium di Renzo Piano. Un "tradimento" che farà rizzare i peli della schiena di Bettini e Veltroni ma che permetterà a Muller di spadroneggiare col calendario.
Infatti, un grosso handicap nella stesura delle date del Festival si chiama Accademia di Santa Cecilia che occupa le sale con un calendario rigidissimo perché, come è noto, nel mondo della musica colta i concerti e gli eventi si organizzano anni prima. Quindi, Muller si getta con i suoi film nel cuore della città .
Si parla del multiplex della Warner, The Space-Moderno, a piazza Esedra e del vicino cinema Barberini, etc. Di sicuro, sulla spinta dell'era epica dell'Estate Romana di Renato Nicolini, Muller ha in mente un grandissimo cine-evento al Circo Massino - un sito enorme rispetto ai ruderi di Massenzio.
Altra cartuccia in canna: allontanarsi dalla Mostra del Cinema di Venezia. Non ha senso un festival che è preceduto di appena un mese da un'altra grande mostra. Quindi, per Muller, che sogna di anticipare il Lido, ma finisce poi pewr scontrarsi con Cannes, è un bel rompicapo. Anche perché l'ex maoista nel cuore di Ale-danno e Polverini ha in tasca il film più atteso del 2012: il remake di "Djiango" by Quentin Tarantino.
2- COMUNICATO STAMPA
Tozzi, Presidente ANICA: "Sulle nomine al Festival di Roma rispetto delle regole, delle forme, e delle persone coinvolte."
A una settimana dall'Assemblea dei soci della Fondazione "Cinema per Roma", che deciderà le sorti delle prossime edizioni del Festival Internazionale del Film di Roma, il Presidente dell'ANICA, Riccardo Tozzi, ha fatto una dichiarazione:
"La vicenda delle nomine al Festival di Roma ha preso una piega spiacevole e preoccupante.
Sono in discussione nomi di professionisti al di sopra di ogni polemica. Piera Datassis ha operato bene dall'inizio e GianLuigi Rondi ha prestato la sua autorevolezza con generosità . Marco Mueller è un'eccellenza internazionale. Paolo Ferrari è un protagonista della nostra industria cinematografica.
E' insopportabile che questi nomi, tutti di indipendenti, vengano etichettati politicamente e strattonati mediaticamente.
Sappiamo che, dalla creazione del Festival, le nomine spettano alla politica locale e regionale. Ma chiediamo che questo ruolo sia svolto nel rispetto delle regole, delle forme, e delle persone coinvolte. E chiediamo che la soluzione sia trovata presto, per mettere il Festival in condizione di operare prima che sia troppo tardi per la prossima edizione."
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