DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Marco Antonellis per Dagospia
La scelta di mandare su Rai2 "Che tempo che fa" fu di Fabrizio Salini. E’ lui che, nel pieno della tempesta e delle polemiche salviniane contro il conduttore savonese ebbe l’idea di spostare il programma sulla seconda rete. Una scelta fatta contro tutti e contro tutti: il programma, già spostato da Rai3 a Rai1, aveva sempre suscitato polemiche, oltre che politiche, anche per gli ascolti. Figurarsi ora che bisognava di nuovo spostarlo, addirittura su Rai2. E poi c'era il tema della riduzione dei compensi, cavallo di battaglia grillino. Di quanto, dunque, sono stati tagliati gli emolumenti a Fabio Fazio? Non si è mai saputo con certezza anche se ora Dagospia è finalmente in grado di svelare l'arcano: c'è stato un taglio del 15% allo stipendio, senza attendere la scadenza naturale del contratto che avverrà tra due anni. Il taglio dello stipendio, infatti, è già in vigore.
Intanto, sempre secondo quanto Dagospia è in grado di rivelare, è stata recentemente inviata dall'Ad Fabrizio Salini una circolare a tutti i direttori, strutture e società controllate, dove, sulla base dei suggerimenti dell'Anac (l'autorità anticorruzione) si stabiliscono le nuove linee guida per il personale. In particolare, ed è questa la notizia, il periodo massimo d’incarico per manager e top manager non potrà superare gli 8 anni. Nella circolare, a pagina 4 si parla di "rotazione necessaria a cui corrisponde un limite massimo di permanenza del titolare nella medesima posizione organizzativa stabilito in 8 anni". Insomma, in Rai non si potrà stare per più di otto anni nella stessa posizione. Ed a viale Mazzini è subito scattato il totonomi perché più di un personaggio altamente blasonato avrebbe superato questo limite (sono almeno 4 o 5 quelli che sulla base di queste nuove disposizioni rischiano di dover mollare l'incarico...).
Nel frattempo, Salini non molla la sua battaglia contro la deriva cronachistica di mamma Rai. Dopo aver già fatto trapelare nei giorni scorsi, come raccontano le gole profonde del settimo piano di viale Mazzini, profonda irritazione per alcuni contenuti, Salini è intervenuto al Wired Next Fest di Firenze. "Il piano industriale della Rai è approvato, sta procedendo (confermando così le Dagoanticipazioni sul Mise dei giorni scorsi) e porterà a una trasformazione radicale.
Rai e il sistema Paese hanno bisogno di una media company che inizia a produrre e ragionare mettendo il contenuto al centro, superando l'idea sorpassata di ragionamenti verticali". Poi l'affondo: "Dobbiamo allontanarci da alcuni modi di proporre e raccontare il reale, l'insistenza eccessiva e forte sulla cronaca nera e il crimine. Su questo dobbiamo migliorare e cambiare". Chissà a quanti saranno fischiate le orecchie...
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