DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Sul Fatto Quotidiano, Tomaso Montanari cita «la Laudato sì» di papa Francesco. Il titolista si adegua: «Ma già nel 2015 il papa con l’enciclica “Laudato sì” lanciava l’allarme climatico». Il titolo corretto è Laudato si’, forma tronca di sii, imperativo presente del verbo essere. Da Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, non si può pretendere che conosca l’italiano.
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Marco Carta sul sito della Repubblica: «Lascia una moglie e una figlia adolescente». Non sapevamo che in Italia fosse stata introdotta la poligamia.
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corriere tv, anatroccoli attraversano la strada
Dal Corriere della Sera: «Nel 2022 sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021.
Il numero di vittime è invece pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%)». Ricapitolando: i morti sono aumentati del 9,9 per cento, però risultano anche stabili e addirittura diminuiti dello 0,4 per cento.
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Simonetta Sciandivasci si rivolge a Stefano Bartezzaghi sulla Stampa: «Approfittiamo per spiegare perché il “Salve” va bandito, per favore». Bartezzaghi: «È una frase innocente, una volta si scriveva sugli zerbini».
tribuna di treviso, precari ma assunti
A noi sembra una parola, al massimo un’olofrase (frase formata da una sola parola, tipica del linguaggio infantile). Poi Bartezzaghi afferma: «Nel silenzio, qualcuno aveva acceso un trapano e perforato la strada». Il trapano è una macchina utensile per bucare legno, metallo, muri, non certo il manto stradale: per quello serve il martello pneumatico. Infine Bartezzaghi distingue: «E c’è differenza tra uso e menzione: uso è quando dico che il cane ha 4 zampe; menzione è quando dico che il cane ha 4 lettere».
Semmai è il sostantivo cane ad avere quattro lettere, non l’animale il sé. Avendo in anni lontani intervistato Bartezzaghi, semiologo figlio di quel Piero Bartezzaghi diventato «Il Bartezzaghi» con l’articolo determinativo incorporato, che per decenni occupò con le sue parole crociate a schema libero la pagina 41 della Settimana Enigmistica, fino a diventare anche dopo morto sinonimo di cruciverba irrisolvibile, dubitiamo che si sia espresso con tanta approssimazione semantica. Non resta che chiederne conferma a Simonetta Sciandivasci.
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Dall’Ansa: «Mosca non solo si è ritirata dall’intesa sull’export di grano mediata da Nazioni Unite e Turchia bombardando ripetutamente le infrastrutture di stoccaggio dei cereali ucraini, ma ora potrebbe anche causare un incidente ad una delle centinaia di imbarcazioni civili che solcano l’antico Ponte Eusino». Non sapevamo che da quelle parti esistesse il ponte Eusino. Siamo ancora fermi al Ponto Eusino, antica denominazione greca del mar Nero. Proprio vero: per un Ponto Martin perse la cappa.
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Titolo della rubrica Il chierico vagante tenuta da Fabrizio d’Esposito sul Fatto Quotidiano: «Ratzinger, il papa-teologo che si battè contro la modernità nel solco del santo Wojtyla». Si conferma la confusione sugli accenti che regna nella redazione del giornale di Marco Travaglio: batté vuole quello acuto.
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Dal Corriere della Sera: «Un “disegno criminoso” per diffamare Paolo Borrometi, condirettore dell’Agenzia giornalista italia (Agi)». La qualifica, con tanto di minuscola, è ripetuta in una scheda. Credevamo che l’acronimo Agi significasse Agenzia giornalistica Italia.
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Incipit di Serenella Bettin sulla Verità: «Lei è una mamma bambina, incinta a 13 anni». O è mamma oppure è solo incinta. A meno che non sia già madre a 13 anni e sia rimasta di nuovo incinta. Sono ipotesi. L’unica orribile certezza è il sospetto che a Torino una ragazzina di 13 anni sia stata messa incinta dal padre. Ma per Bettin attenersi ai fatti rappresenta un’impresa.
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Titolo dal Fatto Quotidiano: «Elkann sr. “classista” su Rep, protesta il Cdr». Testo: «Una paziente oncologica veneta è morta lo scorso 23 luglio con il suicidio medicalmente assistito, reso possibile da un sentenza...», eccetera. Titolo accanto: «Eutanasia, in Veneto secondo caso in Italia».
Testo: «Una paziente oncologica veneta è morta lo scorso 23 luglio con il suicidio medicalmente assistito, reso possibile da un sentenza...», eccetera. Repetita iuvant. Anzi, Juve, essendoci di mezzo il padre di John Elkann.
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Titolo dal Giornale: «Donnarumma in ospedale / “Picchiato e rapinato”». Quindi è stato picchiato e rapinato da medici e infermieri mentre era ricoverato? No? Allora bisognava scrivere: «“Picchiato e rapinato” / Donnarumma in ospedale».
il fatto quotidiano, repetita iuvant
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Tweet di Fanpage su Luciana Littizzetto: «La comica è stata colpita dal morso di un ragno violino». «È stata morsa da un ragno violino» faceva meno colpo?
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Da Corriere Tv, sul sito del Corriere della Sera: «È diventato virale in poche ore il video della famiglia di anatroccoli che attraversa ordinatamente la strada in fila indiana a Bergamo, e per di più sulle strisce pedonali».
In realtà, nel video 19 anatroccoli si limitano ad attraversare una strada e, a un certo punto, incappano in un passaggio pedonale parallelo al loro senso di marcia. I pennuti lo attraversano per il lungo, non per il largo, stando persino bene attenti a non camminare sulle strisce bianche, che per un attimo vengono appena sfiorate solo dal terz’ultimo e dall’ultimo anatroccolo.
il fatto quotidiano, titolo sbagliato dell'enciclica
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Titolo d’apertura, con ossimoro incorporato, dalla prima pagina della Tribuna di Treviso: «Precari 8 assunti su 10 / venti di crisi sul lavoro». Se sono assunti, non sono più precari.
••• Titolo dalla Repubblica: «La maternità surrogata lacera il Pd». Incipit dell’articolo di Lorenzo De Cicco: «La scappatoia arriva dopo ore di dibattito macerante». Dunque lacera o macera?
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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Kiev, in piazza Maidan una bandiera per ogni caduto». Nella capitale dell’Ucraina non esiste un luogo così denominato. Majdan in ucraino significa «piazza» e la più nota di Kiev si chiama Majdan Nezaleznosti (piazza Indipendenza). Perciò titolare «in piazza Maidan» equivale a scrivere «in piazza Piazza».
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