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alfonso signorini festa del papa 2017
Renato Franco per il ‘Corriere della Sera’
Dal Grande Fratello Vip a Turandot , dal gossip all' opera, da opinionista a regista: Alfonso Signorini è un direttore (di Chi ) dalle due anime. Alterna il pop («per alcuni è anche trash, ma non rinnego nulla») al colto.
Così il 14 luglio debutta come regista di Turandot nel giorno dell' inaugurazione del 63° Festival Puccini di Torre del Lago. «La musica lirica ha sempre avuto una parte importante nella mia vita - spiega Signorini -: se l' ho trascurata è perché purtroppo non ha lo stesso appeal di altre manifestazioni artistiche», ma come un fiume carsico inevitabilmente riemerge. C' è chi da piccolo sognava di fare l' astronauta, il calciatore o lo scienziato. Lui no.
«Io sognavo di fare il regista d' opera. I miei amici compravano il vinile di Umberto Tozzi, io il disco con le arie della Callas». Sulla Divina poi ci ha scritto pure un libro (il prossimo sarà su Chopin). Una passione ereditata dai nonni: «Si erano conosciuti in sanatorio e appena usciti mio nonno portò mia nonna a vedere La traviata e le chiese di sposarla. Così la musica è entrata nella mia vita». Ora arriva Puccini.
«Non l' ho scelta io Turandot , me l' hanno proposta. E per me è una doppia sfida, perché la mia ultima esperienza con Turandot fu traumatica. Era il 7 dicembre 1983 ed ebbi il mio primo ferocissimo attacco di panico. E da allora pur amandola non l' ho più ascoltata. È curiosa questa doppia sfida che mi propone la vita». Entra nel merito della regia. Trasgressiva o tradizionale?
alfonso signorini nicola carraro mara venier e amici
«Non amo i registi che vogliono stupire per forza, non amo le riletture, come quelle in cui Violetta nella Traviata muore di aids o overdose. La regia deve essere al servizio della musica. Nella mia Turandot la schiava Liù è assoluta protagonista: è lei che grazie al suo sacrificio d' amore riesce a far sciogliere il cuore dell' algida Turandot ».
Signorini scherza sulla sua doppia anima, alta e bassa: «Penso che saper passare dal pop al colto sia un valore aggiunto, un' arma in più. Errori ne fai, però hai meno possibilità di sbagliare. E comunque sono sempre io: non mi sento migliore perché ora faccio il regista d' opera».
Accetta anche il gioco. Chi è la Turandot dei giorni nostri, da sparare sulla copertina di Chi ? «Sulla carta il suo era un amore impossibile, che si realizza grazie alla caparbietà di Calaf. Mi viene in mente la storia di Macron con la moglie: le sue insistenze e la sua ostinazione alla fine hanno aperto la breccia nel cuore di Brigitte».
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