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DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
1. VIDEO - LA PUNTATA INTEGRALE DI "BERSAGLIO MOBILE" CON BISIGNANI, MENTANA, FERRARA, GOMEZ, MADRON E DAMILANO
Al minuto 50 la lite Ferrara-Mentana
Al minuto 55 il video della presentazione del libro (21 marzo 1988) di Bisignani all'Eliseo con Andreotti, Enzo Siciliano e Giuliano Ferrara. Nel pubblico: Geronzi, Fenech, Montezemolo, Gianni Letta...
2. LA LITE FERRARA-MENTANA
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A Bersaglio Mobile, ieri sera, si parlava di Luigi Besignani. Anche troppo, a giudizio di
Giuliano Ferrara, che a più riprese ha protestato perché il conduttore non lo faceva parlare a sufficienza. Il botta e risposta con Enrico Mentana è salito rapidamente di tono, con il direttore del Tg della 7 che ha invitato Ferrara ad andarsene.
"Ma dai, parlaci di Montezemolo invece di parlarci di Bisignani, di tutta la tua carriera con Berlusconi e con Tarak Ben Ammar. Ma a chi vuoi far credere di essere l'arbitro della scena giornalistica italiana!", sbotta Ferrara a un certo punto della trasmissione. "L'unica persona che offende gli altri e alza la voce sei tu - fa notare Mentana, dopo essersi avvicinato e aver a sua volta alzato la voce per fermarlo - te ne devi rendere conto".
Ferrara interrompe Mentana mentre fa una domanda a Bisignani. "Sto parlando, quando finisco intervieni", dice il direttore del Tg La7. "Fammi parlare", dice Ferrara. "No, dopo". "No, non rompere i coglioni - è il primo affondo di Ferrara - tu non devi permetterti di mettermi a tacere, hai capito?!".
E poi: "E' l'ultima volta che metto il piede in questo cesso, dove si fanno questi comizi del cazzo", insiste Ferrara. "Puoi andare anche adesso", replica Mentana. E Ferrara: "No sto qua. Poi rivolto a Mentana: "Ma dai, ipocrita, parlaci di Montezemolo, invece di parlarci di Bisignani, di tutta la tua carriera con Berlusconi e con Tarak Ben Ammar. Ma a chi vuoi far credere di essere l'arbitro della scena giornalistica italiana?".
A questo punto Mentana replica avvicinandosi: "Vai Vai.. fammi il piacere. L'unica persona che alza la voce e offende gli altri sei tu e te ne devi rendere conto. L'ipocrisia non c'entra perché si sta parlando di tutto e di tutti".
Ferrara resta, la trasmissione continua, e il direttore de Il Foglio fa il verso a Peter Gomez, ospite negli studi de La 7 insieme a Marco Damilano e Paolo Madron.
3. ANDREOTTI, UN LIBRO E LA ''POLITICA PROSSIMA VENTURA''
(ANSA) - ROMA, 22 MAR 1988
servizio speciale di Sandro Provvisionato (ansa) - la ''politica prossima ventura''. se non si intitolasse gia' ''il sigillo della porpora'', titolo ben piu' accattivante per una ''spy story'' con tutte le carte in regola, il libro che luigi bisignani ha scritto per i tipi della rusconi avrebbe potuto chiamarsi proprio cosi'. di un romanzo, che ai fantasmi della fantapolitica unisce l' originalita' di una visione futuribile proprio della politica, non poteva che discuterne un politico come giulio andreotti. il ministro degli esteri ha presentato il libro di bisignani ieri sera a roma in un gremitissimo teatro eliseo, nel corso di un' intervista fattagli dal giornalista meno assuefatto ai riti della politica che e' giuliano ferrara, presenti il critico enzo siciliano e l' autore.
''il sigillo della porpora'', a poche settimane dalla sua uscita, e' gia' un successo. evento eccezionale in un paese come il nostro avaro di riconoscimenti ad autori di spionaggio che non siano anglosassoni. ma il libro di bisignani, giovane e preparato giornalista dell' ansa, ha la sua formula vincente proprio nel non essere quel che e': cioe' un discorso sulle immagini della politica. proprio su alcuni ingredienti del romanzo (l' italia del 1997 con un bipartitismo perfetto; il segretario della dc che e' di comunione e liberazione; gianni agnelli capo dello stato; l' economia al centro del potere politico; i terroristi e l' ormai risolto conflitto arabo- israeliano) ferrara ha intervistato andreotti.
gli accadimenti narrati nel romanzo, proiettati una decina d' anni in avanti rispetto ad oggi, hanno offerto lo spunto al ministro degli esteri di parlare di politica, con la sua abituale dose di ironia che strappa il sorriso e l' applauso, ma offre sempre qualche spunto di riflessione. c1 - ha chiesto ferrara - potrebbe davvero prendere il potere all' interno della dc? andreotti non sa se cio' accadra', ma si augura di avere ancora influenza nel 1997 per poter determinare il vertice dc. e gianni agnelli al quirinale e' davvero ipotizzabile?
''beh, anzitutto - ha risposto andreotti - bisognerebbe attuare la riforma istituzionale che bisignani immagina con l' elezione diretta del capo dello stato. ma non so se agnelli ambirebbe a un simile monopolio''. i segreti del potere esistono davvero? ''qualcuno una volta mi chiese se avevo scheletri nell' armadio. ho risposto che non faccio l' impresario di pompe funebri. e poi dal mio barbiere incontravo sempre un uomo grande e grosso.
non sapevo chi fosse. allora lo chiesi al barbiere. mi rispose: 'e' un pezzo grosso dei servizi segreti''. nel libro si dice che nel 1993 viene firmato a roma un trattato di pace tra arabi e israeliani. sara' ancora lei il ministro degli esteri? ''che ci sia una pace definitiva tra soli cinque anni mi sembra arduo. comunque da parte sua - ha detto andreotti a ferrara - l' augurio che io sia ancora il ministro degli esteri e' solo un modesto augurio. l' importante e' essere vivi. e poi un ministero vale l' altro''.
c'e' davvero una crisi della politica?, ha chiesto ancora ferrara, e andreotti: ''i genovesi ai tempi delle repubbliche marinare pagavano poco i loro marinai, ma riconoscevano il diritto al mugugno''. e cosa dice andreotti della riforma istituzionale realizzata nel libro con una soglia elettorale al 15 per cento?
''non bisogna mai indugiare in cose inimaginabili. quando in occasione delle prime elezioni europee proposi una soglia del cinque per cento, nessuno ne volle sapere, perfino tra chi oggi la propone. si dice che ci sono in italia troppi partiti. chi, come noi, ha vissuto con un solo partito dovrebbe stare attento. certo, qualche accorpamento tra le forze politiche non sarebbe male. d' altronde tutto e' relativo: al capo di governo di uno stato africano, che si recava ad una riunione di un' internazionale dove si predicava il pluralismo, chiesi cosa ci andasse a fare proprio lui nel cui paese era al potere un solo partito.
mi rispose: mi creda, e' anche troppo''. e allora? nella ''spy story'' di bisignani c'e' davvero la ''politica prossima ventura''? chissa'? ''andreotti nel libro non c'e' - spiega l' autore - ma c'e' la sua politica estera, la migliore in europa in questi anni''.
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